5 x 1000

      9 Comments on 5 x 1000

Ve ne siete accorti?
È Maggio!

È il mese della rinite allergica, della dichiarazione dei redditi e dei primi eritemi solari.
Se il clima per il momento ci ha risparmiato la prima e gli ultimi, dalla seconda non c’è scampo; lo sanno bene i miei piccoli lettori commercialisti, che per un po’ non vedranno la luce del sole.

Come ogni anno, un dubbio mi toglie il sonno: a chi destinare il cinque per mille?
Con l’otto per mille è più facile: ci sono poche confessioni che possono aggiudicarselo perciò, facendo salomonicamente a turno, nell’arco di una vita contributiva si sostengono tutte degnamente [perché Gesù ci insegna che se sei un buon cristiano non è che puoi fare differenza tra prossimo di serie A e di serie B, tra bisognosi simpatici e antipatici, vanno aiutati tutti anche se non sono – letteralmente – della nostra stessa parrocchia].

Gli enti meritevoli del 5 per mille sono quasi più degli anni di dichiarazione dei redditi, specie considerando che la nostra generazione fa il 730 da molto (ma molto) meno tempo dei nostri genitori, per non pensare al fatto che i fortunati che hanno un reddito da dichiarare sono sempre meno.
Comprenderete che sento una responsabilità tremenda, se sbaglierò ad assegnare il cinque per mille un ente di grande utilità e/o rilievo socio-culturale sarà drammaticamente depauperato. Destinarlo ad uno significa negarlo ad innumerevoli altri, perciò ogni anno mi arrovello cercando di individuare quello al quale è “più necessario” destinarlo (partendo dall’assunto che sia utile per tutti e necessario per i più).

Vediamo ora chi sono i primi candidati che mi vengono in mente:

Unicef: Eh, l’Unicef è l’Unicef, salva migliaia di vite ogni giorno, sconfigge le malattie, porta l’istruzione, sostenere l’Unicef è un dovere morale; non dimentichiamoci che senza l’Unicef il mondo non avrebbe avuto Audrey Hepburn e questo è forse, da solo, un motivo per sentirsi in debito. Aggiungete quelli seri e vedrete che non si può non dare il 5 per mille all’Unicef!

Emergency: Eh, Emergency è Emergency, più bisogno di loro praticamente nessuno, lo dice anche la parola. Mica ci si può tirare indietro.

MSF: Eh, MSF è MSF, non è che siccome non gli sparano (continuamente) addosso come a Emergency non vanno sostenuti nel loro operato.

Fondazione Just: Eh, è facile pensare che sia una delle tante fondazioni onlus che le aziende mettono in piedi per darsi una patina di “sociale” e poter orientare le campagne marketing sulla beneficenza, aumentando i profitti; probabilmente lo è anche, ma il dato di fatto è che – come molte altre, suppongo –  raccoglie fondi e li devolve alla ricerca scientifica su malattie rare, generalmente infantili, o acquista apparecchiature che dona agli ospedali. Per me è sufficiente per voler contribuire.

Ricerca scientifica e medica: ne va del bene di ognuno, come negarglielo?

FISO: dico la FISO perché l’orienteering è mio malgrado il mio sport, ma tutti gli sport minori andrebbero sostenuti (ora, così, su due piedi, faccio fatica a farmi venire in mente uno sport minore dell’orienteering, ma, insomma, ce ne saranno). Lo sport una cosa giusta; personalmente ne farei volentieri a meno, ma riconosco che sia in sé positivo, sia dal punto di vista fisico (salvo infortuni) che – soprattutto – morale, perché insegna la disciplina, la correttezza e l’impegno costante.

Teatri ed enti lirici: avevano già le pezze al culo, ora con il nuovo decreto la prospettiva più rosea è la canna del gas; poi ci lamentiamo che non esiste intrattenimento intelligente, o che il biglietto del teatro costa troppo o che non c’è mai niente che “ne valga la pena” nel teatro della nostra città….sciuscia e sciorbi no se peu, bezogna che ghe demmo unn-a man!

Io, quest’anno, ho deciso di fare disobbedienza civile e destinarlo all’Università.

Sono convinta che la soluzione per evitare i fantomatici sprechi negli atenei non sia tagliare loro i fondi, ma piuttosto controllare come essi vengano investiti; se l’amministrazione è davvero cattiva, non diventerà virtuosa tutto ad un tratto solo perché ha meno mezzi, ma risparmierà su quegli aspetti che non le danno una contropartita.

Il fatto è che le Università non hanno i soldi per assumere di ruolo i professori, i quali vengono ingaggiati di anno in anno, con conseguente discontinuità dell’offerta didattica (per non parlare di esami che non si possono più dare l’anno seguente).
Non hanno nemmeno i soldi per comprare i libri da tenere nelle loro biblioteche.
I professori tagliano a metà i fogli protocollo da distribuire in classe negli esami scritti per risparmiare sulla carta (che è ecologico, per carità, ma si può essere ecologici altrove!)

“Studiare” nel senso di “istruirsi” diventa inesorabilmente più difficile, creando una situazione che va favore di quella classe dirigente che si avvantaggia di un elettorato incapace di conoscere, comprendere e discernere.

L’ignoranza, si sa, è l’oppio dei popoli.

Quindi scelgo di sostenere l’Università per pura protesta contro i tagli all’istruzione.

Perché spiego tutto ciò? Si chiederanno subito i miei piccoli lettori.
Per propaganda? No. Cioè, non nel senso più immediato, non per invitarvi a imitare la mia scelta.

In realtà volevo chiedervi due cose:

1) Così, solo per il gusto di farmi i cazzi vostri: voi a chi lo destinate? E perché?

2) Se non avete idee che vi sembrano migliori e siete proprio indecisi, o se per voi fa lo stesso, ce lo potreste mica dare all’Unicef?
No, perché forse non l’avete pensata in questo modo, ma io ho appena lasciato morire un bambino in Angola perché gli ho negato cinque euro di vaccino e mi sento un po’ colpa…..non è una bella sensazione, io lo dico per voi, poi fate come volete.

9 thoughts on “5 x 1000

  1. markogts

    Sei troppo seria oggi, Larry. Comunque, un’idea mia è quella di destinare il c.p.m. all’UAAR, fin quando sono esclusi dalla riffa dell’o.p.m.

    Peraltro, il c.p.m. nasce per finanziare la ricerca scientifica, solo dopo si è trasformato in una questua stereofonica surround 7.1, e quindi sarebbe giusto rispettare il mandato originario.

    Emergency penso che quest’anno non avrà bisogno di particolari attenzioni, vista la recente visibilità mediatica.

    E gli altri? Facciamo prima a trovare i non meritevoli, Larry. Purtroppo non sarà mai abbastanza. Il mondo sarà sempre pieno di…

    …gente che ignora l’altezza minima di una roccia per essere segnata come tale nella descrizione punti :-P

    PS vanno aiutati tutti anche se non sono – letteralmente – della nostra stessa parrocchia Hmm… Io penso che conti molto anche l’efficienza della parrocchia in questione a gestire quei fondi ;-)

  2. Francy (Giraffa)

    Io lo do all’Unicef (ma vaaaaaaaaaaa???); confesso che mi piacerebbe darlo alla ricerca scientifica visto che nonostante gli sforzi c’è ancora molto da ricercare, ma ho sposato l’Unicef da un decennio, mica posso sottrargli il mio 5×1000!
    Confesso altresì che il mio 8×1000 non lo destino, nella segreta assurda speranza che lo Stato ci faccia lui qualcosa di buono.

  3. susina

    l’8 per mille alla chiesa cattolica, sono cresciuta in scuole cattoliche e oratori, e sono felice del tempo che mi hanno dedicato così cerco di sostenerli.
    il 5 per mille nei primi anni di 730 andava al gaslini, sia perchè mi piace donare un sorriso a un bimbo bisognoso (probabilmente sai anche quanto) sia perchè ero orgogliosa della mia allora recente genovesità. ora che sono cogoletese ho deciso di mantenere il sostegno a un ente del mio territorio, donando il 5 per mille alla croce d’oro di sciarborasca, che tra l’altro spesso ci fa mangiar bene e divertire. ma non ho abbandonato l’unicef, d’altronde, da buona genovese, so che la beneficenza si scarica dalle tasse ;-) e senza bocche da sfamare, se uno vuole fare del bene, ha solo che l’imbarazzo della scelta (purtroppo)
    bel post, bella riflessione. grazie
    susidicogoleto

  4. markogts

    @ Franci, una precisazione: non pensare che se non firmi per nessuna delle voci, la tua quota vada allo Stato. Di fatto invece lasci che altri decidano per te. La ripartizione viene determinata solo sulla base di chi ha espresso una scelta, non sulla base di tutti i contribuenti. Con questo meccanismo, quasi il 90% dell’otto per mille va alla Chiesa Cattolica, anche se per essa si esprime solo circa il 30% dei contribuenti. http://www.uaar.it/laicita/otto_per_mille/#03

    Se invece firmi per lo Stato, beh, questa è la fine che fa: http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/otto-per-mille/otto-per-mille/otto-per-mille.html

    Fai pure le tue scelte, ma sii consapevole.

  5. Larry Post author

    Belin quante cose che sapete!
    Tipo anche l’altezza minima di una roccia per essere cartografata…

    So che non c’entra niente – anzi scusate se arrivo a metà della vostra conversazione e tiro fuori la bandierina del cambio-discorso – ma…il solo nome Sciarborasca non stupendo? Quasi quasi l’anno prossimo ci do il cinque per mille solo per il nome.
    È fine e va con tutto. Provate:
    “Dove abiti?”
    “A Sciarborasca”
    “Me n’imbelino! Manhattan ti fa una pippa, a te!”
    Oppure:
    “Bel cane! Come si chiama?”
    “Sciarborasca”
    E infine:
    “Chi è ‘sta cicciona?”
    “Sciarborasca”
    “Perbacco, bella donna!”

  6. Larry Post author

    Ah!
    Ora che ci penso: riparte il gioco a punti, solite regole (magari più avanti ve le riposto).

    Solo per Piccoli Lettori iper-attenti: cinque punti secchi al primo che smaschera la (facilissima) citazione inserita nel mio commento precedente.

    Pronti a scannarvi?

  7. Larry Post author

    Allora?
    Questi cinque punti non li vuole nessuno?
    Vi aiuto: non è quello che pensa la Giraffa, è una cosa a cui tutti possono arrivare.
    È FFFACILE!

  8. QSDTC

    – Chi è ‘sta cicciona?
    – Mia madre…
    – Perbacco! Bella donna!

    Gassman ne “Il sorpasso”, mi par di ricordare :)

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.