A cena coi topini – Torta Salata di Topinambur [3]

Guest-post di Sara

 

Come nella migliore tradizione Larrycettese (o Larrycettesca, non saprei), le migliori ricette nascono quando decidi di fare una cosa, scoprendo poi che per quella cosa uno o più ingredienti mancano all’appello in dispensa (spesso il disperso è proprio l’ingrediente principale, tipo la cipolla se volevi fare la soupe à l’oignon, per dire), ed è allora che il signor Bauli inventò il panettone.

Consecutio a parte, ci siamo capiti.

‘Na sera ero là, stanca morta, a pensare a cosa mettere insieme per cena, marito non pervenuto (era forse a giocare a calcio, pratica per la quale – il calcio infrasettimanale del marito – vi consiglio di leggere questo post), voglia di spignattare a zero, MA(!), magicamente, un rotolo di pasta brisè in frigo.

Nulla di più semplice, mi dico. Faccio il mio cavallo di battaglia, la mia rivisitazione della torta salata alle cipolle di Ely (che altro non è se non la versione maxi dei suoi tortini tanto carini e piccini).

Parto, tutta contenta, srotolo e bucherello la pasta brisè (chiaramente la sfoglia va bene tanto quanto) e… trovo un’unica bella cipolla di tropea a guardarmi tutta rossa e sorridente dal cassetto del frigo.

Mh. La torta alla cipolla con una sola cipolla. La vedo agra. Rumego (confido che l’innata natura onomatopeica di questo verbo vi renda intelleggibile all’istante il suo significato) ancora un po’ in frigo, e questo è quello che la mia mente perversa partorisce:

 

Torta salata di Topinambur

 

Ingredienti:


1 rotolo di sfoglia o brisè

1 cipolla, meglio se rossa di tropea

1 cucchiaino (un cucc.no!) raso di marmellata di agrumi

1 cucchiaio bello ciccione di senape di digione, quella coi puntini dentro

1 confezione di panna da cucina (tutta o in parte, a piacere)

i topini che vi vagano ancora per il frigo

1 sgrattugiata di ricotta salata

sale e pepe

 

Procedimento:

La pasta l’avevamo già stesa e bucherellata prima di scoprire che, di cipolle, in casa non ce ne fossero.

Passiamo dunque a mondare e tagliare in fette sottili ma non troppo l’unica reduce, stufiamola in un paio di cucchiai di olio evo, finchè non sia morbida (la cottura si ultimerà in forno), aggiustando di sale e pepe.


Quindi passiamo la cipolla in un contenitore e mettiamo nella padella così liberata i topinambur precedentemente sciacquati e tagliati a pezzetti piccini picciò. Rosoliamoli bene per almeno 10 minuti.

Nel frattempo, in una terrina o in una tazza, versiamo il contenuto di una confezione di panna da cucina (io ho fatto così, ma mi sento di consigliarvi a spanne di metterne un po’ meno per mantenere più leggero il risultato finale) ed aggiungiamo un cucchiaio di senape di digione. Evitate la senape normale, non vi darebbe un risultato decoroso.




Mescolate con convinzione il tutto e, se ritenete opportuno farlo, aggiustate di sale.

A questo punto ripescate la vostra brisè nello stampo e spalmateci sopra un cucchiaino scarso di marmellata di agrumi (fidatevi sia dell’ingrediente che dello scarso).



Unite il composto di senape e panna alle cipolle già stufate e, appena saranno pronti, aggiungete anche i topinambur. Mescolate per benino e versate nella vostra pasta brisè.




Sotto col forno (che come sempre avremmo dovuto accendere a 180° più o meno 15 minuti fa, ma pazienza) e lasciate la torta a cuocere tra i 25 e i 35 minuti.

Scaglie di ricotta salata guarniranno e completeranno la vostra meraviglia. Una cosa da veri gourmet, garantito il successone (mio cognato, a bocca piena, chiedeva con entusiasmo “Chi l’ha fatta questa, chi l’ha fatta?” e quando l’ha saputo m’ha guardata sbarrando gli occhi e farfugliano “Naaaa! Non l’avrei mai detto! E’ davvero buona!” Ecco, appunto).

 

Qui dovrebbe concludersi il menù di topini: antipasto, primo e secondo (la torta salata di suo è un piatto unico, ma concedetemi la licenza culinaria), il dolce non era contemplato ed è stato dichiarato dall’inizio. Tuttavia non è detto che la mia esuberante fantasia non riservi qualche colpo di coda ed io non vi regali (lo so che non vedete l’ora!) una chicca finale, prima o poi.

 

In fondo ho ancora mezza confezione di topinambur che aspetta solo di essere immolata per la causa.

 

A plus!

 

One thought on “A cena coi topini – Torta Salata di Topinambur [3]

  1. Otti

    non c’è mica verso, vero, che la host blogger selezioni il materiale fotografico… -_-
    Però ho tanto sperato ci mettessi gli occhi e la bocca, alla mia cipollotta! Grazie Larry!

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