Trail-O a Genova [o Trilli Trilli Trilli]

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Non avendo potuto prendere parte alla precedente prova di Mestre per misurarmi con la versione praticabile dell’orienteering, aderisco con incontenibile  entusiasmo e palpabile ansia alla gara nel Parco storico di Villa Serra a Comago, frazione di Sant’Olcese [GE].

Proprio non mi trattengo dalla voglia di partecipare e non sto nella pelle, tanto che  alla mattina, gioendo del mite clima rivierasco, mi pento di non avere con me i miei amati indumenti da orientista, che mi avrebbero permesso di godere del tiepido sole e farmi riconoscere come fiera atleta di questo sport sconvolgente.

Giunti sul posto, ci conquista la vegetazione lussureggiante e il dolce tepore del sole già primaverile. Gli atleti sono numerosi e provengono da ogni parte d’Italia e non solo.
Il luogo è così bello che vorrei non dovermene mai andare.

La gara è entusiasmante, grazie al suo percorso si scoprono scorci di vegetazione ricca e ambienti romantici.
Il gioco è facile e divertente.
Venghino, venghino, siore e siore. Si vince sempre, piace e diverte.

MUSSE

Una giornata d’inferno.
Non ne andava dritta una: un umido e un lovego che spaccava le ossa, potevi sventrare uno yak e coprirti con le budella ancora calde e c’avevi freddo lo stesso.
Io c’avevo per il belino di fare la gara; anche se Zzi mi aveva rassicurata che era lungo il sentiero, nel pulito, senza animaletti, io ero sicura che ci fosse una lumaca missile in agguato, pronta a saltarmi al collo.

Per fortuna ad accoglierci c’è il venditore di cavi d’ormeggio [Zzi ha un fornitore in ogni porto], che ci spiega che, invece, nelle belle giornate, quella boscaglia  lugubre è davvero un piacevole giardino. Io, però, mi guardo in giro circospetta aspettandomi da un momento all’altro che esca il mostro della palude e mi mangi.

Noi abbiamo davanti sei ore di macchina, sono le undici e mezzo e non tocca mai a noi.
Perché?
Non le leggono le mail di Zzi che gli chiede di farci partire per primi?
Io faccio fuoco e fiamme e minaccio di torturarli perforandogli i capezzoli con le punzonatrici, Zzi va a spiegare la situazione al sosia di Morozzi che, bontà sua, prende a cuore il nostro caso e lo porta all’attenzione del saggio con la barba.

Il saggio con la barba va e viene, ma non ci dà mai un responso.
A un certo punto Morozzi, che prima ci teneva d’occhio, comincia ad evitarci imbarazzato.
Infine, guadagniamo venti minuti partendo alla fine degli Elite, silenziosi come congiurati, spariamo risposte a caso come neanche al quiz della patente e in qualche modo ne veniamo fuori.

Il gioco, in verità, è pur bello: si segue a passo d’uomo un sentiero pulito e si raggiungono punti di osservazione dai quali si vedono 3/4 lanterne vicine e si deve scegliere quella corrispondente alla descrizione data, chiamandola ” A/B/C/D” da sinistra verso destra. Chiaro. Patti chiari, amicizia lunga.

La risposta fatalmente sbagliata è quella che do a Zzi quando mi chiede “Ti piace?”.
Per mera educazione mi scappa un automatico “sì” e la mia condanna a morte è firmata.
Per l’entusiasmo, Zzi si fa scappare che forse – gli pare – non ha scritto che volevamo partire presto….ora…è Zzi. on sbaglia. Non dimentica.
Se non ricorda di aver fatto significa che non ha fatto.

Per un attimo gli vorrei aizzare contro un cigno mannaro.

Ma a parte che a volte si vedono più lanterne del previsto e non si capisce da che parte bisogna cominciare a contare, o che ci sono file indiane di lanterne che sfido chiunque a dire quale sia più a sinistra, devo ammettere che il gioco è divertente. E poi, suvvia, la domanda carogna è quella che dà pepe al gioco, se è troppo facile non c’è gloria nell’impresa.
Non siamo mica qua per farci mangiare il belino dalle mosche, un po’ d’entusiamo e intraprendenza, che diamine!

.  .  .  .

Ora son qua sul divano che sfoglio il bel libro Land of Hope and Dreams e aspetto un finale a effetto per il post.
Intanto Zzi lo legge in anteprima.
– “Sono contento che ti sia piaciuta la gara, perché non finisci semplicemente dicendo che ti ho già iscritta alla prossima gara in Liguria?”
– “Voglio il divorzio”

9 thoughts on “Trail-O a Genova [o Trilli Trilli Trilli]

  1. susina

    Hai un amorevole marito che pur di farti contenta e farti respirare il profumo della terra natia si iscrive alle gare sapendo di fare ore e ore di viaggio… e tu ti lamenti! La prossima volta ti mando a ciaspolare con il mio di marito, così poi vedi che male alle gambe… :-P
    un sorriso, susidicogoleto

  2. orientistagenovese

    In realtà non era proprio la giornata ideale per chi si avvicinava per la prima volta a questo tipo di pratica sportiva, ma sarebbe stato lo stesso anche per una gara di Corsa di orientamento, con l’unica non trascurabile differenza che almeno in quel caso si corre e ci si scalda, perlomeno se non ci si ferma troppo a pensare.
    In questo caso invece si è proprio condannati a star fermi e a prendersi tutto il freddo, ma soprattutto l’arietta gelida e non è certo la situazione ideale per ragionare se la lanterna è esattamente al centro o forse è spostata di mezzo metro più in qua o più in la. Nella corsa di orientamento queste finezze non esistono. Alla fine poi abbiamo tutti assistito ad una disputa sul Nord-Ovest o sul Nord-Nord-Ovest della posizione di una lanterna. MI sembra un po’ troppo. Anche per me era il battesimo, anche se avevo partecipato ad una prova sperimentali alcuni anni or sono ad un Corso per Insegnanti all’Acqua Acetosa.
    Mi è piaciuto, nonostante il freddo, ma quelle dispute sul metro o mezzo metro mi hano fatto ricordare i giocatori di bocce, per lo più pensionati, quando misurano le distanze tra le bocce e il pallino con i bastoncini. Potrebbe essere comunque un nuovo target dell’orienteering….
    Ciao
    e saluti.

  3. Larry Post author

    Purtroppo noi ci siamo persi le dispute sul metro e mezzo perché appena giunti al traguardo siamo ripartiti.
    Io non ho ancora capito che differenza ci fosse tra la A e la B del punto 8, sullo steccato.
    Inspiegabilmente, nonostante questo, la notte dormo benissimo.

  4. Tsitalia

    Bello bello!

    Prossima gara a Loco di Rovegno ci sarò sicuramente.

    @susina: vieni a provare?

    @giraffa: sicura che non vuoi nemmeno provare? 2 ottobre san giovanni.

  5. susina

    Fossi matta! Ho ancora le ciocche ai talloni dopo la ciaspolata di domenica!
    E poi a Loco adesso fa più freddo che in Norvegia!
    Ma se venite il w.e. di metà marzo so cosa potrebbe fare Larry senza farsi gelare le chiappe ma dilapidando un patrimonio in stoffe e affini ;-)
    susidicogoleto

  6. Il saggio

    La disputa del NO o O-NO non era in realtà di un metro o metro e mezzo ma di 15 cm. (!). Il problema però non è questo, il vero problema è che ho ben chiaro chi è il sosia di Morozzi, ma non so chi sia il sosia del sosia di Morozzì, cioè Morozzi.
    Il saggio con la barba
    P.S. La gara di Loco è alla metà di aprile, si può sperare in un tempo migliore.
    P.S. 2: Bellissimo l’articolo, ma il linguaggio non mi sembra tanto da… triestina.

  7. Pingback: Villa Serra 14.02.2010 Trail-O | Larry e Tsitalia

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