Merda.
Il mondo non è finito.
Chi se lo sarebbe aspettato? E adesso? Che faccio?
Contavo molto sulla fine del mondo di ieri, perché mi pareva la soluzione ideale per non dover portare a termine delle cose che sto procrastinando da un po’, ma ora – ahimé – sono stata incastrata dalla vita, e mi toccano.
Enumero alcuni esempi, non necessariamente i più eclatanti
Cose che devo fare perché il mondo non ha avuto il buongusto di finire.
– proseguire il SAL della Giraffa.
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Sono a metà della seconda tappa. Il 1° gennaio la Giraffa rivelerà quale sarà la quarta.
Più passa il tempo e più resto indietro, ma non pensate che io sia una fannullona: in realtà ricamo in ogni ritaglio di tempo. CP mi è testimone: anche da Zoe, mentre aspettiamo che ci servano il pranzo, mi metto le forbicine al collo e tiro fuori la mia tela, che oramai è una pezza, e metto giù quante più crocette possibile.
Però sbaglio, e perdo un sacco di tempo a disfare e rifare, così, sono indietro di più di una tappa rispetto alle altre.
– confezionare la maglia megalomane per GiulioGMDB.
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L’ho progettata, ho fatto un disegno bellissimo, una roba che appena Zzi l’ha visto ha detto “Ma è Giulio” (disegno meglio di come suono, pare). Ho anche comprato la t-shirt nera su cui applicare la caricatura. Devo solo ritagliare la stoffa e fare il collage. “Solo” si fa per dire, ovviamente.
– depilarmi.
Non so se vi ricordate che intorno all’Immacolata ero molto preoccupata della presentabilità delle mie gambe. Diciamo che la situazione non è migliorata (anzi), ma ora non posso più procrastinare, perché a fine mese c’è l’evento mondano del secolo e voglio essere impeccabile.
– fare lo yogurt alla frutta.
Sono sicura di avere trovato il modo (un modo che non mandi a fare la lavanda gastrica dopo tre giorni che lo yogurt è in frigo), ma non ho ancora avuto tempo di sperimentarlo, sebbene ora abbia tutti gli strumenti per farlo.
Queste, però, sono tutte attività più o meno piacevoli, tutt’al più, come nel caso della ceretta, noiose, ma la sola ragione per cui non le ho ancora fatte è che richiedono tempo e attenzione, cose che non sempre posso dedicare loro, ma che vorrei avere per impiegarle in esse.
Altre, invece, sono le cose che davvero mi angosciano e di fronte alle quali il Giudizio Universale assume l’allettante sfumatura di una gioiosa rimpatriata.
Cose di cui contavo sull’apocalisse per non dovermene preoccupare
Non si capisce il motivo
Il mio repertorio si va esaurendo, ho finito i barili di cui raschiare il fondo.
Datemi, almeno, un po’ di soddisfazione, indovinando l’ultimo motivo. Ci sono nuovi indizi… coraggio”
Lezioni di Sloveno
Su di me incombe la lezione numero 10, quella in cui avrei dovuto insegnarvi a spiccicare qualche parola, che non ho ancora neanche abbozzato.
Gropada2012 è passata da tempo ormai (a proposito: c’è qualcun altro che ha fatto i biscotti?), e già su di noi incombe la Lipica Open… ma ve la siete sempre cavata bene anche senza sapere lo Sloveno, no?
Venezia Notturna
La gara a Venezia di sera si farà, nonostante la discutibile sospensione del MOV nel 2013. È certamente una bella notizia per gli appassionati di quel meraviglioso sport che è l’orienteering, e io stessa solitamente me ne rallegro, perché l’unico aspetto che mi coinvolge è lo spostamento. Tipicamente, infatti, accompagno Zzi nella romantica città lagunare, me ne vado in giro per saldi (la gara si tiene l’ultimo sabato di gennaio: tutto è già al 50% e oltre) mentre Zzi fa lo scalmanato per le calli, passo più volte io bancomat in un pos che lui la si-card nella centralina di una lanterna, e ci rivediamo – entrambi esausti ma felici – in tempo per la cena.
Questa volta ho fatto la solenne cazzata di dire “Mmm, farò anche io la notturna, a gennaio”, quindi sono a stecchetto a Natale (genio!) e addio shopping. Come a dire: cornuta e mazziata.
Come se non bastasse, confidando che finisse il mondo, ieri ho preso parte ad un aperitivo di Natale con le altre Tartanrughe e ho mangiato stuzzichini e paste come se – letteralmente – non ci fosse stato un domani.
Morale: ho più necessità e urgenza di prima di dimagrire, e sono reduce da uno strappo-suicida che non sconterò mai in tempo.
Cosa per non dover subire la quale spero fortemente in una tempestiva apocalisse
Kastanjac
Tutto quanto esposto sopra è niente, al confronto.
Questa è la cosa che temo di più. È pura criptonite.
Lo rifuggo al punto che non ho il coraggio di chiamarlo col suo nome, il disgusto e la paura sono così forti, al pensiero, che non riesco a parlarne oltre.
Ma – anche qui – ho fatto la cazzata di fare una promessa solenne e ora sono incastrata.
D’ora in poi sarò buona e non farò più spacconate, non dirò più che faccio una cosa se saprò di non essere in grado di farla. Ma, per questa volta, oramai l’ho detto, e – vedi a fidarsi della profezia di gente che non aveva previsto l’invasione degli Spagnoli? – sono proprio nella cacca. Anzi no, magari fosse cacca.
È marrone, ha un odore nauseabondo, ma non è cacca.
Tranquilla… Per la maglia megalomane puoi sempre dirottarla per il mio compleanno (4 marzo) :-)
Auguroni!
… oppure te la metto nell’uovo di Pasqua…
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