[Mercoledì, 14 Maggio 2008] It’s hard to be Larry in the city

Mercoledì, 14 Maggio 2008
Dalla collezione di figure di merda di Larry:

La giornata era trascorsa piuttosto turbolenta dal punto di vista emotivo: ero stata dal dentista, il quale mi aveva fiaccato il corpo e lo spirito ravanando a piene mani in quel-che-resta-di-2.5 e torturandomi con quella specie di magnete che rivela se i denti sono vivi o morti facendo provare al malcapitato le pene dell’inferno:  si passa questo strumento del demonio sui denti: se il dente è morto si sente solo l’urto (non è piacevole, visto che nella fattispecie, anche se il dente era morto, la gengiva era infiammata e prendere il dente a martellate, curiosamente, non mi dava beneficio), se il dente – disgraziatamente – è vivo, si sente un dolore lancinante all’interno di esso, una specie di scossa elettrica al nervo, paragonabile, credo, solo a una medusa sul pisello.

Mi aveva poi anche dilaniato l’anima sentenziando che il dente era devitalizzato, ma non del tutto, e che bisognava fare una cura canalare per creare l’alloggio al perno che verrà inserito nell’osso della mascella per tener su il dente.

Io non so se ci tengo così tanto a questo dente, forse non ci tengo abbastanza per sottopormi a tutto questo; penso soprattutto all’aspetto economico della cosa: è già contronatura pagare per soffrire, figuriamoci che gioia pagare di più per soffrire di più. Quasi quasi lo lego col filo alla porta e me lo strappo via da sola, così non ci penso più, non è poi così davanti, basterà non ridere.

Insomma, me ne andavo bel bella all’appuntamento con la Q-G, e poichè temevo (ingenua) di essere in ritardo, mi sono affrettata, provocando, com’è ovvio, un aumento dei battiti cardiaci e di conseguenza la piacevole sensazione di un pistone che stantuffa nella gengiva. Giunta sul luogo dell’appuntamento, mi accomodo sui gradini della chiesa e attendo, ma la Q-G proclama ritardo.

Ed è qui che mi crollano i nervi; perchè io sopporto poche cose, è vero, ma il mal di denti è la cosa che sopporto meno, ho avuto un trauma infantile quando avevo 19 anni (sono tarda, è tutto posticipato, nella mia vita) e ogni volta che mi pizzica un dente precipito in una spirale di terrore e disperazione. E inizio delicatamente a piangere.

Piano, dignitosamente, senza strepiti, ma inequivocabilmente a piangere. Un po’ mi lascio andare perchè tanto non c’è nessuno, e almeno mi passa il groppo alla gola prima che arrivi Q-G.

Ma ecco che dal balcone della chiesa (e qui si capisce esattamente dove fossi,: quante diavolo sono al mondo le chiese con un balcone?) si affaccia un individuo che indossa una camicia grigio scuro, e che io identifico come il gestore del locale.

Presunto Prete: Signorina, tutto bene?

Larry: Eh? Cosa? Chi ha parlato?

PP: Si sente bene?

L: Si, si – Oddio, cioè no oddio, volevo dire, insomma, non molto, ma non è niente

PP: Vuole parlarne?

L: eh? No, guardi, la ringrazio, ho solo mal di denti, tanto mal di denti, non dormo da giorni (mussa colossale, ma mi sentivo idiota e ho aggravato la situazione). Mi sto solo sfogando…

PP: sicura? solo mal di denti?

L: (ecco uno che non ha mai avuto mal di denti in vita sua, altrimenti non direbbe “solo” mal di denti) ehm, sì, mi creda, è mal di denti e tanta stanchezza

PP: sicura?

L: (cazzo, lo saprò? se ce lo avessi tu ‘sto mal di denti ti saresti già strafatto di incenso) Si, davvero, sono sicura, anzi, guardi, mi è già passato

PP: ah, bene, comunque, se vuole…[gesto che mi invita a entrare]

L: Ohi, padre Ralph, mollaci, ho dato l’otto per mille agli ebrei, casomai vado a farmi consolare da loro, visto che ho pagato

No, questo non gliel’ho detto, ho abbozzato un sorriso che – complice l’anestesia non del tutto esaurita –  deve avermi dato definitivamente l’aspetto della tossica e lo ha fatto scappare dentro.

E’ bello essere Larry, succede sempre qualcosa si imprevisto, anche se sono sempre figure di merda…

Zzi ha detto che non mi lascerà mai più andare in giro da sola, neanche per andare in panificio.

About Larry

Un giorno Bruce Springsteen mi porterà via con sé, nel frattempo vivo avventure rocambolesche ogni volta che mi avvicino a un fornello e sottopongo ad attenta analisi tutti i locali nei quali vado a mangiare. Una volta ho incontrato un orientista e l'ho sposato senza comprendere la portata della tragedia. Il lamento dell'orientamento è su Larryetsitalia.net

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