Dieta GIFT metodo Speciani: un Larry-ality – Seconda stagione, puntata 1. La centrifuga di carote.


L’estate è arrivata e non abbiamo uno straccio di frase in sloveno per interagire con gli indigeni, in caso decidessimo di andare in villeggiatura sull’alto Adriatico.
Non ho ancora finito di parlarvi del Belgio, non ho neanche iniziato a raccontarvi della gita a Praga e Vienna, ma sono in partenza per Helsinki.
Sono in crisi compositiva e sono a corto di motivi misteriosi (ho sentito il vostro sospiro di sollievo, sapete?).
Ho ettari ed ettari di meravigliose stoffe in casa e non ci ho ancora messo mano, vanificando i migliori progetti.
Perfino l’ineffabile Darietto, immediatamente contagiato dall’aria che tira su Larrycette, sta lasciando il suo progetto incompiuto.
Non posso aspettarmi soccorso da Speaker e Giraffa perché il primo è Lost in the Moor e la seconda ha un gran da fare col suo blog.

Insomma: ho un sacco di carne al fuoco e sono tremendamente in difetto su tutti i fronti.

Quale occasione migliore per mettere sul fuoco altra carne? Tanto, peggio di così non può andare.
È, dunque, con grande piacere, entusiasmo e sentimento di “belin, proprio non vedevo l’ora” che annuncio l’inizio della seconda serie del Larry-ality “Dieta GIFT”.

Le ragioni della dieta sono sempre le stesse; il perché proprio questa dieta e non un’altra anche. Chi se le fosse perse, le trova qui.
A chiusura della serie precedente, va detto che la dieta aveva funzionato – e pure parecchio bene -, ma la mia volontà di dimagrimento era stata sconfitta a dicembre e non era mai riuscita a riprendere il controllo sulle mie azioni, quindi la sospensione della dieta dura dalla cena al Patagonia.

Stavolta la situazione è molto grave, lo evinciamo dal fatto che mi metto a dieta con un mese di anticipo rispetto al consueto (a settembre, quando comincia l’anno, sono sempre piena di buoni propositi e faccio proclami salutistici – era così anche prima di scoprire questa dieta).

Peso di partenza: settantadue chili e mezzo (in lettere fa meno impressione che in cifre)
Valori della bilancia stronza: grasso: ventisette virgola sette cosa-non-si-sa; acqua: cinquantadue virgola sei cosa-non-si-sa; muscolo: trentasei virgola tre cosa-non-si-sa.

Armata delle migliori intenzioni, riprendo la mia dieta GIFT e condivido subito con i miei piccoli lettori una ricetta elementare, ma non poi così banale (Cliccate per scoprirla)

Una Larrycetta GIFT: la centrifuga di carote.

 

In apparenza non ci vuole molto a fare una centrifuga di carote: si prendono le carote, si prende la centrifuga, si mettono le prime nella seconda e si aziona il marchingegno. Faeto.

Fatto, sì, ma il risultato com’è? È un brodo di palude di consistenze diverse color “pancia di alligatore”? E i coraggiosi che lo assaggiano si ritrovano in bocca un succo dolciastro e stranamente allappante?
Ovvio! È perché manca l’ingrediente segreto.

L’ingrediente segreto per un’ottima centrifuga di carote, che potrete offrire ai vostri amici senza spaventarli e che potrà stare in tavola per tutto il tempo del vostro rinfresco senza essere oggetto delle fantasie dei bambini (“Facciamo che io ero la strega e ti facevo bere la spremuta di lucertola”) è il limone.
L’uovo di Colombo, d’accordo, ma pur sempre un ingrediente che spesso viene dimenticato o omesso perché non ritenuto fondamentale e che richiede un dosaggio attento. Troppo, infatti, coprirebbe la personalità – di per sé non propriamente spiccata – della carota, troppo poco non assolverebbe al suo compito di “rinfrescare” il sapore della centrifuga.

Io uso due limoni per chilo di carote, e consiglio di procedere in questo modo (specie per non smerdare la cucina appena pulita da Zzi):

1)  Spremete un limone e filtratene il succo. È importante che i semi non vadano nella centrifuga perché, se ci finiscono, se togliete il tappo prima che il cestello sia fermo partono fuori come proiettili. Io, oggi, sono stata molto contenta di portare gli occhiali, altrimenti a quest’ora non avrei più l’occhio sinistro.

2) Pelare e tagliare a rondelle tutto il chilo di carote, tenendole man mano da parte in una ciotola di plastica o di ceramica (non di metallo) e cospargendole con un il succo del limone per non farle ossidare.

3) Venti minuti dopo, potete prendere la centrifuga e caricarla con cucchiaiate di rondelle marinate.

4) Ogni tanto, se occorre, versate nella centrifuga un cucchiaio del succo di limone che si è raccolto in fondo alla ciotola; non so serva, a me dà l’impressione di fluidificare.

5) Mondate l’altro limone e centrifugatelo (senza alzare il tappo prima che il cestello sia fermo), oppure spremetelo e aggiungetene il succo alla centrifuga. Il procedimento è indifferente, la scelta dipende dal fatto che abbiate già lavato lo spremiagrumi o meno.

6) Staccate la corrente e prendete il vano degli scarti. Noterete che è pieno di rondelle non centrifugate. Capita, a volte la macchina spara via con gli scarti anche materiale inutilizzato. Selezionate le rondelle intatte, rimontate la macchina e centrifugatele di nuovo, lubrificando con del succo di limone, se lo avevate previdentemente messo da parte, o con la centrifuga stessa.

7) Staccate la corrente e mettete immediatamente a mollo le parti della centrifuga: la carota macchia la plastica in maniera quasi irreparabile. Inoltre, lavare la centrifuga è di per sé una menata, ci manca solo che si incrosti.

 

Affinché conservino le proprietà nutritive, spremute, centrifughe e succhi freschi vanno consumati subito, quindi non è consigliabile conservare la centrifuga di carote, ma la presenza del limone fa sì che mantenga un aspetto invitante anche se ne tenete da parte un bicchiere per merenda o tenete la caraffa in tavola.

Con un chilo di carote e due limoni si ottiene circa mezzo litro di centrifuga, ma essendo molto ricca e gustosa, se avete ospiti e volete offrire una bevanda ricercata e salutare, potete allungarla impunemente con dell’acqua per almeno un quarto.

La dieta GIFT raccomanda di consumare frutta e verdura, quando possibile, con buccia e semi, per assicurarsi un buon apporto di fibre e nutrienti, quindi la centrifuga non sostituisce la porzione di vegetali e non è il più raccomandabile degli spuntini (anche se andrà bene lo stesso, una volta ogni tanto).
D’estate, però, quando le arance non sono mica buone, può sostituire la spremuta a colazione, solo che bisogna alzarsi col fornaio per prepararla.

 

 

 

 

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