Bush si è convertito all’Islam

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Non ancora, almeno, non che io sappia, ma la notizia è altrettanto choccante: sono vegetariana.

Guardate che questo sì che si chiama fare outing; si fa presto a proclamare la propria omosessualità, mica c’è niente di male, la mia confessione è paragonabile ad una vera e propria abiura.

Del resto, non sono diventata proprio proprio vegetariana-vegetariana-vegetariana.
Diciamo che ci sto lavorando.
L’innesco nella riflessione che non è coerente non mangiare il coniglio perché è carino, ma mangiare la vacca [che è carina anche lei, soprattutto Sarma, è la vacca più carina del mondo, anche se non l’ho mai avuta davanti agli occhi].
Non vale nemmeno non mangiare la categoria di animali su cui sono stati fatti film della Disney. Apparentemente può sembrare un buon compromesso, ma non va bene ugualmente, perché ci priverebbe del pesce, ma ci lascerebbe mangiare l’istrice.

Perciò o ti fai scrupoli per la vita delle creature o non te ne fai.
Non di tutte le creature, è vero: le zanzare le prendo a ciabattate, ma almeno salviamo qualche categoria.
I mammiferi sono tutti molto carini: non si mangiano.
Gli uccelli sono mediamente carini: per esempio del pollo non mi frega niente, ma non mangerei un pinguino, quindi non si mangiano.
I rettili sono carini, ma tanto in occidente non è costume consumarli.
Pesci e frutti di mare carini non me ne vengono in mente. Solo i gamberi di fiume sono carini, ma tanto non c’è niente da mangiarci dentro, non val la pena dare inizio a polemiche sull’estetica delle creature acquatiche: si mangiano.
Le lumache non sono carine e per questo non intendo vedermele nel piatto.

Poiché il vegetarianesimo è una scelta e poiché ho massacrato porci fino all’altro ieri, il vegetariano, a mio avviso, non deve fare come l’ex fumatore: non deve scassare la minchia al prossimo con le sue nuove convinzioni.
Eccezioni al vegetarianesimo:
– a casa dei miei: tento di scegliere portare senza carne, ma se sommistrate non batto ciglio: meglio una mucca di meno che la terza guerra mondiale.
– al ristorante in compagnia: provate a fare i vegetariani da Suban, il massimo che possono offrirvi è un pezzo di formaggio e il porta carta igienica.
– al ristorante etnico: avendo vinto una scommessa, pur di portare i Giraffi al ristorante etnico potrei mangiare anche un gatto

Tolte queste eccezioni, la mia dieta si riduce al formaggio.
Nei momenti cupi, ho perfino ceduto alle lusinghe del lievito, reintroducendo il pane.
Pane e formaggio, formaggio e pane, pane e formaggio.

Buffamente, non entro più nei vestiti.

About Larry

Un giorno Bruce Springsteen mi porterà via con sé, nel frattempo vivo avventure rocambolesche ogni volta che mi avvicino a un fornello e sottopongo ad attenta analisi tutti i locali nei quali vado a mangiare. Una volta ho incontrato un orientista e l'ho sposato senza comprendere la portata della tragedia. Il lamento dell'orientamento è su Larryetsitalia.net

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