Tosta non basta ✎

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[bctt tweet=”Il toast è una cosa seria.”]
Prepararlo è facile, farlo mangiabile anche.
Un toast veramente buono è impresa rara.
Il toast è l’espressione suprema dell’inscindibile rapporto fra qualità della materia prima e perfezione di esecuzione.
Il toast perfetto è costituito, all’esterno, da due fette di pan carrè.
Il pan carrè è al latte, perciò soffice e poco salato, ma non è dolce come il pane da hamburger; evitate varianti americaneggianti, quindi, e non fate confusione con il pane da tramezzini, che non ha la crosta ed è più umido.
Il toast perfetto è farcito con prosciutto cotto tagliato sottile ed eventualmente ripiegato.
Le fette di spalla cotta alte un millimetro e mezzo potete pure darle al cane, se le mangia (a proposito:  mi dovete una spiegazione sulla presenza della spalla nel vostro frigo).
Il toast perfetto è arricchito di formaggio fondente.
Il formaggio è l’unica parte suscettibile di variabili, basta che non abbia un sapore troppo forte e non bagni il pane.
La miglior resa si ottiene con i formaggiazzi a lingotti da bar, tipo edamer, gouda e sottoprodotti del galbanino (a sua volta sottoprodotto della lavorazione degli pneumatici, credo), da tagliare conl’affettatrice.
Sono la cosa meno salutare che si possa mangiare, faccio fatica a chiamarli “formaggi”, ma tengono proprio bene la cottura, senza allagare il tostapane e senza acquistare un gusto troppo forte.
La mia preferenza va al toast con la mozzarella, ma occorre usare la variante da pizza (più asciutta, sempre che mozzarella sia) e tamponare le fette con la carta assorbente.
 
Il toast perfetto si cuoce nel tostapane, o nella piastra elettrica.
Le resistenze devono essere già calde, ma non al massimo del calore, altrimenti brucia e non cuoce.
Il pane deve rimanere morbido, ma formare una sottile crosta croccante, ben tostata; non bruciata, se no è amaro.
Il toast perfetto presenta sfumature dal color cammello al castoro/lontra.
Il toast perfetto è come l’abbigliamento di una vera signora prima di mezzogiorno: mai nero.
La bevanda ideale, in abbinamento, è – a mio avviso – il negroni, ma ammetto che il toast si presta facilmente a diversi accompagnamenti; personalmente lo amo molto con la birra, ma, volendo evitare gli alcolici, anche il chinotto fa la sua figura.
A meno di varianti con ingredienti fantasiosi, questa preparazione non è adatta ad essere somministrata né a vegetariani, né a celiaci.
A meno che non vi stiano sulle balle, chiaramente.

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