Cosa vedere a Trieste: Guida per gli atleti di Gropada 2012 [3]

Mancano appena

giorni a Gropada 2012.

 

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Le iscrizioni sono scadute domenica: siete in 499 (contando solo gli italiani),
La sensazione che “ne manchi uno” è data dal fatto che, con mio grande rammarico, la nostra Lucy Van Pelt non figura nell’elenco degli iscritti al più grande evento orientistico transfrontaliero degli ultimi 150 anni.
Strano perché la ricordo entusiasta dell’esperienza sulle carte carsiche. 

Spero, comunque, abbia una buona spiegazione, tipo che si è sposata e trasferita, quindi figura con un altro cognome in un’altra società.

***

Vicino all’importante centro di Gropada, inoltre, come ormai già dovreste sapere, sorge la graziosa cittadina di Trieste, che merita una visita.

Affinché non vi perdiate per strada arrivando, vi rammento che diversamente da quanto reputato dalla F.I.S.O., né Sagrado (promozionale CAI di recentissima organizzazione), né le vicine Trieste e Gropada sono in Friuli.
Esse sono in Friuli Venezia Giulia o, volendo essere restrittivi, nella Venezia Giulia.
Come Brunico è in Trentino-Alto Adige o in Alto Adige, ma non in Trentino, come Rimini è in Emilia-Romagna o in Romagna, ma non in Emilia, così Trieste, Gropada e Sagrado non sono in Friuli. La cosa è, peraltro, evidente osservando una cartina qualsiasi, se avete dimestichezza con questi complicati strumenti.

Oggi vi propongo un itinerario allargato di Trieste, per chi arriva su gomma (bisogna sempre cliccare per continuare).

Guida a Trieste.

Cosa vedere se sei un/un’orientista in arrivo per Gropada 2012

[CONTINUA DA QUI]

 

Se arrivate in automobile

Vi capisco. Nonostante il costo di carburanti e autostrade, quando la distanza cresce basta essere in due e l’automobile diventa il mezzo più conveniente, specie se volete arrivare con un po’ di anticipo per fare i turisti. Spero, almeno, che siate un gruppo numeroso.

La cosa che sarei seriamente tentata di consigliarvi – e che comunque dovreste valutare di fare se non avete molto tempo – è di posteggiare nei pressi della stazione dei treni e di seguire uno dei percorsi illustrati in precedenza, in questo post e nel successivo.

Oltre a ciò, ecco un percorso ad hoc per chi può coprire distanze più ampie (senza trascurare il già descritto centro città).

 

Itinerario 3 – Tutta Trieste 

Seguite le indicazioni per il centro e posteggiate sulle Rive.
Le riconoscete perché da una parte c’è il mare.

Ammirate il mare e piazza dell’Unità d’Italia, con i palazzi descritti nell‘itinerario 1 e nell’itinerario 2.
Piazza Unità funge da centro della farfalla; dalla fontana della piazza, dirigetevi verso sud-ovest e ricalcate il percorso dell’itinerario 2:

– Cavana
– Arco di Riccardo
– Piazza Hortis e Museo della Civiltà istriana, fiumana e dalmata
– Piazza Venezia

… e ritorno lungo le Rive ammirando i palazzi e il Salone degli Incanti.

Nuovamente di fronte a piazza Unità, notate la Scala  Reale, che non è una mano particolarmente fortunata del poker, ma consiste in quei quattro gradini muschiati che vanno in mare, affiancati dalle statue delle sartine che cuciono la bandiera italiana e del bersagliere che sbarca a redimere Trieste.

Dirigetevi ora a nord fino alla foce del Canal Grande, quindi costeggiatelo fino alla chiesa, in direzione più o meno est.  Verso la foce del canale, sulla riva nord, c’è il bellissimo Palazzo Gropcevich (quello con la facciata in mattoni disposti in un motivo stile divano anni ’70), che è sede di un economicissimo museo teatrale (Carlo Schmidl) e ospita spesso esposizioni temporanee curiose.

Ammirate il Borgo Teresiano e le chiese di  San Spiridione e di Sant’Antonio Taumaturgo (Sant’Antonio Nuovo), quindi proseguite oltre quest’ultima, sempre in direzione più-o-meno-est fino all’incrocio con via Imbriani.
Attraversate la strada e dirigetevi sempre in direzione est-nord-est, imboccando i portici e attraversando via Carducci (ha tre corsie, non potete sbagliare). Continuando nella stessa direzione, percorrete parte di Viale XX Settembre, fino all’incrocio con via Brunner (alla vostra destra) e via Polonio (alla vostra sinistra).
Girate a sinistra in via Polonio, attraversate la strada (nord-nord-ovest) e imboccate via Zanetti. Fate il giro della sinagoga, una sosta – se volete – alla libreria o al caffé San Marco e riprendete via Zanetti, fino a sbucare a Foro Ulpiano.
Davanti al tribunale, puntate a ovest in via Giustiniano, arrivate in piazza Oberdan, proseguite a nord fino all’incrocio, poi a ovest in via Ghega e ammirate Palazzo Rittmeyer (Conservatorio).
Camminate su via Ghega e prendete la seconda a sinistra (sud-ovest: via Trento). Al primo slargo stupite di fronte a una chiesa luterana con architettura gotica tedesca, che non c’entra niente col resto del paesaggio e sembra calata qui con l’elicottero.

Prendete a sinistra (più o meno ovest: via Milano) e ammirate, alla vostra sinistra Piazza Vittorio Veneto con i palazzi della Provincia, delle Ferrovie, delle Poste e la Fontana dei Tritoni (a tal proposito: anche Torino ci fa una pippa).

Riprendete il vostro cammino in direzione sud-ovest, percorrendo tutta via Roma. Personalmente, mi piace moltissimo. Non ha chissà che di speciale, ma mi piace l’alternanza fra piazza Vittorio Veneto e la sua architettura solenne e i palazzi più moderni della via, vivacizzata da tanti esercizi commerciali, che poi si allarga di nuovo in Piazza Ponterosso.

Qui c’è un’inutile, quanto popolarissima, statua di Joyce, con cui tutti i turisti si fanno le foto, tanto che comincia ad avere una spalla lucida.
Alla vostra sinistra – forse nascosta dalle bancarelle del mercato se passate di mattina – una fontana che chissà quanta strada ha fatto prima di arrivare qui e tutt’intorno altri palazzi monumentali. Soprattutto, alla vostra destra, una vista pazzesca su mare e canale.

Non abbandonate via Roma e continuate a sud-ovest. Alla fine della via, andate a ovest in piazza della Borsa, quindi imboccate via Einaudi – fra il palazzo della Borsa Vecchia e il palazzo Tergesteo – girate a sinistra per passare davanti al teatro Verdi e  ritrovarvi, finalmente, in piazza Unità.

Lo so che siete stremati, ma adesso arriva la bella notizia: si prende la macchina.
Avanti, andiamo!

Facendo il giro da sud di piazza Unità (a destra guardandola), arrivate – con l’auto – in via del Teatro Romano, poi prendete a destra in Corso Italia e, continuando dritto, più avanti, Corso Saba. Alla piazza, tenetevi sulla destra e prendete la salita che corre parallela alla prosecuzione della strada che vi sto facendo abbandonare (si chiama via del Molino a Vento). La fate per circa 700 metri, poi, al trivio prendete a destra e vi immettete su via dell’Istra: direzione sud (sinistra). State su via dell’Istria fino alla fine, passate i cimiteri e alla fine della discesa girate a destra in via Valmaura. La riconoscete perché c’è lo stadio. Potete cominciare a cercare posteggio.

Se mancate via Valmaura, niente panico: girate a destra subito dopo il palazzetto dello sport, e cercate posteggio.

Siamo arrivati alla Risiera di San Sabba, credo l’unico campo di concentramento e sterminio su suolo italiano. Dopo l’8 settembre, i nazisti hanno usato quello che era davvero uno stabilimento per la lavorazione del riso per radunare, deportare e uccidere i prigionieri. Se ve la sentite, oggi è un museo della memoria e può essere visitato.

In questo periodo c’è anche una mostra fotografica relativa al periodo in cui questo edificio è stato usato come campo profughi.

Riprendete la macchina, tornate su via Flavia (che è la prosecuzione di via dell’Istria) e  fatela tutta in direzione sud est.
Alla fine c’è una rotonda, imboccate la via di fronte  a voi, che si chiama, ora, Strada della Rosandra. Dopo  mezzo chilometro abbondante, girate a sinistra e prendete Strada per San Giuseppe: la fate tutta, son – tipo – tre chilometri; ci sono due tornanti, dopo i quali dovete andare a sinistra (nord-ovest), poi una curva stretta che vi butta (sud-est) sulla Statale 14. Andate dritti e entrate in Basovizza (Basovica). Dopo la Trattoria alla Pesa girate a destra e uscite dal paese. Dopo meno di un chilometro dovreste essere arrivati alla Foiba di Basovizza.

La parentesi affliggente è finita.
Montate in macchina e tornate sul mare.

Rientrate in Basovizza per la stessa strada da cui ne siete usciti, all’incrocio con la trattoria andate prima a destra e poi prendete la prima a sinistra.
Siete sulla Provinciale 27 (spero!). Tenetela fino alla fine del paese, poi al bivio prendete a sinistra, sulla Provinciale 1.

ATTENZIONE: UNA VOLTA IMBOCCATA LA PROVINCIALE  1, NON SCENDETE DALLA MACCHINA PER NESSUN MOTIVO AL MONDO, FINO A DESTINAZIONE.
Neanche se c’è la guerra dei mondi e gli alieni schiacciano le vetture; fidatevi, preferirete essere schiacciati, in confronto a quello che succederebbe se scendeste dalla macchina.
Soprattutto, a costo di scoppiare, NON andate a fare una pisciatina in quel bel bosco che c’è intorno.

La Provinciale 1, infatti, lambisce La Carta. Se mettete un piede in terra, siete squalificati.

State sulla Provinciale 1 e passate i paesi di Padriciano e Trebiciano; al bivio, state a sinistra, in modo da non passare nell’abitato di Opicina; alla rotonda, andate dritti.
Ora vi faccio fare un po’ un giro del Fullo (lo dico per quelli dell’Arco di Carta), ma vedrete che ne vale la pena.

Continuate dritti, passate Sgonico e, all’incrocio, girate a sinistra. Non potete sbagliare, perché passate sopra l’autostrada. Al bivio, andate a destra; è sempre la provinciale 1.
Andate dritti e  entrate nell’abitato di Prosecco. Quando vi pare che il paese sia finito, fermatevi all’incrocio. A destra dovreste riuscire a indovinare il muro del cimitero. Girate a sinistra, poi ancora a sinistra, in modo da tornare verso sud (sud-est).
Vi ho messi su Strada del Friuli.
Fatela tutta e guardate di che panorama stupendo vi faccio godere. Passate accanto al Faro della Vittoria, scendete lungo Salita di Gretta e arrivare in via Udine. La riconoscete perché è alla fine della discesa e sulla sinistra ci sono dei box-auto.
Prendete la prima a sinistra (va in discesa, si chiama via Barbariga) e andate subito di nuovo a sinistra. Al vicino stop, andate ancora a sinistra, passate sotto il ponte della ferrovia e arriate all’incrocio con Viale Miramare. Lo riconoscete perché davanti c’è un muro. Andate a destra, in direzione nord-ovest.
Percorrete Viale Miramare per circa sei chilometri; nel frattempo incontrerete un bivio: Viale Miramare è la strada che continua a sinistra. Quando avete voglia di fare due passi, posteggiate e addentratevi nel bel parco del Castello di Miramare: ci sono siepi, aiuole fiorite, vialetti, fontane… e naturalmente il castello!
L’interno è visitabile e il biglietto, anche qui, costa poco. Si può passeggiare intorno all’edificio su una specie di balcone che corre lungo tutto il perimetro a picco sul mare.

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Alla fine di questa visita potete prendere l’auto e tornare in albergo, oppure potete tenervi in forma in vista della gara facendo una corsetta sul lungomare. Da Miramare alla pineta sono circa tre chilometri e mezzo, contando il ritorno non arriverete a dieci: uno scherzo per atleti come voi! Questo lungomare (Barcola) in estate si riempie di triestini che prendono il sole e fanno il bagno. Ma è un marciapiedi! – diranno subito i miei piccoli lettori. Sì, ne convengo, ne convengono tutti quelli nati a ovest di Duino, ma il sole fa brutti scherzi ai triestini, che da aprile (marzo, se è un anno buono) a ottobre la scambiano per una spiaggia. Quest’anno, però, l’autunno è arrivato presto, la strada sarà libera e incontrerete solo triestini sportivi.

… quindi non me, che avrò sicuramente di meglio da fare (anche se ancora non so precisamente che cosa).

 

9 thoughts on “Cosa vedere a Trieste: Guida per gli atleti di Gropada 2012 [3]

  1. Giulio GMDB

    ARGHH “Trieste in Friuli” è una dichiarazione che merita la fustigazione! ;-)

    P.S.: ma se tipo venerdì vado a passeggiare con degli amici nel campo gara, possibilmente ognuno da un punto diverso del perimetro, faccio ammattire un po’ i giudici? :-D

  2. oridoc

    avevi promesso la descrizione punti di “nero, macchiato e gocciato”: che aspetti?!? (anche per ricordare ai triestini/e che ordinare un nero in Carnia alle 7.30 del mattino espone a certi rischi…)

  3. Larry Post author

    È praticamente pronta, l’ho finita ieri sera, devo solo corredarla di immagini che, a questo punto, temo dovrò tornare ad autoprodurmi.

    La cosa bella del chiedere un nero in Carnia alle sette del mattino è che i baristi carnici non battono ciglio e te lo versano, solo che non è caffè…
    Il che non deve stupirci più di tanto, perché – come tutti sappiamo – Trieste non è in Friuli.

    Mandi!

  4. Cosim-o

    Ciao Larry, sono francamente impressionato… hai addirittura linkato un ristorante per i disperati vegani/intolleranti (avendo una ragazza appartenente a questa seconda categoria, lei te ne è grata, io meno…). Ad ogni modo volevo chiederti consiglio dal momento che dormiremo a Ceroglie, che consigli nei dintorni per mangiare qualcosa di tipico? Qualche Osmizza? GRAZIE

  5. Larry

    A parte il fatto che non ho la minima idea di dove sia Ceroglie (cioè, un po’ sì, ma non mi rendo mica veramente conto delle distanze, è tutto “da qualche parte su in Carso”)… Venite con noi da Prunk!
    È la macelleria, i vegetariani li fanno alla griglia, ma, se la tua ragazza ha solo problemi di intolleranze e non di coscienza, dovrebbe andare bene.
    Intanto, cerco di documentarmi sulla ridente Ceroglie

  6. Lucy Van Pelt

    Speravo non avessi notato l’assenza… Ho passato 3 settimane immersa in cose di ori e sono vagamente nauseata. Però ti racconto una cosa che potrebbe farmi guadagnare qualcuno dei 1000 punti persi e sottolineare anche una ricorrenza di cui, mi pare, quest’anno non hai parlato: nel 2005 sono andata (causa ex fidanzato e amici devoti) a Rimini per il compleanno di Bruce, sai che c’era (c’è?) questa tradizione, un po’ delirante, di fare una festa per il suo compleanno dove ci si trova fra seguaci e si parla solo di “lui”, delle ultime 150 date viste e di quella volta che sono andato apposta negli Stati Uniti e il concerto è saltato perché Clarence aveva la febbre (successo davvero a un amico). Niente, mi sentivo un po’ a disagio, però l’aperitivo e il buffet non erano male.

  7. Larry

    Certo che so che ci sono i Glory Days, certo che solitamente vado ai Glory Days, indovina: perché quest’anno non vado ai Glory Days?

    Ti do un aiuto: sebbene il compleanno di Bruce fosse domenica scorsa, quest’anno il fine settimana prescelto per i festeggiamenti è un altro.
    Vuoi ardire indovinare quale???

    Comunque 499 è un numero stronzo, non credi che da qui a domenica ti sarà tornata la voglia di fare una gara?

  8. Cosim-o

    Ero andato a vederlo… Ceroglie è sopra Sistiana, a circa 25km dal campo gara… Prunk comincia ad essere un po’ distantino però non lo escludo. Se per caso ti sovviene qualcosa in loco io controllo i commenti. Grazie

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