Biscullini: biscotti frollini di farro senza latticini

Questi biscotti senza burro con 100% farina di farro hanno una storia molto interessante, che vi illustrerò a breve, ma la verità è che la loro genesi è tutto merito della Giraffa: se il tema dell’ultima tappa del suo Cooking-A-Long non fosse stato “Farine bislacche”, non mi sarei mai presa la briga di crearli.

Biscullini: cosa sono e perché devo sempre dare un nome stronzo alle cose

Perché io sono la regina dei nomi stronzi, perché dare un nome alle cose è una prima forma di controllo che avvicina all’onnipotenza, e se io potessi scegliere di essere un qualsiasi personaggio finzionale, non sceglierei né Joe March né Arthur Dent, né Han Solo né Marty McFly (si noti lo spessore dei personaggi), né Indiana Jones né John Mahlkovich (che è comunque un personaggio di finzione): io vorrei essere Adamo solo per vivere la sequenza in cui Dio – molto prima della genialata della costola – si sbatte a creare un sacco di animali e glieli conduce, affinché Adamo dia loro un nome. E per vedere la faccia di Dio quando mi porta tutto fiero la sua ultima creazione e io gli dico “dugongo”.

Anatomia dei Biscullini

I Biscullini – perché stavamo parlando di questo, no? – si chiamano così perché li ho fatti per un mio seguace di Twitter (che incidentalmente è anche un mio compagno di teatro al Bandus) che non può mangiare latticini. Il suo nome ha una vaga assonanza con quello che ho dato a questi frollini senza burro farciti con crema di nocciole.

… Ebbene sì, i Biscullini sono anche farciti, perché la settimana precedente alla loro invenzione, un’altra compagna di corso (che incidentalmente ha un’ottima pasticceria) aveva portato dei biscottini con la farcitura alla crema di nocciole; tutti si avventano su di essi, qualche minuto dopo io mi accingo a fare il bis (tris, forse anche tetris) di biscotti e vedo un ultimo frollino farcito che mi aspetta, e lo mangio con l’anima in pace poiché so che chi lo voleva lo ha già preso.

In quella, lo sguardo della regista dardeggia strali d’odio verso di me, poiché ella non li aveva ancora mangiati e si è vista portar via da sotto il naso l’ambita preda.

Quindi io mi ritrovo intorno al 25 maggio con:

– il CAL della Giraffa a tema “farine bislacche” al quale partecipare;

– l’esigenza di recuperare il mio posto nella commedia blandendo la regista con un omaggio edibile che compensi il mio sciagurato gesto;

– il divieto assoluto di impiegare derivati del latte nella mia preparazione.

Alla luce di questi fatti, i biscotti di farina di farro, senza latticini, con crema alle nocciole si sono praticamente creati da soli, io mi sono limitata ad eseguirli e a fotografare le fasi della loro preparazione… ma non tutte, una volta infornati mi sono totalmente dimenticata del reportage, quindi sopperirò con delle infografiche.

Il farro: meraviglioso, inutile cereale

Non devo dirvelo io: recuperare cereali desueti è di gran moda e tutti se la stratirano a cucinare con roba che trent’anni fa era considerata di scarto, tanto da andare in disuso. Conscia che fosse l’atteggiamento degli anni Ottanta ad essere sbagliato e che sia importantissimo ridiffondere varietà di colture, non riesco a non provare una certa insofferenza per l’atteggiamento radical-chic con cui questo opportuno ritorno alle farine di cereali alternativi al frumento si compie.

Il farro, poi, è uno degli antichi-nuovi cereali che meno comprendo. Buono è buono, perché ha più o meno il sapore del frumento, specie se li si sceglie integrali (e ovviamente li si sceglie integrali, perché è intelligente dal punto di vista nutrizionale e perché è tanto di moda), ma del frumento ha anche simili valori nutrizionali; soprattutto, contiene anch’esso glutine, la proteina responsabile di molte intolleranze.

La farina di farro si distingue da quella di frumento solo perché c’è scritto sopra.
Dunque, perché il farro?

Perché è buono, perché ce l’ho in casa, perché fa figo e perché è il più simile, in gusto e comportamento, al grano, e nelle ricette è a prova di mona.

 

La ricetta dei Biscullini di farro, senza latticini, con crema alle nocciole

Alla luce della duttilità del farro, per fare i biscotti frollini di farro, senza latticini bla bla, bla bla e bla bla occorrono:

Gli stessi che si usano per fare i frollini di frumento col burro, solo che al posto della farina di frumento si usa la farina di farro e al posto del burro si usa l’olio di semi di mais (o di girasole; io avevo girasole, ma è meglio mais). Quindi:

  • 300 grammi di farina di farro
  • 2 uova
  • 150 grammi di zucchero integrale
  • mezza bustina di lievito istantaneo per dolci
  • olio di mais a biondo dio (triestino per “tanto”: si aggiunge man mano e si vede quando basta)

 

Lo stesso che si segue per fare i frollini di frumento col burro, solo che al posto del burro si mette l’olio e se ne mette poco alla volta perché siccome la ricetta è inventata non possiamo sapere prima quanto ce ne vuole.

Quando la pasta è pronta, però, si capisce.

Si fanno le formine, si cuociono i biscotti e, quando sono freddi, li si accoppia a due a due con la crema di nocciole.

Ovviamente la crema di nocciole non può essere quella della famosa multinazionale albese, poiché è piena di derivati del latte. Attenzione anche a quelle senza latticini in vendita nei comuni supermercati: contengono olio di palma. Non è che boicotteremo le multinazionali per andare a ingrassare il business dell’olio di palma, no? No, appunto.

Si va nel negozio di alimenti biologici di fiducia e si fa impazzire la proprietaria con richieste assurde, finché non salta fuori qualcosa di adeguato.

Dopo dieci minuti nel forno…

Vantaggi pratici dei frollini senza latticini

  • Puoi mangiarli anche se sei intollerante ai latticini
  • Puoi portarli alle feste in cui c’è un intollerante ai latticini
  • Puoi farci il figo con la gnocca vegana, se ometti la storia dell’uovo
  • Non si deformano in cottura, perché l’assetto dell’olio non cambia gran che col calore
  • Sono incredibilmente friabili

Svantaggi riconosciuti dei biscotti con l’olio al posto del burro

  • Se non usi l’olio di mais, hanno un curioso retrogusto di pop-corn
  • Anche se usi l’olio di mais, ma ne metti troppo, l’effetto-multisala è dietro l’angolo
  • Muori di diabete perché per mimetizzare il sentore di Luna-Park li devi caricare di zucchero
  • La gnocca vegana, se non scopre che sei un bugiardo, come minimo ti guarda come un derelitto, perché lo sanno tutti che il burro va sostituito con l’avocado, che non lascia l’afrore di poltroncina del Cinemax; poi gira sui tacchi e va a strusciarsi con Aldo Sbadiglio (perché è vegana, mica mona)
  • Non si deformano neanche quando li impasti, e ci metti cinquanta ore a ottenere una palla vagamente rassomigliante a un panetto di pastafrolla; quando la stendi si dilania e più che il tagliabiscotti devi evocare lo spirito di Patrick Swayze affinché li foggi nella teglia come la terracotta.
  • Sono troppo friabili e se li guardi per più di trenta secondi si frantumano. Occorre cuocerne sedici teglie per ottenerne una dozzina di intatti.
  • Vanno consumati entro tre o quattro ore, altrimenti si impregnano del loro stesso olio, restando unti e pensanti come il fritto stantio.

A parte tutto questo, sono una figata di biscotto che consiglio, specie se siete estimatori dei multiplex.

3 thoughts on “Biscullini: biscotti frollini di farro senza latticini

  1. La Giraffa

    Ho provato a guardare il video con Lugy (alias Tua Nipote) in braccio che consumava in santa pace la sua colazione; ha fatto un salto che nemmeno alle olimpiadi al solo sentire “Ciao, sono Loretta!”.
    Loretta, se non entrerà nell’olimpo dei programmi di cucina, ha un futuro nell’intrattenimento per bambini ;)

  2. Pingback: CAL nona tappa: farine | La giraffa

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