Ho cominciato a sentirne la mancanza la mattina, quando sono stata come di consueto sconfitta dalla serratura della cassetta della posta e sono stata trafitta dalla consapevolezza che nessuno sarebbe arrivato ad aiutarmi.
Sapete tutti come ci si sente, credo, quando si è improvvisamente privati di un compagno.
E hai voglia a ripeterti che te lo aspettavi, che prima o poi doveva succedere e che basta aspettare un po’ di tempo e tutto tornerà a posto.
Intanto adesso non c’è niente di “a posto” e l’umore si dibatte tra l’angoscia e il dolore.
In apparenza non c’è nulla di diverso, anzi, ci si sforza di compiere gli stessi gesti e di non sconvolgere la propria vita, ma è proprio questa drammatica sensazione di mondo che va avanti lo stesso ad aumentare la straziante sensazione di abbandono.
Il telefono squilla, tutti me ne chiedono notizie e mi fanno domande e io…io non so mai cosa dire.
Le apparecchiature tecnologiche si ribellano alle mani di una donna, ma in qualche modo, adesso, dovrò fare da sola.
I camerieri del solito bar scherzano sulla mia solitudine, senza sapere quanto essa sia pesante.
Il cucchiaino dimenticato sul tavolo, l’asse del wc alzata…tutto mi ricorda di com’ero spensierata e felice fino alla settimana scorsa.
Oggi, perfino il caffè, preparato da sola, faceva più schifo del solito.
E non ho neanche pranzato.
Il mio Collega Preferito è andato in ferie e io, senza di lui, non so fare niente, mi scasso le balle e crepo di fame.
Sarà una settimana lunghissima.
Vorrei che Zzi avesse il coraggio di commentare che non è geloso….
Vuoi venire in mensa con me? non che ultimamente raggiunga dei livelli granchè alti, eh…. però un piatto caldo, a volte freddo, te lo offro se ti presenti alle 13.00…..
A parte che alle tredici non mi sogno neanche di spegnere il computer, ma in mensa si danno palette?
Perché non è per il cibo, è per le palette!
Siccome non c’è nessuno che ne svuoti la vaschetta, oggi la macchina del caffè ha esondato sulla moquette, pericolosamente vicino alla ciabatta.
Siamo appena al secondo giorno e già abbiamo rischiato di restarci fulminate, non so come arriveremo a venerdì.
Sempre che ci arriviamo…
Diciamo che in agosto c’è un po’ di calma…ma a settembre ritorneranno gli studentelli di fisioterapia e lì un po’ di palette ci scappano, eh!!!!! Pensaci!