Seconda cena regionale: il Piemonte. Dessert: Salame di Cioccolato (5)


“Il salame di cioccolato piace a tutti” avevo proclamato nel post di presentazione di questa cena piemontese, perché questo credevo fermamente anche quando ho scelto di preparalo come dessert alla famiglia Guancette, ospite della seconda cena regionale.

“Farà impazzire la bambina” – avevo addirittura pensato, confermando quanto poco io sia avvezza a frequentare e comprendere individui al mondo da meno di 14 anni, specie se sprovvisti di prostata.

Imparate dai miei errori: il salame di cioccolato non piace a tutti; in particolare, non fa impazzire le bambine di due anni.

Abstract

Salame di cioccolato: cos’è e come si prepara

Non credo di dovervi spiegare che il salame di cioccolato è un dolce, il cui ingrediente che più risalta è il cioccolato (sarebbe sbagliato dire che è a base di esso, però), ma che contiene anche burro, zucchero, uova, biscotti e frutta secca, al quale si dà spiritosamente la forma di un salame, per consumarlo tagliato a fette, ottenendo una somiglianza ancora maggiore con il prelibato insaccato, grazie ai biscotti e alla frutta secca amalgamati grossolanamente nell’impasto.

Si prepara sbattendo le uova con lo zucchero e il cacao, e impastando poi questa crema insieme gli altri ingredienti, appena spezzettati.
Con l’aiuto della carta da forno o della stagnola (ma suppongo anche di uno straccio, che – però – si “mangerebbe” tantissimo impasto), si dà al composto la forma di un salame e lo si mette a riposare in frigo. Qui, nel segreto dello scomparto della frutta, ha luogo vero e proprio prodigio e, dopo qualche ora, l’impasto è saldamente coeso per magia.
I miscredenti spiegano il fenomeno con il ritorno allo stato solido del burro fuso, per effetto della bassa temperatura, ma noi sappiamo che è il famoso miracolo del Salame di Cioccolato, una manifestazione della grandezza e della grazia del dio Frigo, tipo la liquefazione del sangue di San Gennaro [addio lettori cattolici, è stato un onore avervi con me].

Come io ho preparato il salame di cioccolato

Potevo seguire la ricetta, che è semplicissima e che avevo già sperimentato, mettendomi in saccoccia l’unico successo di questa cena e recuperandola in zona Cesarini?
Ma no, certo che no!
Ho deciso di rendere GIFT il salame di cioccolato, cosa possibile solo fino a un certo punto, con il risultato di aver creato un dolce non abbastanza dolce per il palato di una bimba di due anni e, al contempo, una pietanza che manderebbe al Creatore in un sol colpo entrambi i fratelli Speciani, alla vista degli errori “dietologici” che contiene.

Ma vediamoli, questi “errori dietologici”!

1. Sostituzione parziale dello zucchero con il miele: buona l’idea, ma vano il tentativo: come in passato, non si può sostituire lo zucchero quando si montano le uova, quindi la quantità di zucchero è solo ridotta; considerando che il miele non ha un apporto nutritivo pari a zero, la manovra è pressoché inutile.

2. Sostituzione del cioccolato fondente con cioccolato fondente al 99.99% cacao.
Faccio la figa e prendo il Mascao con le fave di cacao a pezzetti, che è deliziosamente aromatico, ma amaro come il cianuro, specie per chi sta usando le papille gustative da sì e no 24 mesi, quasi la metà dei quali passati a bere latte. Merito dieci e lode per lo stile, ma meno parecchi milioni per l’idea.

3. Sostituzione dei biscotti oswego con frollini integrali fatti in casa.
Questo è un bel colpo: elimino la farina bianca, elimino parecchio zucchero raffinato (li faccio con il miele), uso un grasso genuino, debello conservanti, agenti lievitanti di sintesi, coloranti, uso un uovo che esce da un guscio sporco di merda di gallina anziché da tetrapak.
Un’ora di lavoro in più solo per fare dei biscotti non-dolci, che non contribuiscono a rendere la preparazione più gradita al palato infantile.

Materials and methods

Ingredienti per un salame di cioccolato da offrire a diciotto/venti persone, tanto non è dolce e nessuno lo mangia:

• Frollini integrali fatti in casa, dolci come un comando di un addestratore di cani da guardia tedesco: tra i 100 e 150 grammi, io ne messi 200;
• Cacao amaro in polvere: 75 grammi (un pacchettino… se ne mancano due cucchiaini perché vi siete fatti una cioccolata calda, fa niente);
• Gherigli di noce/nocciole: 100 grammi in tutto
• Scaglie di cioccolato fondente: altri 100 grammi (se sono 80 perché ve ne siete mangiati qualche quadretto mentre riducevate in scaglie la tavoletta, va bene lo stesso);
• zucchero semolato integrale: 100 grammi (ne ho risparmiati ben 25 sulla ricetta originale, che mi sono mangiata a cucchiaini mentre preparavo il salame… in culo alla dieta!);
• uova: 2
• burro: un etto abbondante


Procedimento

Ho fatto fondere il burro, poi ho montato le uova con lo zucchero semolato. Come abbiamo detto e stra-ripetuto, lo zucchero serve a far montare bene le uova, che diventano una spuma giallina e soda, praticamente irresistibile.

Suppongo di avervi già parlato della mia disperata passione per le uova.
Sono la cosa che mi piace di più in assoluto: più dei formaggi, di molti dei quali sono ghiotta, più della pizza, più della polenta, più della carne cruda, più della zuppa di ceci, più della focaccia con il formaggio, più del toast (ho un debole anche per il toast), più del frico, più del gelato alla crema (che di base è uovo, lo so…), più dei bignè (che sono uova ripiene di uova, non occorre farmelo notare)… più di tutto, insomma.

L’unica cosa più buona di un uovo (a qualsiasi modo) è un uovo (crudo) sbattuto con lo zucchero. Non so se è l’effetto madeleine, dovuto al fatto che ogni tanto me lo preparavano i miei genitori prima di mandarmi a scuola (dal che si deduce che non ero proprio piccolissima quando mio papà mi sbatteva l’ovetto alle sette del mattino, rassicurandomi sul buon esito del compito di… greco!), o se proprio è il suo sapore, squisito, a farmelo adorare, ma potrei ingurgitarne litri e litri.

Da due uova e un etto di zucchero, ho dunque ricavato un cucchiaio da minestra di spuma, perché il resto l’ho… ehm, diciamo “assaggiato”… man mano.

Il cacao in polvere va aggiunto a questo punto, così si scioglie bene.

A questo punto, la parte più difficile (non spazzolare tutto l’uovo sbattuto con lo zucchero) è fatta. È sufficiente mescolare tutti gli ingredienti alla come cazzo capita capita insieme alla spuma e unire il burro fuso.

Ho impastato un po’ il composto con le mani per assicurarmi che gli ingredienti al suo interno fossero omogeneamente distribuiti e per avere la scusa di assaggiarlo leccandomi le mani.
Gli ho dato la forma di salsicciotto e l’ho offerto in sacrificio al dio Frigo affinché compisse il miracolo, che puntualmente si è verificato.

Conclusions

Il salame di cioccolato fatto con ingredienti GIFT è buono, ma non è dolce e non piace a nessuno. Piace solo a gente che sta facendo seriamente la dieta GIFT ed è totalmente disabituata ai dolci e ai sapori artefatti dei dolci industriali.
Chi, come me, proclama di seguire la dieta GIFT, ma in realtà si limita a decuplicare la colazione e a mangiare integrale, lo apprezza più degli altri, ma non è che si rotola per terra dalla goduria.
Inoltre, non è dietetico per un cazzo: è pieno di burro, di cioccolato (che è amaro, sì, ma comunque contiene una percentuale di grasso tale da indurmi a credere che sia fatto con le foche), di frutta secca (che fa bene, è ricca di proteine e nutrienti, ma va comunque consumata con ritegno) e zucchero.
Tanto fa prepararlo secondo la ricetta tradizionale e gustarselo fatto come Dio comanda, che fa ingrassare di più, fa venire più fame dopo, ma almeno non delude i bambini!

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