Cose che capitano [o “La prima volta che la Giraffa ha detto sì”]

Oh, lo so, lo so che passo da stronzacchia a non avere ancora commentato il primo post della Giraffa, ma – diamine – vorre vedere voi, cari miei piccoli lettori.
Insomma è una cosa che farebbe piangere persino mia madre [che non è cattiva, è che non proprio non piange; secondo me non è capace: c’è chi non sa far scrocchiare il collo, lei non sa piangere.]. Ci vuole un po’ di tempo per assorbire il colpo.
Poi si passa una settimana a spiegare a tutti che “No, branco di stronzi, la Giraffa non è un personaggio che mi sono inventata, non sono io che scrivo con un altro nick name per dare una struttura epistolare al blog”.
È una persona vera. Strana, ma vera. Strana perché pare che pensi di me delle cose fantastiche, che non pensano nemmeno i miei genitori [che non sono cattivi, ma poverini, hanno la figlia che hanno e la conoscono, pur con tutta la buona volontà, più di tanto bene non ne possono pensare].
Secondo me, anche lei, come mio marito, ha preso un abbaglio, quindi mi rapporterò alla cosa nello stesso modo in cui mi rapporto al mio matrimonio: speriamo che non si accorgano della cantonata che hanno preso e che la fortuna di questo idillio mi sopravviva almeno di un secondo.
Se così non dovesse essere – Dio mi scampi – mi consolerò sapendo di avere pur sempre avuto più di quello che mi meritavo.

Asciugatevi le lacrime, io aspetto.

È giusto, piuttosto, che sappiate
COME SONO VERAMENTE ANDATE LE COSE QUELLA VOLTA CHE LARRY HA INCONTRATO PER LA PRIMA VOLTA LA GIRAFFA

Incontro_Larry_Giraffa_fuochi_rosa_e_arancio

È noto che l’autunno è la mia stagione preferita: si smette di andare al mare, si va ai Glory Days, si va in Langa, si fa qualche coda per i concerti estivi, c’è il mio compleanno e quello di tre quarti delle persone che conosco, ma soprattutto: ricomincia la scuola.
L’inizio della scuola è una cosa fantastica, si vanno a comprare tutti i quaderni nuovi, qualche penna, a volte si cambia l’astuccio e – se si è stati bravi bravi – capace che per il compleanno arrivi il vocabolario in edizione aggiornata.
Quindi, nonostante l’età avanzata, ho fatto in modo di avere un nuovo inizio di scuola e mi sono iscritta al corso di tedesco.
I corsi di tedesco sono stupendi perché: 1 – insegnano il tedesco; 2 – ci sono le insegnanti di tedesco.
Una vera prof di tedesco è un tipo umano di infinito stile e rigore, la prof di tedesco è la Katherine Hepburn della porta accanto, ma più coordinata. A volte capita che una prof di tedesco insegni inglese, ma lo vedi subito quando una è – sotto sotto – una prof di tedesco.
Quella dell’Università Popolare era una prof di Tedesco nata.

…CONTINUA!


Siccome il mio consulente di blogging dice che il lettore si scogliona a leggere post troppo lughi [e non riesco a dargli torto], la narrazione continua domani.
Iscrivendovi alla ricezione dei post via mail sarete sicuri di non perdere la prosecuzione; tanto non costa niente, né adesso né mai!

2 thoughts on “Cose che capitano [o “La prima volta che la Giraffa ha detto sì”]

  1. Francy

    Ecco vedi, già hai descritto la prof meglio di me, sono cose che non si fanno. E per i piccoli lettori che credono che il mio post sia opera tua sotto pseudonimo… li adoro!! Ma se leggete bene apparirà evidente che lo stile è meno brillante. Altrimenti perchè abuserei dell’arma della commozione????

  2. Pingback: LARRYCETTE » Blog Archive » Cose che capitano [o "La prima volta che la Giraffa ha detto sì"], parte II

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.