GUEST POST by MARKOGTS: i Pierogi [2]

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Continua l’appassionante reportage di MARKOGTS!

La mensa consiste in un banco con la solita rastrelliera-binario per far scorrere i vassoi. Solo che normalmente la rastrelliera-binario è lunga una decina di metri, qui invece è lunga due metri sì e no. Non penserete mica che il cibo sia subito pronto, no? Soliti occidentali colonialisti, pretendete che il cibo appaia al vostro schioccare delle dita. Qua no, qua vi mettete in fila (comunque non c’è nessuno, nemmeno all’ora di punta, ma la fila si fa per tradizione), arrivate davanti al bancone, ordinate e… vi sedete ad aspettare. Più che una mensa, un ristorante senza camerieri. E cosa ordinate? Il menù è in bella vista, se solo sapessi il polacco…

La “Mizeria” a 2 zloti per 150 grammi la escludo perché ne posso avere molta di più, gratis, in Italia.
Cosa prendo? Cosa non prendo? Ma lì leggo “pierogi”! Arquilliani! Agli arquilliani piaceva! Eppoi, fa molto curturale mangiare cibo locale, chiedo ai miei accompagnatori se i pierogi sono cibo locale, loro mi confermano che trattasi di cibo locale e allora decido di fare l’intellettuale-di-sinistra-che-mangia-a-km-zero-solo-cibo-locale-maledette-multinazionali-OGM.

Male che vada ci ho provato. Ho visto dei Mc-Donalds per strada…

Resta il fatto che non so cosa aspettarmi esattamente. Dopo la scena degli arquilliani c’erano solo bacoli (it. cimici) dappertutto. Speriamo bene. Cinque minuti ed è pronto. Orgogliosi, i miei accompagnatori mi portano il piatto.
…Di minestra di fagioli. Resto un po’ sorpreso, identifico la sostanza come il “borsch”, pure cibo locale, ma non mi sembra molto “pirogoso”. Scoprirò solo il giorno dopo che pranzare senza una minestrina, in Polonia, è peccato mortale. Ciò spiegherà anche la presenza del borsch nel buffet della colazione degli alberghi (ho detto: colazione).

Chiarito che si tratta sostanzialmente di un “primo”, lo mangio di gusto (mi fa schifo la minestra, ma illudendomi che è cibo locale, la trangugio; le fette di salame galleggianti nel liquido aiutano a non farlo sembrare un cibo sano e dunque immangiabile).
Dopodiché arrivano finalmente gli agognati pierogi.

E che volete che vi dica? Sono dei fagottini, o dei tortelloni, di pastella con dentro varie cose, tra cui carne macinata, cipolla, spezie, anche in variante formaggiera e/o vegetariana. Probabilmente vengono bolliti in acqua, ma di sicuro, prima di finire nel piatto, incontrano più burro di Maria Schneider.

Insomma, pensate che facciano schifo? O, messa in altri termini, pensate che potrebbero mai essere consigliati da un dietologo? Sono squisiti, ti viene sempre il dubbio se tagliarli per gustarli più lentamente ma rovinare quel delicato equilibrio tra superficie pastellosa e volume carnoso o ficcarteli in bocca in un colpo solo, perdendo però un po’ di quell’aplomb da intellettuale di sinistra di cui sopra.

Se posso fare un appunto, tendono ad asciugare la bocca. Bisogna umettare bene, non ho però avuto tempo di sperimentare per trovare l’agente imbibente migliore. Nel dubbio, consiglio di cominciare la ricerca con una Żywiec.

https://secure.wikimedia.org/wikipedia/en/wiki/%C5%BBywiec_Brewery

Il finale richiede un caffè alla turca, rigorosamente da non mescolare, ma da assaporare con calma, aspettando un paio di minuti che si raffreddi, poi un paio di minuti che si sciolga lo zucchero, poi un paio di minuti che si depositino i fondacci…

Paghiamo il dovuto (poco) e torniamo sui nostri passi. Abbiamo ancora tanto di lavoro da fare e, quando finiremo, l’unico fornitore di cibo aperto sarà un McDonalds.

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