Dieta GIFT metodo Speciani: un Larry-ality [puntata 8]: dove eravamo rimasti

Eravamo rimasti all’arrivo in casa Larry&Zzi di un’infida macchina di tortura psicologica: la bilancia nuova.

Per chi se lo fosse perso, a differenza dell’incoraggiante e accondiscendente bilancia precedente, la bilancia nuova, impietosa, rivela il mio peso reale e non il medesimo dato diminuito di due chili (il che, ai fini del calcolo della perdita di peso è irrilevante, ma sul piano dell’umore è tutto un altro paio di maniche). Inoltre, la serpe in seno non presta – come colei che l’ha preceduta – alcuna attenzione all’aspetto psicologico del percorso di dimagrimento e si ostina a comunicare freddi e sconfortanti dati reali, anziché indulgere alla bugia a fin di bene per motivare la paziente. Non dà, cioè, un peso inferiore solo perché è passato qualche tempo dalla pesata precedente, perciò – di fatto – non ho avuto grandi aggiornamenti da comunicarvi, non essendo, neppure nominalmente, il mio peso variato in maniera apprezzabile. Nonostante SiS (Serpe in Seno) abbia fatto di tutto pur di farmi desistere dal mio proposito di seguire la dieta GIFT, ho proseguito indefessa per la mia strada, lastricata di gallette integrali.

Devo ammettere, però, che non mancano i benefici collaterali: pane e pasta integrali mi hanno regalato un pelo soffice e lucido come un collie (anche l’aver imparato a dosare la maschera capelli Just, in effetti, è d’aiuto) e anche il mio mento prominente mette in mostra meno brufoli del solito (il che si potrebbe interpretare come una normalizzazione ormonale).

Finalmente qualche giorno fa ho riscontrato un leggero calo ponderale, ma non fidandomi della SiS – che sono certa sarebbe capace di illudermi brevemente con un peso fasullo per il semplice gusto di gettarmi nella disperazione alla, veritiera, pesata successiva – ho preferito attendere che il trend si consolidasse. Oggi posso annunciare urbi et orbi che addì 4 novembre 2011 alle otto del mattino, il vostro amato quartino di bue pesava “appena” 68,3 chilogrammi, con l’asciugamano bagnato in testa (ma senza orologio).

Applausi.
Più forti.

Purtroppo non manca la nota dolente. A causa di uno stop forzato (di cui non vi posso spiegare la ragione, che – credetemi – in realtà non volete sapere, essendo una cosa molto splatter, ma vi assicuro che non è stata una scusa per non andare a correre) dal – mi si conceda qui l’iperbole – consueto allenamento, il rapporto tra massa grassa e massa magra è peggiorato, perciò c’è il rischio che, una volta che migliorerò di nuovo questo valore, metta di nuovo su qualche etto.

La verità è che sono un po’ indulgente sulle porzioni.
Seguo scrupolosamente le linee guida della dieta, perciò non mangio farine bianche da quasi tre mesi (tranne due micropanini – in due pasti diversi – a Brescia il 23 ottobre, il che significa che neppure per il mio compleanno mi sono concessa distrazioni) e non butto giù niente di diverso da vegetali crudi fra un pasto e l’altro. In cuor mio, sapendo di avere avuto, fino all’inizio della dieta, una condotta alimentare propriamente esemplare, confidavo che la distribuzione armonica dei nutrimenti nel corso della giornata, l’eliminazione di qualsiasi cosa zuccherata e degli snack fuori pasto sarebbero bastate a farmi rapidamente diminuire di peso. In fondo, nel 1997 avevo già fatto qualcosa del genere e aveva funzionato.
Non ho fatto i conti con l’anagrafe. Ho un vezzoso ciuffo di capelli color nebbia proprio alla sommità della testa, le pieghe intorno alla mia bocca non spariscono più dopo che ho smesso di ridere e le mie tette… beh, comincio ad apprezzarne la leggerezza e le dimensioni a dir poco contenute, grazie alle quali posso sfruttare il lavoro della resistenza dell’aria, perché i miei tessuti hanno smesso di fare il loro dovere da un pezzo. Non deve meravigliare che anche il mio metabolismo non risponda al trattamento con la prontezza dell’adolescenza.

Dunque il buon proposito, ora che mi sono abituata ai principi della dieta e li seguo con una certa facilità, è di ridurre le porzioni, specie – forse solo – quelle della cena. Se, infatti, la colazione è sicuramente adeguata, il pranzo potrebbe migliorare, ma tutto sommato non è sbagliato, la cena è decisamente indulgente e spesse volte troppo abbondante, però la cena è il mio pasto preferito, perché è il più tranquillo, ed è difficile liquidarla con le porzioni striminzite del monopiatto, senza contare che per me solo la pancia piena è capace di dare quella sensazione di benessere e relax che fa gustare al meglio il divano.

3 thoughts on “Dieta GIFT metodo Speciani: un Larry-ality [puntata 8]: dove eravamo rimasti

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  2. Lucia

    Ciao
    oggi ho scoperto che esisti e che mi fai sorridere. Ho vissuto anch’io l’esperienza Gift. Letture dei libri di Speciani, visite frequenti al suo sito, visita nel suo studio con il suo giovane medico subordinato (e per questo molto permaloso) per risparmiare almeno 100 euro di visita. Analisi intolleranze alimentari e non ultima iscrizione al servizio di dimagrimento online ( che da dimagrire solo il portafoglio). Mesi di applicazione dei principi che stanno alla base di questa dieta antifame, no zuccheri, poco sale, niente pane solo gallette (che non posso più vedere) dieta di rotazione almeno 2 giorni di pulizia settimanali…… pochissimi risultati. Sigh!!

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