Notte prima dell’esame: le 5 fasi del panico (MOV 2012)

Fase 1: la tardiva presa di coscienza

Domani interroga.

Domani mi interroga e non sono pronta.
Non sono pronta perché non mi sono preparata per tutto l’anno. Anziché prepararmi sono andata al cinema, a divertirmi, a mangiare fuori. Mangiare, soprattutto il mangiare mi frega sempre. E ora mi cago in mano perché domani interroga e non so una sega, e domani prendo una bastonata che me la ricordo tutta la vita, come è successo l’altr’anno, ma evidentemente quella dell’altr’anno non mi è bastata.

Fase 2: pentimento e reazione

Domani mi interroga e non so un cazzo, non so, e non so cosa darei per avere ancora un mese per prepararmi, o almeno una settimana, o, se non è possibile, un giorno.
In un giorno quante cose si imparano?
Tante, se necessario. Se basteranno non lo so, ma col fuoco al culo, la notte prima, si impara parecchio.

Tipo, se adesso prendo una carta vecchia e me la guardo, magari noto cose che in gara non noterei, e magari me le ricordo.
E se poi mi confondo? No, ma poi avrò la carta, non mi posso confondere. Ora ne prendo fuori una vecchia e mi studio le strade, almeno quelle alternative a quelle più trafficate. C’ho avuto settecentotrenta giorni per farlo, ma meglio tardi che mai.

Non la so.
È inutile remenarsi: non la so. Più guardo al carta e più capisco che non serve a niente: non la so e basta.

Quanto sono pentita, quanto, di avere dissipato questi anni.

Fase 3: la crisi mistica

Dio, ti prego, fa’ che la rimandino di un mese, ti prego. Ti giuro che se la rimandano di un mese, in questo mese mi alleno tutti i g… un giorno sì e un giorno no, weekend a parte. Ti prego, fa’ che la rimandino, perché se faccio la gara domani muoio. Ma guarda che muoio per davvero, mica per dire, e la mia vita è una figata, sarebbe un peccato smetterla. Davvero, Dio, almeno per questa volta, solo per questa volta, fammi questo miracolo.
È un miracolo facile. Ok, d’accordo, io non faccio miracoli, non me ne intendo tanto, ma sarà ben più facile che tramutare l’acqua in vino, no? Mi basta un miracolino di serie B, una robetta da ultimo beatificato, qualche intoppo organizzativo e – puf! – rimandata di un mese.
Niente lutti, nessuno che si fa male, nessuno che ci rimette dei soldi. Solo un clamoroso intoppo e ci vediamo nel weekend dell’Immacolata, che è anche più suggestivo, con tutte le lucine di Natale.
Non so cosa potresti far succedere affinché il MOV venga rimandato, dato che il metro e venti di marea sembra impensierire solo me, ma se no, che miracolo è?

Fase 4: la rabbia

Ah, quanto mi odio!

Quanto mi odio per non essere andata a correre quando Zzi me lo diceva, quanto mi odio per aver passato le serate a scrivere il blog anziché sulla cyclette, quanto mi odio per ogni biscotto pucciato nel tè a cucito, per ogni pizza con la birra, ma anche senza, per ogni chifeletto, ogni boccone di Linzer, ogni bicchiere di vino.

Quanto mi odio per non aver studiato la cartina in tempo, per non aver fatto abbastanza gare da accumulare l’esperienza necessaria, per non aver imparato a tenere il segno sulla cartina con il dito, anziché girarla come il volante dell’autoscontro ogni volta che cambio direzione; quanto mi odio per non aver imparato a tenere la bussola, quanto mi odio per non aver imparato a pensare al punto successivo prima di giungere al prossimo.

Quanto mi odio per ogni ascensore che ho preso, anziché fare le scale.

Fase 5:  la rassegnazione

Ora sono qua che mi dispero per la mia inettitudine e impreparazione, vorrei tornare indietro, ma non posso, è troppo tardi.
Domani interroga e sarà una strage.
Domani faccio il MOV e sono fottuta.

Bon déi!
Meno male che domani pomeriggio sarà tutto finito e ricomincio a bere e ingozzarmi di schifezze, senza una remora che sia una, fino al prossimo novembre.

6 thoughts on “Notte prima dell’esame: le 5 fasi del panico (MOV 2012)

  1. Marilena

    Non essere così pessimista !!! Secondo me ce la fai …. mai fasciarsi la testa prima di averla battuta. Spero di leggere il finale della giornata “campale” che ti attende domani. Marilena

  2. Larry

    Anche io spero di scriverlo, credimi!
    Sono le 12:20 di sabato, siamo appena ad Opicina, piove e sono vestita tropo leggera. Dall’obelisco si vedono colonne d’acqua che scendono impietose su Grado
    e, si presume, su Venezia. Gl atleti sono tristi e i miei capelli… Mio Dio, i miei capelli!

  3. Giulio GMDB

    In bocca al lupo! Io sono abbastanza fatalista: se hai sfiga non sarebbe servito a nulla studiare di più, se hai culo vinci anche se sei poco allenata e non hai studiato nulla… Ok, magari un po’ di allenamento serve comunque, culo a parte :-P

  4. The speaker

    — e come nelle migliori occasioni, picchetto davanti alla scuola, assemblea, votazione rapida e tutti a casa o a giocare al campetto! :-)
    Acqua altra vince per KO, a giudicare dalle news

  5. Otti

    manca il p.s. post cena con sarde in saor, polenta, vinello e branzino, ma quante proteine c’avrà il branzino, più o meno delle seppioline? Attendiamo ragguagli, perlomeno intanto sappiamo che sei viva. Almeno questo…

  6. Pingback: Mobilità incomprensibile: a spasso con Larry | LARRYCETTE

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.