Ori-abeceDario per Sartine e Cuochette (A-C)

Rubrica a cura di Darietto

Premessa

Quando si incontrano, persone provenienti da due culture differenti hanno inevitabilmente mondi semantici diversi, che impediscono agli appartenenti di una di comprendere quelli dell’altra. In questi casi quello che serve è un mediatore culturale, ovvero un individuo ben piantato in una delle due culture, che abbia una conoscenza dell’altra sufficiente a fare da “interprete”.
È evidente che la signora Larrycette, pur essendo ben piantata nella cultura sartorial-culinaria, si è ritrovata nel mondo dell’orienteering per pure qustioni di cuore (vedi “Z come Zzi”) e non è quindi adatta a farvene cogliere la magia. Il mio prestigioso palmares di orientista, unito alla dimostrabile capacità di attaccare un bottone ad una camicia e a quella di fare la pizza, mi rendono l’Uomo della Provvidenza, che accompagnerà voi sartine e cuochette (absit iniuria verbis!) ad attraversare il Mar Rosso, per giungere ad iscrivervi festanti a Gropada 2012 (vedi “G come Gropada”). Buona lettura.

A come Ago

È il trait d’union più forte fra il mondo della sartoria e quello dell’orientamento.
Nel nostro caso trattasi di ago magnetizzato, che, per non ferirci a causa della nostra scarsa manualità, teniamo sigillato in una scatoletta di plastica. Tale scatoletta, che chiamiamo “bussola”, è saldamente assicurata tramite un cordino (normalmente rosso) al collo, o, tramite un nastrino elastico (normalmente giallo) ad uno dei due pollici opponibili di cui noi orientisti (in quanto appartenenti all’ordine dei primati) siamo dotati.
Contrariamente al senso comune, l’orientista non è necessariamente dotato di senso dell’orientamento, e abbisogna quindi di questo gadget per sapere dove è il nord ed orientare di conseguenza la mappa (vedi “M come Mappa”).
Quando noi orientisti veniamo invitati a cena per la prima volta da amici e ci perdiamo nel raggiungere l’abitazione, alla esclamazione sorpresa da parte del padrone di casa “Ma come? Non sei un orientista?” rispondiamo “Non avevo né bussola né mappa”.

B come Brichetto

Oltre ai pollici opponibili, la gran parte di noi orientisti è dotata di altre 4 dita per mano, per un totale di 10 dita. Una di queste è adornata dal “brichetto”, un coso cilindrico di plastica della lunghezza di circa 5 cm, che contiene un chip elettronico. La sua funzione è dimostrare che l’atleta è passato da tutti i punti di controllo (vedi “P come Punti”).
Perché ciò sia possibile, l’atleta deve infilare il suddetto “brichetto” in un buco presente ad ogni lanterna (vedi “L come Lanterna”). Tale atto, il cui richiamo al gesto riproduttivo è del tutto evidente, è denominato “punzonare” (…).
Contrariamente alle abitudini della maggior parte delle donne, la soddisfazione della “femmina” dell’amplesso punzonatorio è certificata dall’emissione di un suono (“bip”) e dall’accensione di una luce rossa. Laddove questo non accada, il concorrente sarà squalificato al termine della gara per “punzonatura mancante“. Il fatto che in una gara ogni concorrente debba “punzonare” dalle 15 alle 25 volte è probabilmente uno dei motivi principali della smodata passione di taluni uomini per questo sport. Il fatto che anche molte donne abbiano una passione smodata per questo sport è invece probabilmente spiegabile con il fatto che loro non hanno in testa solo quello (o che ogni tanto piace loro tenere il coltello dalla parte del manico).

C come Curve di livello

Le curve di livello sono l’artificio grafico con cui i cartografi (vedi “R come Rem”) rappresentano su un pezzo di carta la tridimensionalità del terreno. Per capirne il funzionamento, è sufficiente prendere il vostro uomo (meglio se piuttosto in carne) e, dopo averlo denudato dalla cintola in su, coricarlo in posizione supina su una affettatrice. Regolata la lama come doveste ottenere delle fette di pancetta per la carbonara, affettate fino a quando la lama batte contro l’osso del bacino. A questo punto il vostro uomo va sdraiato su una superficie dura, e le fette testè asportate vanno ricollocate al loro posto, nell’esatto ordine che avevano inizialmente. Se il lavoro è stato condotto con precisione, guardando da sopra potrete vedere chiaramente sulla pancia, là dove la pelle si interrompe, delle linee rosse che ne seguono l’andamento: sono le curve di livello.
È intuitivo comprendere come tanto più la pancia è prominente, tanto più numerose saranno le linee rosse, perché avete potuto tagliare più fette. Inoltre, più le linee appaiono vicine le une alle altre, più è pendente il lato della pancia in esame, e dunque maggiore sarà la fatica del vostro criceto ad arrampicarvisi, o la velocità di una pallina appoggiata sull’ombelico a discenderne. Nell’orienteering al posto della pancia del vostro uomo ci sono montagne o colline, e al posto dei criceti e delle palline ci siamo noi orientisti.

Segue

11 thoughts on “Ori-abeceDario per Sartine e Cuochette (A-C)

  1. Francy

    Però, anche spiritosi questi orientisti! O quanto meno l’autore di questo interessante alfabeto-vocabolario. Grazie, aspetto il seguito per farmi una cultura!

  2. Lucy Van Pelt

    In anni di onorata carriera orientistica non ho MAI pensato alla punzonatura come a una metafora sessuale. Gli orientisti maschi son proprio una categoria a parte.

  3. Larry

    Secondo me è lampante che la punzonatura è un surrogato dell’atto riproduttivo, altrimenti non mi spiego tutta questa smania di compierla.
    Se ne potrebbe trovare conferma pensando al Trail-O, corrispondente voyeuristica dell’orienteering, i cui praticanti sono guardati dagli orientisti “normali” come individui, se non proprio anormali, quanto meno “dai gusti strani”.

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