Package holiday 2.2 – Rigoli Mulino Bianco, seconda parte

Due settimane fa eravamo rimasti alla parte frontale della confezione dei Rigoli, quella con il capolavoro di storytelling marketing.
Ora vediamo – letterlamente – cosa c’è dietro.

 

Package holiday 2

Rigoli Mulino Bianco (seconda parte)

 

Retro superiore

Sulla parte alta della facciata posteriore si trovano i valori e i suggerimenti nutrizionali.
I valori nutrizionali medi di un prodotto devono comparire per legge sulla confezione. Accanto alla tabella – anzi, prima, per noi che leggiamo da sinistra verso destra – Mulino Bianco li ribadisce e approfitta per esporre l’ovvio (grassetti e corsivi del testo):

Una porzione di 7 Rigoli ti fornisce 238 kcal pari al 12% circa del fabbisogno energetico giornaliero*
*Calcolato su una dieta di 2000 kcal/giorno.

A parte il fatto che manca una virgola e che non c’è alcun bisogno di usare l’asterisco, quando l’informazione accessoria viene data immediatamente dopo, questo è un concetto già espresso nella tabella.
A me sembra un’affermazione messa lì per riempire e porre l’accento sulle calorie – 457 per 100 grammi: molte, ma non moltissime, essendo un biscotto secco – anziché sui nutrienti contenuti (quasi il 70% di carboidrati: diabete, a me!).

Variare spesso i cibi e seguire uno stile di vita fisicamente attivo è il modo giusto per avere una vita sana

A prescindere dal fatto che non demanderò a una scatola di biscotti il compito di insegnarmi a vivere, c’è un “modo sbagliato” di avere una vita sana? Cioè: mi state dicendo che è scientificamente provato che squartare i bambini fa diminuire il colesterolo, però è moralmente sbagliato e allora occorre ripiegare su una dieta equilibrata e un po’ di movimento?
Tra l’altro, non si parla di dieta equilibrata, ma “variata”, quindi se io un giorno mangio un chilo di provolone, il giorno dopo 12 uova, il terzo giorno sei fiorentine e il quarto giorno due chili di ajo, ojo e peperoncino, ho comunque “variato” la mia dieta; mo’ basta che faccia le scale a piedi e sto a posto.

Mi pare, questa, un’affermazione imprecisa e inutile, data solo per riempire un buco e dire al consumatore che sì, dai, certo che puoi mangiare due biscottini ogni tanto, che sarà mai?

I biscotti Mulino Bianco sono preparati senza l’utilizzo di conservanti. Si raccomanda, quindi, di tenerli in luogo fresco e asciutto

1. Ci mancherebbe altro che ci fossero dentro anche i conservanti, dato che pure i biscotti fatti in casa, tenuti nella scatola di latta, durano eoni.
2. “Conservare in luogo fresco e asciutto” non usa più? Tutta questa logorrea mi pare un espediente per alludere a un’idea di genuinità e riempire uno spazio.

Sulla destra, un disegno per subnormali che spiega come differenziare correttamente la confezione per conferirla fra i rifiuti: si ottiene, così, il doppio scopo di riempire uno spazio e suggerire che non sono le confezioni dei biscotti a non essere ecofriendly, è il consumatore a esser pigro, se non le smaltisce come si deve.

Purtroppo, finora, non c’è stato posto per gli ingredienti…

Retro sotto

Nella parte inferiore troviamo “l’impegno” Mulino Bianco “per un Mondo Buono” (con la M e la B maiuscole come in Mulino Bianco, così l’associazione è più forte e immediata)

È fatto di: ricette semplici, ingredienti di qualità, continuo miglioramento dei nostri prodotti e rispetto dell’ambiente.

BUM

Le parole che io ho sottolineato sono evidenziate in tre colori diversi, ripresi dai cartelli nel disegno accanto, che sviluppano così:

COSA NON C’È
I nostri prodotti sono senza coloranti, senza grassi idrogenati, senza additivi edulcoranti

Ci mancherebbe altro che ci fossero coloranti e additivi. Si noti che “senza additivi edulcoranti” non significa “senza edulcoranti”.

COSA C’È
Miele 100% italiano

O so, belin, ti me l’ae za dito, anemmo avanti

COSA FACCIAMO
Usiamo energia proveniente da fonti rinnovabili, come l’acqua, il sole e il vento

Davvero?
Be’, era ora, perché una delle ragioni per cui il gruppo Barilla è sotto boicottaggio è proprio l’eccessiva emissione di gas serra nell’atmosfera.
Più che sapere che viene impiegata energia proveniente da fonti rinnovabili, mi interesserebbe conoscere in che percentuale, altrimenti mi sa di nuovo di greenwashing.
Confido che non appena si tratterà di una percentuale considerevole, verrà sbandierato su tutte le confezioni.

E intanto, non c’è stato posto per gli ingredienti.

Leggiamo i fianchi della confezione.
Uno – per fortuna di questo post – è riempito da disegni.
L’altro reca finalmente le informazioni succulente

Fianco

Finalmente gli ingredienti!

Biscotti frollini con miele italiano [daje]
Ingredienti: farina di frumento, zucchero, grasso vegetale di palma, latte scremato in polvere, uova fresche, miele italiano 1,5% [minchia, decisivo], agenti lievitanti (carbonato acido di ammonio, carbonato acido di sodio, tartrato monopotassico), sciroppo di glucosio, amido di frumento, sale, aromi.

Può contenere tracce di frutta a guscio e soia. 
Gli ingredienti evidenziati possono provocare reazioni in persone allergiche o intolleranti

Naaah.
E io che credevo che alcuni ingredienti (o parti di essi) fossero stati evidenziati per suggerire un’idea di genuinità e semplicità, mostrando a colpo d’occhio che i Rigoli sono fatti con gli stessi ingredienti che uno ha in casa.
Ma guardate un po’ voi come penso male, eh?
Bisognerà che informi la Barilla che mia nonna era allergica al tartrato monopotassico, però, così lo evidenziano.

Apprendo con gioia, invece, che l’olio vegetale di palma (può esistere un olio di palma non vegetale?) non è allergizzante, perché non è evidenziato.
L’olio di palma: l’ingrediente genuino di una volta, come ai bei vecchi tempi.

L’olio di palma è vegetale, vegetale vuol dire “buono”.
È anche l’ingrediente del biodisel, com’è ecosostenibile, vero? Non fosse che le emissioni di CO2 necessarie alla produzione superano quelle risparmiate alla combustione, intendo.
E poi, è pratico: è solido a temperatura ambiente, quindi è comodissimo da trasportare dai paesi equatoriali dove viene prodotto, dando alle fiamme ettari ed ettari di foreste per far spazio alle colture e distruggendo, così, l’habitat dell’orango, soppiantando altre colture volte al sostentamento delle popolazioni locali ed effettuando gravi repressioni (omicidi inclusi) sugli individui coinvolti nella produzione.


[La foto è tratta da questo bel post sull’olio di palma, più esaustivo di me]

C’è il burro, nei Rigoli?
No. Non c’è il burro, il burro fa male, fa diventare grassi, fa venire il colesterolo, è di origine animale.
Anche l’olio di palma fa venire il colesterolo, ma, siccome è vegetale, non sembra.
Poi il burro potrebbe essere italiano, potrebbe provenire da dietro l’angolo, e di italiano, nei Rigoli, c’è già l’1,5% di miele, poi si diventa campanilisti e non sta bene.
C’è quel portento di bontà che è l’olio di palma.

Tornando alla confezione, troviamo poi le informazioni sullo stabilimento di produzione, il numero del servizio clienti, la ragione sociale della ditta e l’ultima, deliziosa, piccola perla.
Il profilo del Mulino Bianco dal quale parte un filo che forma una casella e culmina con una spina elettrica, in cui fase, terra e neutro sono costituiti da spighe.
All’interno della casella, si legge:

Mulino Bianco usa energia pulita. Sosteniamo le energie rinnovabili

Suppongo si riferiscano all’olio di palma.

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