A cena coi topini – Zuppa di Topinambur [2]

      9 Comments on A cena coi topini – Zuppa di Topinambur [2]

Guest-post di Sara

Buongiorno, buongiorno, vi sono mancati?!

Come sarebbe a dire cosa?, ma i mitici topini al burro, ovviamente!
Ora, io non so come Larry presenti questa mia nuova comparsata nel suo blog, ma mi auguro abbia segnalato adeguatamente sia la mia presenza che lʼargomento trattato, come promesso in chiusura del mio precedente post, onde consentire a tutti voi indistintamente di darvi alla macchia fischiettando – come dici, scusa?, un nuovo post sui topinambur? Maddai, no guarda, devo proprio essermelo perso, che sbadato!

Ecco, ora che siamo rimasti solo io e il computer, forse giusto Larry nascosta in qualche angolo a controllare la situazione, mentre voi tutti vi dedicate giustamente a questioni maggiormente degne di nota, mi accingo ad introdurre la ricetta di oggi. Innanzitutto.


Nota bene.  Nota bene in grande, con lucine intermittenti e se possibile musichetta tipo giostrina da sagra.

Io non ho mai parlato di un intero pasto a base di topini al burro.

O, se lʼho fatto, intendevo una sequenza ordinata di piatti, dallʼantipasto al dolce (no, il dolce no) realizzati a partire dal simpatico tubero. Non desidero, non consiglio, non auguro (soprattutto quello, non auguro) a nessuno di sedersi a tavola e vedersi servire topinambur dalla prima allʼultima portata.
La generazione di gas intestinali potrebbe condurvi sulla luna con semplicità, suscitando lʼammirata invidia della Nasa, che per ottenere lo stesso risultato deve stanziare ogni volta qualche fatastilione di dollari, mentre la leggerezza intrinseca dellʼingrediente principale rischierebbe di opporsi con decisione e caparbietà ad un corretto processo di digestione che si concluda ragionevolmente entro la fine del secolo in corso.
NON, ripeto NON, sottolineo NON, se volete mi metto anche a ballarlo, NON pianificate unʼintera cena a base di topini.

Ecco, ora che la mia coscienza è un attimo più tranquilla – e fin qui potete al massimo esservi strafogati di tortini, ma insomma, troppi danni per colpa mia non dovreste ancora averne combinati – passiamo immantinente al primo.

La zuppa di topinambur.

La zuppa di topini al burro


Che, si sa, il topino è tipico invernale e di questa stagione le cosine caldine caldine e tanto liquidine ci stanno sempre troppo bene, un passepartout, diremo pure.

Ingredienti per 4 cocotte di media dimensione

… o due porzioni da golosi famelici, comprensive di bis: sostanzialmente tutto quello che avete in casa.
Per esempio: topinambur (maddai, sul serio?!), carote, sedano, patate cavolo, cavolfiore, cavolo cappuccio scalogno, porro, cipolla radicchio…Orbene, oggi la cosa è piuttosto semplice e veloce, tutto sommato poco si discosta dalla normale preparazione del brodo vegetale o di una qualunque zuppa.

Procedimento

Volendo fingere che non sappiate come si prepari una zuppa o, nella migliore delle ipotesi, che già che siete qui non abbiate voglia di cambiar blog o di tirar fuori la ricetta della nonna che ancora non avete mandato a memoria, fingeremo volentieri si tratti di preparazione degna di nota e forniremo di seguito le indicazioni necessarie a realizzarla. Per la pulizia dei topinambur si veda la precedente ricetta (Larry, sia gentile, ci metta un bel link in questo punto),  si proceda tosto a tocchettare i topini e si riservi il medesimo trattamento a tutto ciò che di vegetale e commestibile offra il cassetto del frigo. Largo spazio e posto dʼonore a quel che di norma finirebbe nella pattumiera – avanzi, scarti e simili – che in questa sede trovano la loro perfetta collocazione. Noi questa volta (il noi è sempre per il marito che sennò si sente escluso) abbiam racimolato due grosse carotone (bbbelle carotone mie! Ok, scusate), un avanzo di porro, proprio il cuoricione, uno scalogno di piccola taglia come supporto al sopracitato avanzo di porro, tutte le schifezze rimaste dopo la pulizia di un frattale, che vorrai mica buttarle via, vero? Come cosʼè un frattale? Ah ma qui la competenza (e la fantasia) culinaria latita proprio allora! Il frattale sta in foto, sopra le sue foglie.

Non lʼabbiamo usato, è là soltanto per farvi capire, poi lʼabbiamo riposto in frigo per migliori e più nobili preparazioni (Larry, fai un post sui frattali). A questo punto, come da immagine, schiaffate i vostri tocchettoni in pentola a pressione senza cestello, riempite di verdura per non oltre un terzo (o vi esplode tutto), coprite appena con acqua, salate, tappate e mettete sul fuoco.





La zuppa dovrà cuocere per 15 minuti dal fischio (a questo punto vado a nascondermi perchè non sono stata capace di pulire i fornelli con photoshop e so che nella foto della pentola a pressione si vede benissimo quanto lerci siano). Ovviamente, se preferite la cottura normale, al posto dei 15 minuti ve ne serviranno 30, anche a seconda di cosa cacciate nella zuppa. I topini richiedono una tempistica simile a quella delle patate, forse perfino un pelo più lunga.

Via quindi con decisione di minipimer, per ottenere la vellutata perfetta. Chiaramente è sempre possibile estrarre parte degli ingredienti con un colino o un mestolo bucato, frullare quel che resta nella pentola e quindi aggiungere la parte precedentemente prelevata, al fine di ottenere una vellutata frammista a pezzi interi, che tanto piacciono ai nostri dentini affamati.



Tocchi di classe finali?
Delicato: un giro di panna da cucina, pura e semplice così comʼè.
Raffinato: un giro di olio di semi di zucca o di sesamo.
Deciso: avanti tutta con la nostra beneamata Worcester Sauce.
Piccante: pepe e tabasco a volontà (e finché non si soffoca piangendo).
Sostanzioso: saltate un poʼ di pancetta affumicata, del lardo o del guanciale in una padella antiaderente. Scolate bene la carne dal suo grasso e unitela alla zuppa appena prima di servirla in tavola.
Casereccio: guarnite la terrina di coccio con crostini di pane, pane tostato, bruschettine o quel che vi pare, prima di versarvi la zuppa fumante.
Esagerato: tutte ste robe insieme. Sono stata logorroica anche stavolta, nonostante la ricetta fosse di una semplicità innervosente.

Ma tanto, come detto, eravamo solo il computer ed io.

9 thoughts on “A cena coi topini – Zuppa di Topinambur [2]

  1. Otti

    Si vede che Larry non c’ha più l’influenza!
    E cosa poi ti fa pensare io abbia un complice?! Si chiama cavalletto, Larry, cavalletto (millantatrice che non sono altro…).

    @Giulio: prova e dicci come vengono!! :D

  2. Larry

    Cavalletto, sì, Cavallettolivio.

    Sì, beh, non è che sono proprio al top, quindi sentiti libera di contribuire quando e come ti pare. A proposito: complimenti per l’abilità nel mantenere l’identità segreta, quasi meglio di me!

    Giulio, scusa! Oggi lo spacciatore di topini era in Ponterosso fino alle 13.30, ma ho potuto rispondere solo ora al tuo commento. C’è di nuovo venerdì mattina; ora hanno rimescolato le bancarelle e il mio spacciatore sta proprio davanti al bar Joyce, spalle a via Genova.

  3. Otti

    No dai, mi sono auto dichiarata nel primo post! Ho detto che ero la cosa fiorita che commentava! :D

    E tu sei in gran forma, fanno immensamente più scompisciare i tuoi contributi alle foto del mio testo culinario!

  4. Fabio i_bruce_fan

    Ottima idea quella di dedicare spazio ai topini al burro. Io li adoro. D’inverno, li mangerei in continuazione. Da questa onesta confessione, capirete che è bene starmi alla larga nei freddi mesi invernali…
    Se poi Larry vuole, posso darvi la mia versione del risotto con i topini al burro…
    E il frattale, signori, il frattale io lo venero!

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