Marinierte Auberginen (melanzane marinate à la DDR)

Ora che sono riuscita ad arrivare a febbraio senza parlare realmente di cibo, mi dichiaro momentaneamente soddisfatta nel mio costante intento di sabotare il mio stesso blog e procedo senza ulteriore indugio a illustrarvi la ricetta delle Marinierte Auberginen, e cioè delle melanzane (Auberginen) marinate (marinierte, ma non ci voleva Saussure) secondo una ricetta in voga nella Germania Est

[bctt tweet=”Si fa presto a dire melanzane marinate”]

Mica tutte le ricette per marinare le melanzane sono uguali.

Questa ha di speciale il fatto di essere arrivata nelle cucine degli Ossie dritta dritta dalla Jugoslavia, sull’onda del concetto di fraternità dei popoli comunisti e solidarietà dei loro governi, che, per sentirsi più amici, si scambiavano le ricette come comari di Arzignano.

Più che altro, non è che ci fosse tutta ‘sta disponibilità di materie prime (come uno dei miei ingegneri preferiti ci ricordava commentando il post precedente), bisognava cucinare con quel che c’era e si poteva sperare, al massimo, negli scambi che avvenivano solo fra paesi del blocco sovietico.

[bctt tweet=”C’erano le pesche italiane? No, c’erano le melanzane balcaniche.”]

Io me la vedo la casalinga di Weimar che va al mercato col fazzoletto sulla testa, nella nebbia, curva e con la borsetta stretta al petto per proteggersi i cagionevoli bronchi. Arriva e trova le melanzane.

“Mmm… Leckere!” – pensa – “Ich bereite sie aus Parmesan Art zu!”
Poi le sovviene: “Ach, das kann ich nicht. Es gibt keine Tomaten, kein Mozzarella Käse, kein Parmesan. Woher kommen diese blöde Aubergienen? Aus Jugoslavien! So, wie bereitet man Auberginen in Jugoslavien zu?”

E così si dà alla preparazione delle marinierte Aubergienen, e noi con lei.

 

Ricetta delle melanzane marinate alla moda della Germania Est

 

Per le melanzane

  • 2 melanzane grandi, circa sei etti in tutto (per fare le melanzane ci vogliono le melanzane, sì)
  • 4 cucchiai di farina
  • 1/4 di litro d’olio (senza fare tanto gli schizzinosi sulla provenienza)
  • sale e pepe

Per la marinata

  • mezza tazza di olio
  • 4 cucchiai di aceto
  • 3 spicchi d’aglio
  • un mazzetto di prezzemolo

 

 

Dopo aver lavato e mondato le melanzane, le si tagliano nel senso della lunghezza in fette piuttosto spesse.

 

Si prepara una miscela per l’infarinatura aggiungendo alla farina sale e pepe e mischiando bene, e con essa si infarinano le fette di melanzane.

 

In una padella, si scalda parte dell’olio e, quando è ben caldo, ci si cuociono dentro le melanzane, un minuto per parte. Praticamente, le si friggono senza immersione, in poco olio alla volta.

 

Noterete che le melanzane sono fatte di spugna e un quarto di litro di olio non vi basterà neanche per le prime sei fette.

 

La ricetta dice di asciugare le melanzane con della carta da cucina man mano che le si tolgono dalla padella.
Ma no, dai? E io che me le sarei strizzate in bocca per bere tutto questo bell’unto, eh?

Poi si prepara la marinata, che – per inciso – si poteva benissimo preparare prima.
In un recipiente si emulsionano olio, aceto, agli tritato e un po’ d’acqua (grazie, Signore, che ci concedi di stemperare questo intruglio con l’acqua per renderlo un po’ meno offensivo).

 

Si dispongono “a mo’ di tegole” – non chiedetemi perché il ricettario abbia sentito la necessità di questa precisazione – le fette di melanzane fritte in un piatto da portata, le si cospargono di prezzemolo tritato e le si irrorano con la marinata.


Si mettono le melanzane marinate a riposare in frigorifero almeno tre ore.

LARRYCETTE PRO-TIP

Personalmente suggerisco di tirarle fuori almeno trenta minuti prima di consumarle, o mi verrà mal di denti per voi. Soprattutto, suggerisco di coprirle bene con un coperchio o un piatto che aderisca perfettamente a quello in cui le avete messe, se non addirittura con la pellicola da cucina, se non volete che anche il prosciutto, la ricotta, la lattuga, il prosecco e qualsiasi altra cosa risieda nel vostro frigo acquistino il caratteristico sentore di aglio e aceto.

Son buone.
Probabilmente sono anche letali, ma è innegabile che siano appetitosissime, specie se siete estimatori dei sapori balcanici (e, se siete orientisti diversi dalla moglie dello Speaker, è probabile che lo siate, o lo siate diventati a furia di frequentare i boschi della ex-Jugoslavia).

 



 

Da dove è tratta la ricetta delle marinierte Auberginen?

Come chi ha letto il post introduttivo sul menu tipico della DDR già sa, questa ricetta viene dal prezioso volume

DDR Kochbuch

che trovate in vendita qui e, probabilmente, in qualsiasi libreria tedesca, ma forse è un po’ fuori mano (non l’ho scritto io, il libro di Larrycette è questo)

3 thoughts on “Marinierte Auberginen (melanzane marinate à la DDR)

  1. Pao

    a me tentano!
    così ci faccio le zucchine.
    che poi un giorno qualcuno mi spiegherà perché le zucchine, affettate, se le cucini, max dieci minuti e puoi usarle.
    Se le friggi devi prenderti mezza giornata di permesso…
    (ah, già. io adesso HO mezza giornata libera. Allora, zucchine in carpione per tutti!)

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