Il marinaio e la balena alla volta del profeta [2]

Presto, a casa! Metti la sirena!

Zzi mi fa notare che:
1. non è la macchina di Kobra 11
2. sono le sei passate e la vendita è iniziata in giornata, forse conviene guadagnare tempo andando al punto vendita Ticchettone in città, anche perché ultimamente qualche sistema di pagamento online fa il difficile con la sua carta di credito.

Ne convengo e mi catapulto acrobaticamente fuori dalla macchina (nella foga quasi inciampo nella cintura) in prossimità del punto vendita.
Dico “in prossimità”, perché con precisione non indovino mai dove sia: è una galleria, ma ha lo stesso aspetto degli esercizi accanto, e io cerco sistematicamente di infilarmi in un negozio di scarpe (non necessariamente sempre lo stesso, ce ne sono diversi sparsi ai lati, per confondere), o in una banca. Quando imbrocco l’apertura giusta faccio le scale a quattroa quattro e arrivo al primo piano in un baleno, con la lingua annodata al collo, timorosa di trovare il punto vendita chiuso, essendo lunedì ed essendo a Trieste.

Curiosamente è aperto e non c’è molta fila. Ci sono tre persone, ma tocca subito a me. Non capisco perché e mi spiegano che “i signori aspettano”.
Chiedo i biglietti.
“Ah”.
Cosa?
“Eh, momento, che non so se….” – chiama la collega. La collega è una che ha due computer accesi alla sua postazione, ma deve venire a questa per emettere i biglietti dei signori all’altro sportello. Anche la signora che intendeva emettere i biglietti per me ha un altro computer aperto. Deduco che lo sappiano e che ci sia un motivo se non lo usano.
Intanto il sistema si blocca e occorre riavviare la macchina. Si stima che l’operazione richieda venti minuti.

In venti minuti uno attraversa la strada, va al negozio della Apple, spiega la tragedia che si sta consumando, convince i gestori a fargli usare un Mac cinque minuti e compra i biglietti su internet.
La signora si scusa e osserva che sono capitata in un momento sbagliato.
Eh, me ne sono accorta, non sottolineerò che per Ticchettone è sempre il momento sbagliato, immagino che frustrazione sia fare, per lavoro, “quello che cerca di collegarsi al sito per acquistare biglietti e non ci riesce” ed evito di infierire.

Vado intanto a fare il bancomat, per risparmiare i due euro di rimborso.
Non mi è chiaro perché si debbano versare due euro (o uno, o anche niente, dipende dall’importo pagato) per rimborsare l’utilizzo del bancomat; so che le carte credito prevedono una commissione anche per l’esercente (principio discutibile, ma consolidato e arcinoto), ma non credo che valga lo stesso per il bancomat. Cippi dice che è per scoraggiare dall’utilizzo del bancomat e non gravare su collegamenti già messi a dura prova da Tichettone stesso.
Potrebbe avere ragione.

4 thoughts on “Il marinaio e la balena alla volta del profeta [2]

  1. marirosa

    Da quanto tempo vivi a Trieste?
    Indovinello: hai usato un modo di dire nostro, che lo Zingarelli non contempla.
    Quale?

  2. Larry

    Poco, ma ho i lobi frontali fatti di bonetto e di conseguenza la mia area del linguaggio è in continuo divenire.
    Non per questo ho un bagaglio lessicale ampio, semplicemente sovrascrivo, mantenendo la capacità espressiva di un settenne.
    Suppongo tu ti riferisca a “a quattro a quattro”, poiché non sono le scale, ma casomai i gradini, che si possono fare a quattro per volta, per fare presto. Mi piace pensare che un tempo, quando vivevo circondata da parlanti italiano, non dicevo di queste stupidaggini.
    Anche “Cippi”, in effetti, è una parola che fino a qualche anno fa non avevo, però…

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