Fare lo yogurt senza yogurtiera: tutorial della versione sbrigativa

La risposta alla domanda che vi tiene svegli – se si possa o meno fare lo yogurt in casa senza possedere una yogurtiera e senza perderci tutto il pomeriggio – è positiva.

Se ancora vi state lambiccando su come sia possibile (oltre che su quale sia il motivo misterioso n.8, ma su questo argomento torneremo un’altra volta) , i vostri tormenti sono finiti: ecco per voi un tutorial a prova di scimmia per riuscire a fare lo yogurt in casa senza yogurtiera, risparmiando una buona mezzora sul metodo tradizionale (già esposto).

Se state facendo la faccia da “Oh no, ha ricominciato a parlare di cibo”… beh, decidetevi! O vi accontentate del mangiare o dell’orienteering: sciûsciâ e sciorbî no se peu.

Prima di imbarcarci in uno dei processi con il più alto coefficiente di imbrattamento della cucina, però, vi svelo il trucco per la riuscita della magia:

un termometro per alimenti

A cosa serve il termometro per alimenti (e perché)

Contrariamente a quanto affermato in passato, mi sono rassegnata al fatto che è il controllo della temperatura a fare la differenza tra del latte irrancidito col vinavyl e uno yogurt degno di tale nome, perciò mi sono dotata di un termometro per alimenti.

È importantissimo che non usiate un termometro da ascella (o da culo) per misurare la temperatura degli alimenti, perché scoppierebbe, avvelenando gli alimenti col mercurio.
“Pensi proprio che siamo un branco di idioti (oltre che di analfabeti)” –  diranno subito i miei piccoli lettori.
Vi chiedo scusa, in effetti non lo penso, mi rendo conto che sono raccomandazioni superflue, ma non vorrei avere sulla coscienza un lettore occasionale (meno sveglio della media dei miei seguaci) che ha scelto di fare lo yogurt per applicare la selezione naturale.

Come dev’essere fatto il termometro.

Io ho comprato un termometro tradizionale, modello “a colonnina inchiodata su sbarra graduata”, ma ne esistono di ipertecnologici con sonde con le quali, secondo me, si riesce a fare anche una colonscopia. Come al solito – più per sedare i miei sensi di colpa consumistici che per effettiva necessità – prima di procedere all’acquisto ho fatto una piccola indagine di mercato, e alla fine l’ho comprato su Amazon, perché era più conveniente.
Nei negozi, infatti, ho trovato solo modelli troppo evoluti per le mie esigenze (solitamente sono favorevole a dotarsi di versioni più complete, ma nei limiti della comprensibilità e dell’effettivo utilizzo), oppure modelli analoghi, a colonnina inchiodata, offerti a prezzi esorbitanti, suppongo – a giudicare dal loro aspetto – perché pezzi d’antiquariato.

Il mio termometro è chiaramente pensato per usi molto più estremi, come la frittura o le marmellate, infatti ha un fondo scala di duecento gradi e riporta scritti, in corrispondenza delle varie temperature, i fenomeni che si verificano.
Non bisogna metterlo ad un tratto nel cibo da misurare, ma lasciare che si scaldi gradatamente insieme ad esso, per questo lo vedrete sempre immerso nella pentola. È anche dotato di un gancio per fissarlo alla parete del recipiente di cottura, nei casi in cui il volume della preparazione lo consenta.
Ultima raccomandazione: è di metallo, perciò raggiunge press’a poco la temperatura che indica, per questo ha un enorme anello sulla sommità. Non afferratelo che per quello!
Fate un giro nei negozi della vostra città, ma se vi chiedono più di dieci euro, rivolgetevi anche voi qui. A proposito di acquisti in rete, vi farà piacere sapere che oggi è il giorno del Ringraziamento, perciò domani è il cosiddetto “Black Friday” – il primo giorno di saldi pre-natalizi in America – e da lunedì scorso Amazon (così come HostGator, se vi serve cliccate a lato) sta facendo sconti su qualsiasi cosa [nota al testo per gli abbonati: c’erano due modi per sbagliare a scrivere “black friday”, avete visto come sono stata brava ad impiegarli entrambi?]

Ora che avete il termometro da cucina dei vostri sogni, siete pronti a fare lo yogurt con me, in meno di quindici minuti (più il tempo di fermentazione, ma non occorre dirvelo).

Cliccate qui sotto per scoprire il tutorial a prova di scimmia.

Come fare lo yogurt in casa in sette mosse.

Seven-steps tutorial to make yoghurt at home without a yoghurt maker.

Wie Joghurt ohne Maschine in sieben Schritte nach Hause zubereiten

Posso scriverlo anche in cinese, tanto le immagini sono sufficientemente esplicative (e la mia competenza della lingua è la medesima).

1) Versare in una pentola un litro di latte.

 

2) Accendere il fuoco sotto la pentola e far salire la temperatura a 50 gradi

 

3) Prepararsi i vasetti puliti e asciutti.
Il latte fa prestissimo ad arrivare alla temperatura giusta, è bene averli pronti da prima.

 

4) Scaldare i vasetti con il latte a 50 gradi, in modo che poi l’emulsione non si raffreddi a contatto con il vetro.
In questo modo, il latte si raffredda e raggiunge la temperatura di 40/45 gradi, corretta per la fermentazione.

 

5) Diluite lo yogurt con il latte alla giusta temperatura, a poco a poco.

(5a. Lo yogurt, diluito, assume la consistenza del vinavyl)

(5b. Lo yogurt diluito può essere aggiunto al latte restante, mescolando)

 

6) Mettere lo yogurt nei vasetti, senza perdere tempo a fare foto al singolo vasetto riempito.
Si noti come 5 operazioni facilissime hanno smerdato incredibilmente il piano di lavoro della cucina; sullo sfondo è visibile un vasetto che non  stato riempito, perché il suo contenuto è spanto per tutto l’ambiente.

 

7) Avvolgere i vasetti in una coperta o in un maglione vecchio e collocarli in una scatola chiusa.
Come sapete, io metto i vasetti in tubolari di pile e poi li accomodo in un’insalatiera che non uso quasi più (perché non sta bene con arredo e corredo della nuova casa, ma che mi guardo bene dall’eliminare) per tenerli vicini; poi, per tenerli al buio e al riparo da correnti, di solito li metto nel forno spento, ma questa volta avevo sotto mano un bel cartone della Just e ho fatto le cose come tradizione vuole.

D’inverno, se avete qualcuno che collabora, è una buona idea stirare un paio di salviette per la cucina o di asciugamani e metterli nella scatola ancora caldi, così il calore si disperderà ancora più lentamente.

 

Dopo 6/7 ore di riposo, lo yogurt è pronto e può essere messo in frigo. Dura circa una settimana.

 

Ora chiamate qualcuno a pulire la cucina.

7 thoughts on “Fare lo yogurt senza yogurtiera: tutorial della versione sbrigativa

  1. lara

    Sto pensando al poveretto che, senza la tua utile raccomandazione, avrebbe preso in considerazione l’idea di misurare la temperatura con il termomentro da culo :) ahahahahah
    Io son fortunata, ho la yugurtiera girmi :)
    LARA

  2. cri

    Io metto lo yogurt direttamente in un vaso Bormioli da litro, poi ci verso il latte caldo un poco alla volta, l’operazione non è proprio pulitissima ma si sporca molto meno…. :)

  3. Larry

    E funziona?

    La mia capacità di sporcare la cucina è proverbiale, riesco a produrre più sporco di quanto sia la materia prima a disposizione, tipo che da un etto di pane faccio tre chili di briciole.
    Se volete vengo a fare un uovo al tegamino a casa vostra e vi mostro come si fa, ma poi dovete chiamare l’imbianchino!

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