Lipica Open [3] – La gara di sabato, epilogo

Seconda lanterna a parte, Zzi disputa una discreta gara, è molto migliorato tecnicamente e io ne sono molto fiera.
La carta era ottimamente disegnata e il percorso altrettanto ben tracciato, così, per dare un po’ di pepe alla competizione , non sono state stampate le linee del nord.
Le linee del nord sono delle righine azzurre parallele [claro!] tracciate sulla cartina da orienteering, che indicano a quale lato si deve far corrispondere il nord; in questo modo quelli cazzuti che sanno “fare l’azimut” procedono come attratti da una forza misteriosa nella direzione corretta.
Fare l’azimut non significa sfornare il pane da consumare nella Pasqua ebraica, bensì individuare l’angolazione corretta da tenere rispetto al nord per andare nella direzione deisderata.
Non avete idea di quanto sia difficile proseguire diritti su un terreno diverso da una carreggiata o da un marciapiede; individuare la direzione “sulla carta” è una fesseria, tenerla per più di dieci passi è una prova di portentosa abilità; per questo quelli che si orientano meglio arrivano prima degli altri.

Gli intertempi tra una lanterna e l’altra sono relativamente bassi, infatti non ha portato a casa neanche una zecca, segno che non ha avuto tempo di fermarsi a farne salire alcuna.
Anche del resto della squadra ho notizie entusiasmanti: siamo tornati tutti.
Inoltre non ci sono feriti gravi, la Fascinosa Figlia del Previdente Presidente ha ancora entrambi i suoi begli occhi e la torta della Generosa Genitrice del Celere Capellone era consuetamente squisita.
Grande assente alla competizione il secondo classificato nazionale nella categoria M18, vanto della nostra società, bloccato da un’infezione che comincia ad essere sospetta e ad assumere contorni sempre più diplomatici… i casi sono due: o sta trascurando lo studio ed è stato messo in punizione [personalmente non vedo dove stia lo svantaggio, a me parrebbe un premio essere esonerata dallo sport] , ma conoscendolo un pochino lo escluderei, o il suo ago è stato polarizzato [è una metafora, se non l’aveste colta] da qualche bella compagna di classe in difficoltà col greco e con la scusa della maturità stanno sudando – ehm, no, volevo dire “studiando” –  molto insieme.

In compenso, per un eroe che passa – momentaneamente – in secondo piano, c’è un virgulto che si affaccia sulla scena:  un loquace occhialuto sul metro e mezzo che, lo vedremo più avanti, ha dato lustro al nome della nostra giovane, ma rispettabile società, portandola addirittura sul podio.
…ma l’epopea di Nuovovanty è ancora tutta da scrivere…

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