Nona cena regionale: l’Umbria. Primo piatto: Macco di Fagioli

Io non voglio diventare una madre, ma se disgraziatamente dovessi avere un figlio, potrei considerare seriamente di chiamarlo Macco, perché questa pietanza è una squisitezza che va celebrata.

… Certo, Asfalto resta il mio nome preferito, ma metti che faccio due gemelli: Asfalto e Macco. “Asfalto Trinità e Macco Bambino”… non suona mica male…

Aspettiamo solo qualche istante, affinché Zzi torni dalla vasectomia, e vediamo, poi, cos’è e come si prepara il macco di fagioli.


* Attenzione: questa ricetta è una figata, ma prevede 12 ore di ammollo di un ingrediente. Vedi di agire per tempo *

Il macco di fagioli è un primo piatto facilissimo (anch’esso “si fa da solo”), tipico della cucina umbra, e sinceramente non capisco perché l’ho scoperto solo nel mezzo del cammin della mia vita, giacché, una simile prelibatezza, dovrebbe essere celeberrima e diffusa a tutte le latitudini.
Stando al manuale del Corriere della Sera, da cui la ricetta come di consueto è tratta, sarebbe una preparazione comune a molte regioni italiane. Apprendo, allora, di aver vissuto, finora, nelle regioni sbagliate.

Innanzitutto, è una bomba di carboidrati, e diciamocelo: esistono bombe di carboidrati che non siano irresistibili? A parte il castagnaccio, intendo?
Poi, è a base di farina di granturco; non è forse la farina di mais la più squisita e sfiziosa delle farine?
Infine, contiene legumi, nella fattispecie fagioli. A parte le uova, la pizza e il parmigiano con il miele, cosa c’è di più buono al mondo dei legumi? E qual è il legume più buono?
E, dato che amo le domande retoriche, riuscite a immaginare una pietanza più buona – nel novero di quelle senza uova e che non prevedono l’aggiunta di zucchero/miele/cioccolato – di quella che contenga polenta e fagioli?

No, ne ero certa. Colui che inventerà il macco di fagioli all’uovo sarà, per me, il Re del Mondo.
Nel frattempo, gioiamo per aver incontrato il macco semplice.

Ingredienti:

Farina di granturco: 350 grammi
Fagioli secchi: 150 grammi
Cipolla rossa: una (E la cipolla! Avevo scordato la cipolla! Che c’è di più buono della cipolla?)
Olio (extra vergine di oliva, non lo ripeto più!): il necessario
Sale e pepe: quanto basta

 

Come si fa il macco di fagioli

Prima di tutto, si fanno rinvenire i fagioli, mettendoli in ammollo per dodici ore.
La ricetta non specifica che varietà di fagiolo usare. Io ho usato i borlotti, per affezione personale, ma penso che sia più indicata una varietà tipica dell’Italia centrale, come i fagioli neri, i fagioli con l’occhio o i cannellini.

Trascorso il tempo di ammollo, si fanno cuocere i fagioli un po’ più a lungo del consueto, affinché risultino molto teneri.
Il ricettario dice di farli cuocere per un’ora e venti in acqua salata. Se lo fate e ottenete dei fagioli teneri, chiamatemi, perché voglio anche io assistere al miracolo.
I legumi si cuociono in acqua non salata. Si aggiunge il sale solo verso la fine della cottura.

Potete cuocerli per un’ora e aggiungere mezzo cucchiaino di bicarbonato dopo 40 minuti, assaggiarli dopo 50 e valutare quanto salarli e quanto proseguire la cottura.

Il manuale dice di cuocere a parte la polenta in un paiolo di rame, dopo aver fatto cuocere i fagioli, tenendola morbida e usando, se necessario, l’acqua di cottura dei fagioli, oltre al litro e mezzo di partenza.
Dice anche di far appassire la cipolla tagliata al velo in un altro tegame, dove poi far insaporire i fagioli prima di versarli nella polenta.

Io ho fatto così…

Mentre i fagioli cuocevano, ho fatto appassire la cipolla e ho portato a ebollizione l’acqua salata per la polenta. Quando i fagioli mi sono sembrati “a tiro”, ho fatto la polenta istantanea (integrale! Biologica! Mica porcherie) e l’ho tenuta lenta con l’acqua dei fagioli.
Ho scolato i prelibati legumi, li ho imbelinati nella polenta senza passare dal via e ci ho imbelinato dentro anche la cipolla, con tutto il suo bell’unto.

Ho mescolato vigorosamente, così i fagioli si sono spappolati e distribuiti, ho lasciato andare il tutto ancora qualche minuto affinché la polenta prendesse la consistenza desiderata e ho portato in tavola il mio macco di fagioli, entusiasmando i commensali, conquistati dalla sua bontà (non dal suo aspetto, lo riconosco).


È buono de cagarse, credete a me. Mentre ne scrivo sto ripassando mentalmente la tabella dei menu dei prossimi giorni per cercare di incastrarcelo, perché me n’è venuta una gran voglia. Certo, una simile pietanza compromette leggermente la preparazione atletica, ma ne vale la pena.

Larry-tip: con l’impiego di fagioli in scatola e polenta istantanea, è un primo piatto pronto in pochi minuti, “ideale per stupire con gusto anche gli ospiti improvvisi più esigenti” (ma poiché sono contraria ai fagioli in scatola, organizzatevi un po’, mica avrete amici bifolchi che si presentano in sei a ora di cena, facendo pure i pretenziosi, no?)

Super Larry-tip: è veramente facile e relativamente rapido da preparare, avendo l’accortezza di ammollare i fagioli per tempo, quindi, con un po’ di pratica nelle divisioni, potreste prepararvelo regolarmente, anche se siete single imbranati votati a crescenza e focaccine Esselunga.
Non fatelo!
Preparate – vale per tutti – una dose di macco da sfamare un esercito, in modo da poter mangiare gli avanzi nei giorni a venire. Stando lì, si rapprende (è polenta, grazie al cazzo), e può essere tagliato a fette e ripassato in forno, dove farà una libidinosissima crosticina.

3 thoughts on “Nona cena regionale: l’Umbria. Primo piatto: Macco di Fagioli

  1. bejolino

    Adesso provo a fare ‘sta polenta fagiolosa, con l’instant pot! Poi ti dico…

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