Come tagliare la zucca senza amputarsi una mano

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… e cucinare, così, una crema di zucca davvero vegetariana.

 

So di deludere lo zoccolo duro dei miei Piccoli Lettori, ma dopo tanti anni di blog la frutta si avvicina anche per me e mi ritrovo – con mio stesso sconcerto – a parlare di un ortaggio di stagione nel corso della stagione in cui tale ortaggio è stagionale:

siamo in autunno e vi parlo della zucca!

Se non altro, è arancione e si abbina tanto bene al blog.

[Bella foto, eh? Eh, infatti: non è mia, l’ho presa da rgbstock, come quella che chiude il post]

 

Pochi giorni fa mi è accaduta una cosa che aveva del paranormale, tanto che ho sentito il bisogno di darne notizia su Twitter (seguitemi, son sempre là): dopo aver mondato circa due chili di zucca, avevo ancora due mani e dieci dita attaccate al corpo.

Ho pensato che in questa stagione qualcuno di voi vorrà cucinare la crema di zucca (zuppa di zucca passata, per quelli che non se la tirano, vellutata di zucca per quelli che mangiano stoffa), e personalmente ci terrei tanto che i miei piccoli lettori non si mutilassero, così ho fatto uno strappo alla regola e ho deciso di pubblicare un post utile al momento adatto.
Cercherò di non abusare della vostra pazienza e di non farlo più.

 

Ricetta della crema di zucca

 

Ingredienti:

Zucca
Brodo vegetale
sale e pepe a piacere
patate, volendo

 

Procedimento

 

Preparare il brodo

Per fare il brodo vegetale si prendono i vegetali e li si fa bollire a lungo in acqua.
I vegetali da prendere sono sedano, carota e cipolla, comunemente detti “sapori”.
A me succede sempre che me ne manchi almeno uno (spesso tutti e tre), quindi tipicamente uso il trito di sapori essiccati che ogni tanto preparo all’uopo col Biosec, che una volta fatto può stare in dispensa in eterno, e non va a male nel cassetto del frigo come i vegetali freschi. Avrò linkato mille volte il post sul preparato essiccato per brodo vegetale, ma una in più non guasterà…

Questa volta – miracolo! – mi sono ricordata che per fare la zuppa ci vuole il brodo mentre ero ancora dal bezagnino, quindi, oltre alla zucca, ho comprato anche tutti i sapori e non ho dovuto attingere alla dispensa; poi mi sono ricordata che avevo in frigo un porro comprato quando c’era l’Austria e ho usato quello al posto della cipolla.

Non serve fare il brodo in largo anticipo, ma è più economico se è la prima cosa fatta.

 

Aggiungere la zucca, tagliata a cubetti, nella pentola con il brodo

E qui casca l’asino: per avere cubetti di zucca occorre mondarla, ma, come sappiamo, ne ha mandati al pronto soccorso più la crema di zucca di San Silvestro. Ecco, allora,

 

Come tagliare la zucca senza amputarsi una mano

 

La prima cosa da fare per preparare la crema di zucca, o qualsiasi altra cosa preveda l’uso della gialla cucurbitacea, è accendere il forno.

La zucca, infatti, si trova facilmente in commercio già tagliata – presumo da Gaemon Ishikawa in persona – in spicchi grossi, ma per mondarla con gli strumenti che abbiamo in casa va intenerita col calore.
Un’ora a cento gradi con una scodella d’acqua sul fondo del forno è l’ideale (l’acqua serve a non far asciugare troppo l’ortaggio).

Avendo meno tempo e non potendo alzare il termostato, altrimenti cuocerebbe, si lascia la zucca in forno per almeno trenta minuti e si procede così:

 

1. Ridurre lo spessore della fetta, ricavandone fette più sottili

Questa operazione va fatta con un coltello coi controco… fiocchi: grande, ben affilato e con il manico saldato (se non addirittura in blocco unico con la lama); coltelli piccoli o con la lama incastrata o incollata in un manicuccio di plastica diventano lame rotanti in giro per la cucina.

Si tiene la mano ausiliaria il più lontano possibile dalla lama, ma sufficientemente vicino affinché la presa sulla fetta di zucca sia salda e sicura.

Se necessario, si fende la fetta di zucca con la punta del coltello e si prosegue il taglio dopo averlo ricollocato.

2. Privare le fette così ottenute della buccia

A questo punto, se la zucca è stata sufficientemente intenerita in forno, dovreste riuscire a separare la buccia dalla polpa come si fa con il melone.

Se la polpa è ancora troppo dura, non insistete: se disgraziatamente vi scappa il coltello, restate mutilati.

In questo caso, si taglia la polpa trafiggendo la fetta dal fianco e seguendo il contorno con la lama.
Il taglio che ne deriva è un po’ spigoloso e bisognerà raschiare ancora un po’ la buccia nelle parti in cui siamo passati sbrigativamente, ma che cazzo ci frega? Tanto poi dobbiamo frullare tutto, quindi, se un po’ di polpa va in pentola in poltiglia anziché in cubetti, non fa niente.

 

3. Ridurre la polpa a cubetti, dadini, fettine… quel che volete

Come detto, alla fine si frulla tutto, perciò la forma in cui la polpa finisce in pentola è irrilevante. Lo scopo di questa operazione è solo quello di ridurre le dimensioni dei pezzi di zucca che andranno in pentola, affinché cuociano completamente entro il tempo di rotazione di Saturno sul proprio asse.

Fate attenzione, perché la polpa di zucca, se ancora cruda, è dura e scivolosa.
Vedete di non tagliarvi proprio adesso, che ce l’avete quasi fatta.

 

 

Ora che la zucca è ridotta a pezzetti, potete buttarla nella pentola dove sta cuocendo il brodo.
Non è necessario rimuovere i sapori adesso, anzi, io suggerisco di lasciarli a cuocere insieme alla zucca, in modo da estrarne tutto il gusto.
Io, a ‘sto punto, ci imbelino dentro anche una o due patate, che contribuiranno a inspessire la crema, e un po’ di sale.
Voi fate un po’ quello che volete.

 

A un certo punto della vostra vita, dovrete decidere che la zuppa è cotta. In genere, questo momento arriva un paio di ore dopo aver buttato la zucca nella pentola, quando il brodo ha assunto l’incoraggiante colorazione del campione di urine di un dializzato ed è evaporato per metà.

Occorre ora rimuovere i sapori.
Potete anche lasciarne una piccola parte per rendere il gusto della crema di zucca un po’ più complesso; io ho lasciato le carote (che tanto sono dolci e hanno un gusto molto simile a quello della zucca, specie una volta bollite insieme), il porro e circa un terzo del sedano. E le patate, ovviamente!

Quando la minestra è fredda, è il momento di trasformarla in crema, agendo di passaverdure (o di frullatore a immersione, se vi pesa il cu… il braccio!).

A me piace anche così, ma ci stanno molto bene una bella macinata di pepe e un cucchiaio d’olio crudo.
Se la preparate per consumarla in un secondo tempo, conservatela al naturale e conditela al momento di gustarla.

 

Fin qui è una ricetta adatta anche ai vegani, perché non contiene i vostri arti amputati nel mondare la zucca.

Se vi accontentate di una pietanza vegetariana (e non avete il colesterolo alto), potete servirla con dei crostini di pane fritti nel burro: una delizia per il palato!

Se non ve ne frega niente degli animali, dell’ambiente e delle vostre arterie, potete gustarla guarnita con la pancetta croccante.
In quest’ultimo caso, è probabile che non ve ne fregasse un cazzo neanche della ricetta della crema di zucca, ora che ci penso…


6 thoughts on “Come tagliare la zucca senza amputarsi una mano

  1. Pillow

    definire qui brevemente “bezagnino”, prego…

    (post SPETTACOLARE! voglia di zucca, crostini, panna acida e guanciale croccante o speck )

  2. Larry Post author

    Dicesi bezagnino la figura professionale addetta alla vendita al dettaglio di frutta e ortaggi, non necessariamente di produzione propria, con licenza di commercializzare anche funghi, tartufi, erbe aromatiche fresche o secche, frutta secca, vegetali essiccati, uova, legumi freschi o secchi e ortaggi parzialmente trasformati per uso culinario (ad esempio: verdure già mondate e tagliate per il minestrone).

    Per estensione, il termine è andato a indicare la rivendita dei suddetti prodotti, che altrove prende il nome di verziere (Milano), ortolano (Toscana), botteghin (Trieste), fruttivendolo (standard), fruttarolo (Roma, confermi?).

    Non dicevi sul serio quando hai chiesto “brevemente”, vero?

    @Giulio, ho sentito cose magnifiche dei coltelli di ceramica, ma con la frequenza con cui mi cadono in terra ho paura che mi ritroverei con un mucchietto di cocci in men che non si dica.

  3. cri

    Si può anche mangiare la buccia della zucca, io ho provato a lasciare parzialmente quella verde, per non rovinare il colore arancio della zuppa, tanto poi si frulla e non ne rimane traccia. Ovviamente con zucca biologica.

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