Chicken Challenge, prologo [2]

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Per prima cosa facciamo gli auguri alla nostra Nini, che ha compiuto ventun anni!

Sabato 29 Maggio, Chicken challenge prolog
[continua da qui]

Quindi proviamo il mobile-o: uno sta alla partenza/arrivo e legge la carta al telefono, l’altro va in giro a punzonare senza carta, solo grazie alle indicazioni che riceve, al termine del suo percorso prende una nuova carta e si vendica del primo lettore mandandolo in giro alla cieca. È bellissimo: i puri orientisti storceranno il naso perché “vuoi mettere la soddisfazione della lettura della carta” e “vuoi mettere che gusto riconoscere nella realtà quello che vedi sulla mappa?” – tutto vero – ma la figata di girare liberi e tranquilli e andare a punzonare a colpo sicuro di lanterna in lanterna non se la possono immaginare; certo, per punzonare a colpo sicuro di lanterna in lanterna bisogna essere teleguidati da Zzi, che ha una capacità di lettura della carta molto spiccata ed è preciso nelle indicazioni. Quando ci siamo scambiati i ruoli le cose non sono filate così lisce ma non è mica colpa mia se lui non capisce le mie indicazioni!
L’unico inconveniente è che per stare in contatto si spende, perciò si può fare solo avendo quei piani tariffari forfaittari che di solito le compagnie telefoniche offrono ai propri clienti verso i propri clienti; oppure, per essere motivati ad un buon piazzamento, lo si fa tra un cellulare italiano e uno sloveno ed ecco che se non completi il percorso in due minuti ti sei prosciugato la scheda. È un sistema un po’ drastico, ma di indubbio stimolo per i concorrenti. Anche questo è un tipo di gara che sarebbe divertente proporre, perché migliora la capacità di lettura delle carta, costringe ad interpretare la carta con esattezza ed oggettivare il proprio pensiero, evitando il facile meccanismo del “beh, tanto poi quando ci arrivo lo vedo”; anche chi riceve le informazioni ha la sua parte, infatti è utile che descriva cosa vede per poter essere continuamente localizzato sulla carta e individuare i particolari del paesaggio che possono essere cartografati (ad esempio dire “c’è una parete rocciosa alla mia destra” solo quando ha dimensioni superiori al metro di altezza, non ad ogni manciata di ghiaia in cui si inciampa) è un ottimo allenamento. Ora, voi capite che devo comunque essere stata una discreta navigatrice avendo pilotato un muto. Ad ogni modo, ci siamo divertiti un sacco, non vediamo l’ora di giocare di nuovo. Il fatto che richieda agli atleti di sostenere dei costi, però, potrebbe costituire una sana menata dal punto di vista organizzativo, quindi se qualche altra società ci frega l’idea fa niente. Anzi, ci piacerebbe un sacco che qualche società prendesse la bella iniziativa di organizzare una “mobile”. Per dire (per dire), fino a Vicenza ci si potrebbe arrivare. Uh, come sarebbe bello che qualche società di orienteering non più distante di Vicenza organizzasse una “mobile”! Ci andrei proprio volentieri (Fino al 9 Luglio sono impegnata, poi, a parte il 7 Agosto che c’ho un matrimonio a Genova, si può fare)!

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