Pivovarna Mahni?, Kolodvorska ulica 4, Kozina [SLO] ✎

Sabato 31 Ottobre era il compleanno di mia suocera.
Per favore, non cominciate a sghignazzare, Piccoli Lettori, e non fate battute scontate su Halloween e le streghe. Non sono divertenti.
E poi il parallelismo suocera/strega in questo caso è fuori luogo. Darei un rene perché Zzi fosse figlio della regina Grimilde.
Dato che – strano ma vero – ci sono suocere peggiori della mia e so che il blog ne conta almeno una, mi consolo pensando che poteva andare peggio e procedo con il resoconto del posto dove siamo andati a pranzo per festeggiare:

Pivovarna Mahni?, Kolodvorska ulica 4, Kozina [SLO]

Recensioni_Birrerie

Ovvero la birreria Mahni? a Kozina.
Da qualche tempo la famiglia d’origine di Zzi ha cambiato abitudini e preferisce festeggiare fuori casa le ricorrenze, è più pratico per tutti. Stranamente, la birreria Mahni? è uno dei pochi posti che abbiamo fatto conoscere ai familiari di Zzi ad essere stato approvato.
Esso presenta, infatti, quella caratteristica che per la maggior parte dei triestini [e non solo] è fondamentale affinché il locale sia promosso, ovvero deve permettere di affermare – con il tono soddisfatto di quello che la sa più lunga degli altri – “Ciò, se magna tanto, se paga poco, ahr ahr” [certi triestini ridono come Gambadilegno]. Non importa se le pietanze non sono delle più raffinate o se le materie prime non sono sempre di primissima scelta: se il conto di sei persone è equivalente a quello di due in autogrill e i commensali hanno dovuto allentare la cintura, è il posto perfetto. Grazie al cielo, la maggior parte delle trattorie/birrerie in Slovenia serve sì piatti caserecci e pesanti, ma sani, gustosi e tutto sommato genuini. Mahni? non fa certo eccezione.
Come primo piatto scelgo la zuppa alla birra, una specialità piuttosto diffusa in Slovenia, di cui però non ho ancora trovato una ricetta che mi soddisfi [ho provato a farla una paio di volte, sembrava sciacquatura di botte], che quindi ordino frequentemente quando ne ho l’occasione. Spesso viene servita in un panino cavo, qui è impiattata in una normale zuppiera, ma guarnita con abbondanti palline fritte.
Le palline fritte sono, come dice il nome, palline fritte. Sono confezionate, nei supermercati sloveni vengono vendute in confezioni grandi come quelle del riso per cani, sembra che gli indigeni non siano in grado di mangiare alcuna minestra se non ci galleggiano dentro le palline fritte. Hanno colore e dimensione dei ceci, ma sono di pane; è che sono talmente piccole e talmente fritte che sono solo crosticina. Sono unte da morire, se ne cade una sul tovagliolo lo rende subito trasparente. Forse sono pasticche di colesterolo concentrato. Non importa, sono buonissime e le sorbo insieme al brodo masticandole a malapena.
La Nonna ha preso zuppa di funghi; me la fa assaggiare, la trovo saporita e cremosa, ma un po’ “Maggi”. C’è un forte gusto di dado/glutammato che non mi convince, anche il prezzo è molto basso e mi fa pensare ad un’abbondante base liofilizzata. Del resto, se uno va da Mahni? non è certo un salutista integralista.
Come piatto principale scelgo uno strucolo di formaggio, perché non ho voglia di stare a spiegare ai miei suoceri che ho ricominciato a mangiar carne [d’altronde ai miei genitori non avevo neppure detto di avere smesso]. È il cosiddetto “strucolo in strazza” ovvero un rollè di pasta farcito di ricotta fatto bollire stretto in una salvietta. È servito guarnito con il sugo dell’arrosto: molto appetitoso, ma molto poco vegetariano. Devo spazzolarlo in tutta fretta, prima che i commensali se ne rendano conto. Per eliminare ogni prova, faccio anche la scarpetta. Il sugo è un po’ salato e – di nuovo – ha un forte gusto di dado da brodo [o di “vegeta”, il vendutissimo insaporitore a base di infiniti tipi di sale, nessuno salutare, e qualche erbetta], ma lo strucolo è molto buono, ben cotto e della giusta consistenza.
Zzi sceglie il piatto di salsicce alla birra, che si compone di una salsiccia bianca, tipo “Norimberga”, una rossiccia lievemente piccante, un’altra bianca diversamente aromatizzata e – clamorosa caduta – una “vienna” [un wurstel, per i lettori italiani] ripiena di formaggio. Io le odio. Le trovo uno dei prodotti simbolo del junk-food, smaccatamente industriali, un prodotto che non si prende neanche la briga di sembrare sano, l’equivalente di una barra d’uranio con la maionese.
In compenso l’ajvar e la senape sono buonissimi. Certo, anche qui, non siamo davanti a preparazioni salutari e quanto a junk-food, sulla senape si potrebbe a lungo parlare. Tuttavia, nell’economia di un piatto “porcelloso” sono importanti e non è scontato che abbiano un gusto equilibrato.
Infine, per dolce ci dividiamo uno strucolo di ricotta, fatto – proprio come piace ai triestini – con la ricotta ranzida. A me, pur volendolo valutare nell’0ttica del dolce tradizionale, non ha fatto certo impazzire, mentre Zzi l’ha trovato squisito.
La birra è leggera, torbita, con poche bollicine e decisamente acidula.
È un tipo di birra che incontra parecchio il mio palato, ma non intendendomene non so dire se sia “fatta bene” o meno.
Specie in considerazione dei prezzi contenuti, Mahni? è un locale dove tornare per un pasto sostanzioso, in un’ambiente pulito, accogliente, ma molto rilassato, ideale – più che per cene da coppiette – per rimpatriate tra amici chiassosi, gustando pietanze semplici e saporite.
Non è un posto per gourmet.

7 thoughts on “Pivovarna Mahni?, Kolodvorska ulica 4, Kozina [SLO] ✎

  1. Nini

    Nuuu io ci volevo andare ma se mi nomini il glutamato lo stomaco inizia a stendermi le pratiche per il divorzio T_T

  2. susina

    noto certe affinità sulla lunghezza del “braccino” tra triestini e genovesi e inizio a capire perchè ti sei ambientata bene lontana dalla terra natia.
    sul luogo del convivio non dico nulla, ho la digestione bloccata solo a leggere quello che avete mangiato! :-P
    ma invidio la tua suocera, la mia è molto simile a un mastino e per evitare il natale insieme dobbiamo persino andare oltre il circolo polare artico!
    susidicogoleto

  3. Larry Post author

    FACCIAMO CAMBIO DI CASE A NATALE! EH? 600 chilometri basteranno?

    Attenta però! Non dire ai Triestini che sono tirchi, si offendono a morte perché quelli tirchi sono gli Istriani e sebbene non si siano mai rassegnati ad aver perso la lussureggiante penisola [con Dalmazia e Quarnero], ci tengono molto a distinguersi dalle popolazioni vicine, che tacciano dei peggiori difetti.
    Il Triestino descritto dal Triestino è un fulgido esempio delle migliori virtù!
    È ovvio che non sono padroni delle loro facoltà!

  4. Nini

    Più che parsimoniosi sono “Cossa, butar via bori per ‘sta roba?”
    Non tutti ovviamente, anche se credo che fondamentalmente persone di questa risma esisteno ovunque.
    Ce ne sono un paio anche nelle migliori famiglie, tipo mia zia che dice “non vado mai in pizzeria perchè tanto la pizza me la faccio a casa”. Peccato non ci sia paragone tra le due versioni dello stesso alimento =_=.
    I mie nonni invece mi hanno tirata su un po’ con l’ottica “non vado a mangiare dove cucinano cose che saprei farmi anche io a casa”, infatti di norma scelgo con un certo criterio i posti dove andare a mangiare (il trucco è essere cosciente dei propri limiti in cucina soprattutto per quanto riguarda la voglia di mettersi a spignattare. :P)

  5. Pingback: LARRYCETTE » Blog Archive » Gostilna Križman, Tubljie (SLO)

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