È in edicola, a fascicoli: Impara lo Sloveno con Larrycette [1]

Occhiello: qualsiasi argomento è buono per non parlare della dieta.
Sommario: aggiungiamo un’altra lingua alla lista di quelle che non so.

Benvenuti, Piccoli Lettori, ad un altro – appassionante – ciclo a puntate che prima o poi verrà piantato lì inconcluso, come tutti i precedenti.
Scopo principale di questa nuova rubrica è forzarmi a tenere in ordine gli appunti del corso serale, obbligandomi a ripassarli da una lezione all’altra ricopiandoli; potevo fare dei documenti di Google e averli ugualmente disponibili dappertutto [è più facile che abbia un computer davanti che il quaderno in borsa], ma poi ho pensato che avrebbero costituito dei post di sicuro interesse per i miei lettori e non ho voluto privarvene.

No, branco di malfidenti che non siete altro, non è perché non ho tempo di aggiornare il blog con altri argomenti e no, non è perché non ho niente altro da raccontare.

Perché lo Sloveno?
Perché la Slovenia è più vicina della Croazia e dell’Austria, in caso un domani volessi espatriare senza compromettere la comodità di recarmi a riunione di Tartanrughe.
Inoltre in Slovenia si mangia bene (anche in Croazia, in effetti; se no, perché Mangiare in Istria?) e ci sono supermercati convenienti. Frequentandola spesso, è ora di cominciare a interagire con gli indigeni, i quali, rivolgendosi a me con il loro italiano, se non perfetto, migliore di quello di molti nostri compatrioti, mi fanno sentire una bifolca patentata a non essere in grado di ricambiare l’ospitalità espressiva (con l’aggravante di essere io quella fuori posto).

Poi, i nostri vicini ricevono ogni mattina il Primorski, un quotidiano locale in lingua slovena, che il postino lascia nelle inferriate del portone e i cui titoli leggo ogni mattina, ma senza comprenderli.
Non so se vi ho mai detto che sono affetta da una forma acutissima di cazzialtruite ebdomadarica, per cui non resisto all’impulso di leggere i periodici degli altri. Mi capita più intensamente con i quotidiani, ma non disdegno settimanali, mensili e talvolta libri. Fondamentale è che la pubblicazione sia già in lettura, altrimenti l’impulso è contenibile (infatti, al Primorski dei vicini getto un’occhiata alla parte visibile senza rallentare il mio percorso); ma se qualcuno sta leggendo qualcosa, non riesco a fare a meno di leggere con lui. Io sono quella che sull’autobus vi si piazza dietro e legge il vostro quotidiano, perfino se è il Giornale, perfino se è in Ungherese (quest’ultima scena è realmente accaduta a Budapest, la storia de il Giornale, ovviamente, è un’iperbole). Io sono quella che al bar sposta la Gazzetta sul tavolo accanto per fare spazio, ma che si contorce per leggere il trafiletto di fondo non appena un altro avventore la apre. Io sono quella che dal parrucchiere (le rare volte che ci va) si porta un libro, ma che non appena la signora dietro di lei sfoglia un magazine patinato tutto diete e borse, fa i miopi occhi a fessura per indovinare il titolo dell’articolo, rovesciato nel gioco di specchi, disdegnando la pila di riviste altrettanto patinate che le sorge accanto. Io, insomma, sono quella cagacazzi tremenda che non vi lascia sfogliare la vostra rivista in pace e già godo all’idea di rubare un titolo in più dai giornali degli altri, facilmente, ogni mattina, prima ancora dei legittimi destinatari.

Infine, la Slovenia è meravigliosa terra di boschi (chi alla parola “verde” pensa all’Irlanda non è, evidentemente, mai stato in Slovenia) e natura rigogliosa, ma un nume beffardo le ha inflitto un tremendo contrappasso per questa sua sfrontata beltà e l’ha resa anche terra martoriata dalle gare di orienteering. Qui se ne tengono di tecnicissime e blasonatissime, tanto da richiamare atleti dall’estero. Capirete bene che se il tuo “estero” si risolve in cinquanta chilometri, le probabilità di risparmiarcele precipitano a una su un googol.

Così abbiamo deciso che era giunta l’ora di espugnare questo idioma melodioso, ma non esattamente orecchiabile, e sia io che Zzi ci siamo iscritti a un corso di lingua serale. Non potendo raccontare a lui le mie disavventure – perché vi ha assistito – ho deciso di infliggerle a voi.
Contenti, neh?

 

One thought on “È in edicola, a fascicoli: Impara lo Sloveno con Larrycette [1]

  1. Pingback: LARRYCETTE » Blog Archive » È in edicola, a fascicoli: impara lo Sloveno con Larrycette [3]

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.