Detto non detto

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Per mia immensa fortuna, il mio ruolo in edicola mi porta molto poco a contatto con il pubblico: per lo più vengo lasciata a imprecare contro “Il Sistema”, “La Sorte Avversa” e “Il Destino Cinico e Baro”, segretamente rinchiusa – non avendo a disposizione un attico – in una stanza appartata [un giorno inizierò a ricevere corrispondenza indirizzata a Bertha Mason].
Per ovvie ragioni di marketing, estetica e buona creanza  è CP il ragazzo immagine della baracca.
Il Destino Cinico e Baro, tuttavia, fa sì che i mattacchioni mi raggiungano anche nell’ala ovest.
Ore nove e cinque di un triste venerdì senza CP:
Dgleeeeeih [non fa drin il nostro telefono, palatalizza completamente le consonanti e arretra leggermente la vocale: fa Dgleeeeih]
Edicola, buongiorno
– Seeeh, buongiòrno, mi volessi solo saver se  xè arrivado il volume che g’avevo ordinado.
– Non saprei, come si chiama?
– Alòra, el titolo xè…
– No, scusi, vorrei sapere il suo nome per favore
– Xyz
– Vado a vedere, resti in linea, per favore
– Pronto
– Eh!
– Mi spiace, non è ancora arrivato niente, ma dovremmo avere una consegna in giornata, se mi lascia il suo numero se c’è il libro la chiamo.
– No, ma lo g’avè, lo g’ha il giovanotto, el me g’aveva dito che ‘l me ciamava, ma no me g’ha ciamà”
– …perché il libro non è arrivato, la chiamiamo quando arriva
– Ah, ah, bon bon. Alora la me ciama lei?
– Sì…quando…arriva…il libro.
– Ah benon, grazie. / Click
– [al nulla] Arrivederci
Ma prima, alle nove meno cinque dello stesso triste venerdì senza CP perché quello stronzo del mio collega non ha inserito la segreteria:
Dgleeeeeih
– Edicola, buongiorno.
– Sì, alòra, mi volevo solo un’informaziòn, a mi me servissi una cartina grande de Trieste da apénder.
Invito i miei piccoli lettori ad analizzare il testo prodotto dalla gentile signora che ha subito portato letizia nella mia mattina.
1) ‘ntant bon dì.
2) Ce l’hai un nome? Usalo.
3) E quindi?
Dove sta la richiesta? Il parlante dice che necessita di un’informazione, ma poi non pone alcuna alcuna domanda, neppure indiretta.
In seguito afferma di aver potenzialmente [si noti che in triestino condizionale e congiuntivo si scambiano sistematicamente i morfemi] bisogno di una cartina di Trieste di grandi dimensioni, da appendere [informazione, quest’ultima, superflua].
E allora?
Perché mi telefona per dirmelo?
Vuol forse implicare “Buongiorno, sono Pincopallinaper favore vorrei sapere se commercializzate cartine geografiche grandi, tra cui almeno una raffigurante Trieste, al cui acquisto sarei interessata”?
Non lo so, non me lo ha detto.
Ha implicato e – per giunta – lo ha fatto in Triestino, dialetto spesso molto pregnante, ma dallo stile talvolta troppo asciutto per alcune conversazioni.
Ho risposto: “Mi spiace, non posso aiutarla!”
Lei avrà inteso: “Sono spiacente perché non trattiamo cartine geografiche di Trieste grandi da appendere e non sono in grado di soddisfare la sua esigenza”.
Ma io implicavo: “I suoi problemi di lingua, espressione ed educazione sono apparentemente troppo radicati, ampi e complessi affinché possa risolverli un’edicolante!”

A onor del vero, il Triestino avrebbe offerto, in questo caso, una risposta sintetica, ma capace di esprimere tutta la gamma di concetti nella testa del parlante:
Rànzite!

A scuola non te lo dicono, ma è evidente che Grice era triestino.

Per mia immensa fortuna, il mio ruolo in edicola mi porta molto poco a contatto con il pubblico, per lo più vengo lasciata a imprecare contro “Il Sistema”, “La Sorte Avversa” e “Il Destino Cinico e Baro”, segretamente rinchiusa nell’ala ovest.
Per ovvie ragioni di marketing, estetica e buona creanza  è CP il ragazzo immagine della baracca.
Il Destino Cinico e Baro, tuttavia, fa sì che la triestinaggine mi raggiunga anche qui.
Ore nove e cinque di un triste venerdì senza CP:
“Dgleeeeeih” [non fa DRIN il nostro telefono, palatalizza completamente le consonanti e arretra leggermente la vocale: fa “Dgleeeeih”]
– <<Edicola>>, buongiorno
– Sìììì, buongiòrno, mi volessi solo saver se i xe arrivado il volume che g’avevo ordinado.
– Non saprei, come si chiama?
– Alòra, el titolo xè…
– No, scusi, vorrei sapere il suo nome per favore
– Xyz
– Vado a vedere, resti in linea, per favore
– Pronto
– Eh!
– Mi spiace, non è ancora arrivato niente, ma dovremmo avere una consegna in giornata, se mi lascia il suo numero se c’è il libro la chiamo.
– No, ma lo g’avè, lo g’ha il giovanotto, el me g’aveva dito che ‘l me ciamava, ma no me g’ha ciamà”
– …perché il libro non è arrivato, la chiamiamo quando arriva
– Ah, ah, bon bon. Alora la me ciama lei?
– Sì…quando…arriva…il libro.
– Ah benon, grazie. / Click
– [al nulla] Arrivederci
Ma prima, alle nove meno cinque perché qualcuno non ha inserito la segreteria:
“Dgleeeeeih”
– Edicola, buongiorno.
– Sì, alòra, mi volevo solo un’informaziòn, a mi me servissi una cartina grande de Trieste da apénder.
Invito i miei piccoli lettori ad analizzare il testo prodotto dalla gentile signora che ha subito portato letizia nella mia mattina.
1) ‘ntant bon dì.
2) Ce l’hai un nome? Usalo.
3) E quindi?
Dove sta la richiesta? Il parlante dice che necessita di un’informazione, ma poi non pone alcuna alcuna domanda, neppure indiretta.
In seguito afferma di aver potenzialmente [si noti che in triestino condizionale e congiuntivo si scambiano sistematicamente i morfemi] bisogno di una cartina di Trieste di grandi dimensioni, da appendere [informazione, quest’ultima, superflua].
E allora?
Perché mi telefona per dirmelo?
Vuol forse implicare “Buongiorno, sono Pincopallinaper favore vorrei sapere se commercializzate cartine geografiche grandi, tra cui almeno una raffigurante Trieste, al cui acquisto sarei interessata”?
Non lo so, non me lo ha detto. Ha implicato e – per giunta – lo ha fatto in triestino.
Ho risposto: “Mi spiace, non posso aiutarla!”
Lei avrà inteso: “Sono spiacente perché non trattiamo cartine geografiche di Trieste grandi da appendere”

Ma io implicavo: “I suoi problemi di lingua, espressione ed educazione sono apparentemente troppo radicati e complessi perché possa risolverli un’edicolante!”

2 thoughts on “Detto non detto

  1. Elisa

    Beh non sarebbe stato male se alla triestina avessi proprio risposto ‘ntant bon dì!!
    Aprofitto anche del volo pindarico per ringraziare susidicogoleto che spero legga il commento! Grazie mille per gli omaggini liguri, spero che la mia dieta non duri ancora troppo per potermi rimettere in cucina, indossare il nuovo grembiule e sformare biscotti puzzle!

  2. markogts

    Il tuo stage di commerciante triestina non è ancora finito. Il vero commerciante triestino, in questi casi risponde “volentieri” :-)

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