Torta Bacio di Dama, una ricetta di mia invenzione (si fa per dire)

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Come tutti ben sapete, è da poco trascorso il Larrymese di festoso, quello che ci massacra di feste, torte, regali e aperitivi di compleanno.
Nel 2015 le ricorrenze di festoso sono addirittura aumentate: la mia bambina Luganiga è nata il 30 (ma delle celebrazioni del primo genetliaco vi parlerà la sua madre surrogata) e uno degli insegnanti del Teatrobàndus ha compiuto una cifra tonda, che non mi son sentita di far passare sotto silenzio (ma apprezzate la discrezione con cui evito ulteriori precisazioni).

Oggi, dunque, vi spiego la ricetta di una delle torte che ho portato per il suo compleanno, la Torta Bacio di Dama, che non abbrevieremo in TBD perché è l’acronimo del clinicamente morto e non mi pare di buon auspicio.

Torta bacio di dama: che grande idea!

Vero? Infatti è mia.
Essa altro non è che la pasta del biscotto del bacio di dama stesa in forma di fondo di torta, ricoperta con uno strato di farcitura del bacio di dama stesa in forma di guarnizione. Magari quelli fighi lo chiamano “chilo di baci di dama destrutturato”.

L’ideazione è avvenuta una settimana prima della Grande Occasione, e si è svolta più o meno così:

Ricetta-bacio-dama-torta

Ricetta-baci-dama-torta

E quindi, sapendo che “non gli piacciono le torte”, ma che gli piacciono i baci di dama, ho fatto un ibrido fra le une e gli altri, per essere sicura di fallire su almeno un fronte.

Ricetta della torta bacio di dama

Si prende la ricetta dei baci di dama e la si segue fino al momento di formare le palline. A quel punto si stende la frolla e la si cuoce in forno con un peso sopra.
Una volta raffreddata, la si guarnisce con una sottospecie di ganache di mia invenzione (questa sì, almeno credo), perché se ci mettiamo solo cioccolata fusa viena un orociock su frolla alle nocciole, che per esser buono, è buono, ma non lo taglia manco una spada laser [a proposito: mancano 37 giorni alla più grande delusione della mia vita dopo Barcellona 2008, nota anche come quella volta che Bruce stava per fare Drive all night e invece per far cantare Patti ha fatto Brillant Disguise].

300 grammi di farina
300 grammi di burro
300 grammi di nocciole tritate
100 grammi di zucchero
1/2 bustina di lievito per dolci (non si sa mai)
pizzico di sale scaramantico che sta in tutti i dolci

300 grammi di cioccolato fondente
100 grammi di cioccolato al latte
250 ml di panna da montare

Con il primo blocco di ingredienti, fate la frolla.
Siccome stavolta non era per uso domestico e non potevo sbagliare, non mi sono messa a giocare con farine e grassi strani; se qualcuno se la sente di tentare di farla senza glutine e senza latticini, io non lo fermerò.

Stendete la frolla in una teglia imburrata, tenendo presente che c’è più burro di quanto Maria Schneider abbia mai visto in vita sua, quindi tirarla sarà un’agonia. Ricomponete i brandelli nella teglia come meglio potete, tanto in cottura si omogeneizzerà tutto.

Cuoce a 180° in 20 minuti, ma dateci un’occhiata già dopo 15, potrebbero bastare.

Intanto preparate la farcitura facendo fondere i quattro etti di cioccolato misto (quello al latte serve a farla un po’ più dolce, ma non troppo dolce).
Usate un pentolino un po’ più largo del consueto, così c’è posto anche per la panna.
Attenti a non far fare la roulette russa ai fornelli ammazzandoli a uno a uno con l’acqua debordata dal bagnomaria (io l’ho fatto, son rimasta con un fornello solo per due giorni).

Quando il cioccolato è fuso, lo fate raffreddare un po’ (non troppo, se no torna solido) e ci aggiungete la panna liquida, precedentemente riscaldata. Emulsionate tutto e montate con le fruste da panna. Non monta, non aspettatevi una mousse al cioccolato, ma diventa sodo di quel tanto che basta da non allagare il fondo della torta.

Quando il fondo è freddo, spalmateci sopra il cioccolato intenerito con la panna, e festa finita.

Se volete fare una decorazione di frolla, dovete cuocerla a parte e disporla ora, la torta farcita non torna in forno.

Non serve fotografarla.

 

Come gli asparagi ad aprile

Potrebbe essere un titolo di Ozpetek, invece è l’intelligente sintesi dei miei ultimi mesi fatta da una delle menti più brillanti che io abbia incontrato – e io sono una che ha culo e che di menti brillanti ne ha incontrate già parecchie.

Torno dopo settimane con una ricetta e basta, perché in tali settimane non ho avuto il tempo materiale di aprile il blog, neanche per pulirlo dallo spam, neanche per accorgermi (grazie!) che le vostre visite, anziché diminuire perché non c’era niente da leggere, aumentavano (grazie, sì, ma forse dovrei farmi delle domande).

Ho iniziato a lavorare, ho smesso di prendere il sussidio, ho affrontato tutti i compleanni incluso il mio, non sono riuscita a lavorare, mi son prostituita alla tastiera, ho lasciato il lavoro, ho ripreso la relazione col sadico, ho tradito gli amanti della mia scrittura, ho deciso cosa fare dei miei capelli e, per il momento, anche della mia vita.
Insomma, come ha detto Pillow:

C’hai cazzi al culo a mazzi, come gli asparagi ad aprile

Nota al testo: andiamo in onda senza audio, nonostante l’esilarante voce che ho in questi giorni post-tonsillite, per non perdere anche la data dell’11 novembre. L’11 novembre è San Martino, la domenica dopo San Martino è la domenica in cui si correva il MOV.
Vedete, orientisti, che vi penso ancora?

3 thoughts on “Torta Bacio di Dama, una ricetta di mia invenzione (si fa per dire)

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