Cronache dal Primiero: come preparare la Marmellata di Bacche di Sambuco

Oggi, 23 settembre, facciamo gli auguri ad un giovane e aitante cantante rock, che ha compiuto 21 anni.

Egli è bello e molto alto, e chiunque affermi il contrario parla per invidia e gelosia.
È talmente alto che si deve far costruire strumenti e attrezzature speciali, altrimenti non ci spiegheremmo come mai sia lungo come il manico della chitarra.
Qui lo vediamo in un recente scatto, rubato su una spiaggia brasiliana, in cui indossa un costume da bagno arancione: nel nostro codice di segreti innamorati, è il messaggio cifrato con cui mi rassicura e mi dichiara che il suo amore è immutato (quando vedete qualcuno con un indumento o un oggetto arancione, vuol dire che è innamorato di me).

In questo giorno speciale, desidero donare ai miei Piccoli Lettori un post speciale, che è tale per due motivi: il primo – più evidente – è che si tratta di una ricetta, cosa piuttosto inusuale su queste pagine; il secondo è che si tratta di un guest post e… indovinate un po’… di un’autrice nuova!

Come sono invexendata, belin, come sono invexendata!

Dato il titolo, potrebbe anche trattarsi di una nuova saga, ma viste le sorti delle ultime, preferirei non fare pronostici, per scaramanzia. Nel dubbio, ho comunque passato tutto il sabato a fare l’immagine “di copertina” che vedrete di seguito (lo dico per far leva sul senso di colpa dell’autrice e stimolarla a produrre ancora).

Senza indugiare oltre, allora, condivido con voi il contributo della nostra amata REGINA DELLA BUSSOLA, la donna che esce dal bosco come se uscisse dall’estetista, colei che è capace di punzonare il finish di una long nel minor tempo possibile e sembrare pronta per il red carpet, e che ha conquistato il cuore dell’orientista più affascinante del mondo.
Una che – diciamocelo – avrebbe tutti requisiti per starmi sul culo, ma dalla cui assoluta superiorità sono completamente soggiogata e che ammiro su tutta la linea.
Eccovi, finalmente, le sue parole.

 

Ammaliata dalle lusinghe di Larry, ho deciso di pubblicare un piccolo post su come preparare la marmellata di bacche di sambuco.
Non so quanti di voi siano interessati all’argomento, ma probabilmente a Larry basta un riempitivo.

Ammetto che fino a pochi mesi fa non sapevo nemmeno che le bacche fossero commestibili, anzi ne stavo ampiamente alla larga pensando che fossero velenose.
Dopo aver preparato in primavera lo sciroppo con i fiori ed averne seccati un po’ per fare le tisane, colta di sorpresa dalla repentina maturazione dei frutti, ho deciso di cimentarmi anche con la marmellata.

Qui in Primiero le bacche sono mature ora, quindi in pianura sono ormai sfatte e dovrete attendere il prossimo anno…
Per raccogliere i frutti dovrete indossare abiti vecchi che potrete macchiare senza rimpianti, perché è praticamente impossibile raccoglierli senza sporcarsi con quel bel sughetto rosso indelebile.
Do per scontato che voi sappiate individuare le bacche di sambuco, altrimenti documentatevi in rete onde evitare fastidiose intossicazioni.

Muniti di forbici e sacchetto o cestino, recidete il gambo del grappolo che poi, a casa, con santa pazienza, andrete a sgranare.
Per la quantità necessaria, decidete un po’ voi in base a quanto avete voglia di smarronarvi a sgrappolare le bacche; io ne ho raccolto un sacchetto, e meno male, perché già così ho impiegato tutto il pomeriggio.

Dopo aver controllato che i frutti siano belli sodi e non mollicci – già quelli sodi fanno un po’ schifo, immaginatevi quelli mollicci – e dopo averli sgrappolati, essi si meritano una sciacquatina per togliere polvere o eventuali insetti.
A questo punto pesate il vostro raccolto e non demoralizzatevi se l’ago della bilancia resta tristemente basso. È piuttosto deprimente, lo so, ma voi continuate indefessamente verso l’obiettivo finale.
Io da un sacchetto ho ricavato 500gr di bacche.

Ora buttate le bacche in pentola e cuocetele finché si disfano un pochino, quindi, armati di grande pazienza, passatele al passaverdure in modo da eliminare fastidiose bucce, semini e rametti che, ve lo assicuro, rimarranno dopo la sgranatura. Ne otterrete un bel sughetto denso e scoprirete con ulteriore disappunto che i vostri 500gr sono diventati 400.
Non disperate: per aumentarne la quantità potrete aggiungere una mela tagliata a pezzetti, che butterete di nuovo in pentola assieme alle bacche.

Pesate 250gr di zucchero di canna e mischiateci assieme una bustina di pectina; io ho usato quella Biovegan, ma se non vi importa di usare prodotti bio potete comprare quella della Cameo, e versate il tutto sopra la frutta assieme al succo di un limone.

Fate bollire per 3 minuti circa, frullate il tutto con il minipimer, invasate e girate i vasetti sottosopra.
Io ho sterilizzato i vasi prima di invasare la marmellata.

 

Considerazioni 

Ebbene, è un notevole sbattimento!
Dopo ore di lavoro sono riuscita ad ottenere ben un vaso e mezzo di prodotto, ne è rimasto di più sulla pentola, il mestolo, il passino e il minipimer…
Il sapore non è male, un po’ stranino, sa di bacca selvatica come fosse un lontano cugino del ginepro, come ho già detto le bacche non sono molto buone, ma vista la generosa dose di zucchero e limone che ci ho messo, sarebbe venuta buona anche la marmellata di cicoria.

 

Perché prepararla e spenderci tanto tempo?

A moltissimi piace un sacco, alcuni sostengono che sia la più buona marmellata mai mangiata. Se avete voglia di provare, giudicherete voi stessi, ma occhio a non eccedere: sembra che i frutti abbiano proprietà lassative…

Se avete letto tutto il post fino a qui senza barare, nel senso che non avete saltato dei pezzi per arrivare direttamente alla fine, vuol dire che l’argomento vi interessa, quindi se avete molta pazienza e con il consenso di Larry, prima o poi potrei scrivere un altro post sulla preparazione dello sciroppo di sambuco, che è notevolmente più facile da fare!

4 thoughts on “Cronache dal Primiero: come preparare la Marmellata di Bacche di Sambuco

  1. Francy

    Grazie Regina della Bussola per la tua ricetta! Per un attimo ho temuto fossi la Regina di Biancaneve e ci stessi dando la ricetta per avvelenare delle odiose bionde che fregano la parte a noi more riccioline; peccato, dovrò cercare altrove.
    Bacini!

  2. Sara

    spero che quelli che ha seccato per le tisane non li abbia banalmente lasciati al sole, veeeroooo?! ;P

  3. cri

    Nooooo, purtroppo in questa casa il sole entra solo a luglio e agosto per un’ora al giorno.
    Li ho appesi a testa in giù e ho pazientemente aspettato…
    Nota bene che i primi giorni puzzano che ti sembra di avere una carogna in casa.

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