Sesta Cena Regionale: il Trentino-Alto Adige. Primo piatto, zuppa di funghi e patate (3)

La zuppa, come dicevo, ha il vantaggio di poter essere preparata in anticipo e tenuta in caldo, così da non sottrarre la padrona di casa alla compagnia degli ospiti e arrivare subito in tavola.
Bando, dunque, agli indugi e sotto con la minestra!

Ricetta della zuppa di funghi trentina secondo il manuale del Corriere

Come sempre, le ricette sono prese dalla collana di manuali di cucina regionale che il Corriere della Sera pubblicò in un periodo non meglio precisato tra il Devils and Dust Tour e quello delle Seeger Sessions.

Per quattro persone, ci vogliono: quattro etti di porcini, tre scalogni, aglio, burro, un po’ di bianco, brodo di vitello, panna, un tuorlo e un po’ di prezzemolo.
Secondo voi, io avevo in casa tutti questi ingredienti?
Certo che no, ma andiamo con ordine.

Postulando di avere tutto il necessario, si fanno appassire scalogno e aglio tritati nel burro, si aggiungono i porcini mondati e affettati e li si fanno cuocere qualche minuto. Dopo di che, si sfuma col vino, si aggiusta di sale e pepe, si aggiunge il brodo e si lascia ultimare la cottura; pare che siano sufficienti venti minuti.
Una volta cotto, si aggiungono panna e tuorlo sbattuti insieme, si mescola e si guarnisce con il prezzemolo tritato.

Una cazzata, dai.

Come io ho fatto la zuppa di funghi e patate

I più attenti avranno notato che, nella ricetta originale, le patate non vengono menzionate neanche di striscio.
Essendo trascorsi diversi mesi, onestamente non ricordo perché ho deciso di aggiungere le patate alla preparazione, ma francamente ho un sospetto: i fughi devono essermi sembrati pochi e devo aver deciso di aumentare la massa della zuppa con il versatile tubero.

I quattro etti – mezzo chilo, per sicurezza – di funghi porcini li avevo; surgelati, ma li avevo.
Il burro in casa mia non manca mai e anche l’aglio è un frequentatore assiduo, ma lo scalogno… l’ho chiesto al mio biospacciatore, il quale mi ha guardata con l’amorevole compassione con cui si guarda una povera idiota e mi ha detto che non era stagione, così ho preso il porro, l’onnipresente porro di Larrycette, che, se continuo così, si guadagna di diritto il suo posto nel logo al prossimo restyling.

I cazzi arrivano col brodo.
Quanto ce ne vorrà? Siamo solo in quattro, poi si allunga tutto con la panna… Un litro? Un litro e mezzo?
Indipendentemente da quanto ce ne voglia, resta il fatto che non sta da nessuna parte che mi metta a fare il brodo di vitello per farci la zuppa. Poi della carne che ne faccio? A me il bollito non piace; certo, vado matta per la salsa verde, ma non la mangio più, e comunque non saprei farla. Potrei tritarlo e farne polpette, aggiungendo uovo, formaggio e qualche altro avanzo di carne più saporito, ma sono stanca al solo pensiero.

Userò il brodo vegetale addizionato di ingrediente segreto, non se ne accorgerà nessuno!
Il brodo vegetale è – come al solito – preparato con la polvere di verdure essiccate col Biosec, l’ingrediente segreto è un’aggiunta di mia iniziativa, un ingrediente completamente vegetale, che ha il magico potere di conferire alla zuppa il tipico sapore del brodo di carne.
Essendo un ingrediente segreto, non vi svelerò mai cosa sia e farò di tutto perché resti tale.

Non ho la minima idea di cosa ho fatto delle patate.
Non ricordo a che punto della zuppa le ho aggiunte, se le ho fatte bollire prima (penso di sì, impiegando esse più tempo per cuocere, rispetto ai funghi), se le ho cotte nel brodo o cosa.
Non ricordo neppure di averle usate, in tutta onestà, ma ho prove fotografiche della presenza delle patate in cucina.

In effetti, non ho immagini delle patate in pentola.
Una parte di me ha il forte sospetto che non siano state messe nella zuppa, bensì servite come contorno al secondo piatto.
Zzi, in effetti, è maestro nel preparare deliziose patatine al forno…

È quasi certo, dunque, che nella zuppa di funghi e patate, non abbia messo le patate.

Ho messo, invece, la panna e il tuorlo d’uovo, come si evince dal colore chiaro e dall’aspetto cremoso della preparazione.

5 thoughts on “Sesta Cena Regionale: il Trentino-Alto Adige. Primo piatto, zuppa di funghi e patate (3)

  1. Francy

    Uhmmmmmm, in effetti avevate ragione, nemmeno il Trentino è la mia regione… Se poi dai piatti mi togli l’ingrediente che mi piace e ci lasci quello che non mi piace… Non ho speranze!

    P.S. Ma che fine ha fatto la saga delle gelaterie??

  2. Otti

    Ero la che pensavo contemporaneamente chi cacchio mi metteva l’ennesimo pingback sulla ricetta del dado e che cacchio ci mette Larry in sto dado per farlo sembrare di carne.

    Evvabbè ma allora ditelo.

  3. Pingback: Polpettone toscano: ricetta | LARRYCETTE

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