Fare lo yogurt senza yogurtiera: la versione di Otti (yogurt compatto)

Dato che vedo che i post sul cibo vi appassionano, assecondiamo il mio periodo latticino e continuiamo a parlare di yogurt, tanto prima o poi mi verrà a noia e ci impalleremo con qualcos’altro.

Oggi vi illustro la versione di Otti, che consiste in un accorgimento – semplice quanto geniale – per mantenere più a lungo i vasetti al caldo e ottenere uno yogurt compatto.

Ma dovete cliccare qua sotto per sapere come fa.

Come fare in casa lo yogurt naturale compatto.

La prima parte del procedimento per ottenere lo yogurt compatto preparandolo a casa senza yogurtiera è analoga a quella illustrata in precedenza.
Potete anche seguire la versione sbrigativa, ma, secondo me, in questo caso è più funzionale il procedimento lungo, ed è quello che seguiremo.

Fase 1: far bollire latte e acqua

“E acqua? Che c’entra l’acqua?”  diranno subito i miei piccoli lettori.
L’acqua è proprio l’ingrediente segreto di questo procedimento, ma non va messa nello yogurt (anzi, l’incontraire).

Vi rammento che il termometro va messo nel latte quando questo è ancora a temperatura ambiente.
Vedrete che il latte inizia a sobbollire a 80°C, ma già pochi istanti dopo, l’acqua avrà raggiunto i 100°C e il bollitore vi chiamerà. Spero che il vostro bollitore sia in condizioni migliori di quelle in cui versa il mio, ma vi assicuro che anche un pezzo d’antan come questo nella foto assolve egregiamente alla sua funzione.

Quando i liquidi bollono, spegnete i fuochi.
Lasciate che il latte si raffreddi nella pentola fino a raggiungere la temperatura di circa 45°C .
Versate l’acqua in una ciotola grande. Io uso un’insalatiera di metallo, che di conseguenza si arroventa immediatamente: badate di collocare il recipiente in un posto dal quale non lo dovrete spostare per un po’.

Fase 2: fare lo yogurt come sempre.

Quando il latte è a 45° gradi (secondo me sono passati almeno 20 minuti, ma dipende dalla temperatura della vostra cucina e da quello che avete da fare nel frattempo: se è niente, ci vogliono tre ore), diluite in esso lo yogurt, come ormai siete esperti nel fare, avendo eventualmente scaldato i vasetti prima immergendoli brevemente nell’acqua calda.

Invasate l’emulsione e chiudete molto bene i vasetti.

Nel frattempo, anche l’acqua avrà disperso calore, e fatto un sacco di vapore sulle piastrelle della vostra cucina. Questo metodo per fare lo yogurt è utile quando avete il raffreddore, perché potete trascorrere il tempo necessario al raffreddamento dei liquidi facendo i suffumigi sul recipiente dell’acqua.

Fase 3: disporre i vasetti di yogurt a fermentare a bagnomaria

Disponete i vasetti ben chiusi nell’acqua, che ormai avrà una temperatura di circa 40°C e lasciateli riposare al calduccio.

Se vivete nella grotta con lo yeti, per assicurarvi che il calore non si disperda troppo in fretta, potete mettere la bacinella in una scatola di cartone, con i soliti stracci intorno, oppure – ancora più facile – chiuderla nel forno precedentemente intiepidito.

Un altro posto dove potreste tenere i vasetti al caldo è un bell’essiccatore Biosec (presto vi parlerò anche di questo prodigio), che crea un ambiente con temperatura controllata e non consuma praticamente un belin, al contrario del forno.

Noterete che nella foto l’acqua è torbida: è perché ci ho messo i vasetti ancora sporchi di latte e perché, per risparmiarne, ho usato anche l’acqua in cui avevo fatto bollire i cavolfiori.
A meno che non siate degli appassionati del genere, vi sconsiglio questa mossa, perché lasciare a lungo nell’ambiente l’acqua di cottura dei cavoli assicura alla vostra casa un persistente aroma di questo ortaggio. A me non dà fastidio, ma ho beccato Zzi che compilava le carte del divorzio. E comunque non va bene per i suffumigi.

Fase 4: trasferimento in frigo e verifica

Dopo le consuete sei o sette ore di fermentazione, lo yogurt è pronto per essere messo in frigo. È probabile che notiate già che è più compatto del solito, ma in questa fase la solidità del preparato è limitata alla superficie. Non cedete alla tentazione di aprire il vasetto e cacciate tutto quanto in frigo per almeno qualche ora.

Nel frattempo, potete dedicarvi alla pulizia della cucina, che si è trasformata nel consueto cesso:

Dopo che lo yogurt si sarà completamente raffreddato, sarà diventato effettivamente compatto, così compatto che potrete capovolgere il vasetto senza che se ne rovesci il contenuto (nel dubbio, però, fate sempre la prova con il paracadute, che non si sa mai).


 

Sarà per l’argomento, sarà per le immagini, ma questo post sta avendo un successone da mesi, perciò è probabile che tu sia qui per caso (grazie di essere anche rimasto).

Se è così, forse ti interessano anche le ricette ispirate ai principi della dieta GIFT (c’è tutta una sezione del sito) oppure altri post con il tag formaggi e latticini.

In fondo al post trovi comunque i contenuti correlati automatici e i bottoni per condividere il post, se pensi che ai tuoi amici piacerà.
Ciao!

 

 

9 thoughts on “Fare lo yogurt senza yogurtiera: la versione di Otti (yogurt compatto)

  1. Otti

    Ahahah, molto davvero onoratissima!

    Ad onor del vero, ma solo per fingere di dare maggior senso al tutto e risparmiare sul gas, devo ammettere che l’acqua l’avevo scaldata per farci sobbolire il latte a bagnomaria (così acquista decisamente tutto un altro significato, non trovi?!) e invece di buttarla l’ho riutilizzata come incubatrice. Inoltre, appena si è raffreddata troppo (a meno che non si usi l’ottimo espediente dell’essiccatore, ma come ti sarà mai venuto in mente?!) ho incartato i vasetti tutti insieme nel solito bel pile per la notte, che vicini vicini si mantengono al caldo più a lungo.

    In ogni caso dalle immagini evinco che tutto abbia ugualmente funzionato secondo copione, molto molto bene!

    Ma ora che ci penso, quante diavolo di paranoie ci stiamo mai facendo, con sti benedetti latticini?! Ah, le donne le donne…

  2. Pingback: Yogurt hand made (no yogurtiera required!) | in Cucina con Biosec

  3. Francy

    Non mi passa nemmeno per l’anticamera del cervello di fare tutto ciò, nè di assaggiare il risultato, che in ogni caso sarà strepitoso, ma adoro le foto con le scrittine ed i disegnini ironici!

  4. Pingback: LARRYCETTE » Blog Archive » 22 dicembre 2012 [a che punto è la Larry]

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