Grande cavallo di battaglia di Larry e Zzi e prova del fuoco di chiunque accetti un invito a casa nostra è il risotto tracagnotto.
Anche il Previdente Presidente e la sua Costruttiva Consorte sono passati sotto questa forca caudina, mentre la loro Figlia, astuta almeno quanto Fascinosa, ha saggiamente preferito di prepararsi per un’interrogazione.
Abbiamo, quindi, somministrato alla coppia presidenziale, una pietanza che, se volete, potete preparare così:
Fate un delicato soffritto di cipolla nel burro e, non appena la cipolla si sarà ammorbidita, fateci tostare il riso.
Il riso si dosa in una tazzina da caffè per commensale, più una per la pentola dopo i tre commensali.
Non so se dai 6 commensali si aggiungono due tazzine, per girare sei tazzine di risotto ci vuole una piccola betoniera, per otto credo occorra noleggiare una vasca del greggio.
Poi si comincia ad aggiungere brodo per portarlo a cottura.
Io sono di quelle che aggiungono il brodo a poco a poco, ma ho molta stima delle veggenti che buttano la bulaccata di brodo e lo lasciano lì. È che io non sono in grado di predeterminare quanto liquido ci vorrà.
Dopo cinque minti di cottura si mettono le noci sgusciate e mondate della pellicina marrone.
Per mondare i gherigli, si immergono in acqua bollente per qualche istante e si spellano con l’aiuto di un coltello a punta o di uno stuzzicadenti. Tanto, come sempre, le impronte digitali sono un segno distintivo sopravvalutato.
Quando ne avrete mondate tre quarti, potete anche decidere che d’ora in poi la pellicina darà quel non so che al piatto rinunciare al quale sarebbe un delitto.
Dopo altri cinque minuti aggiungete le mele renette.
Il trucco dello chef è farle a fettine ampie, ma sottilissime, con lo sbucciapatate. Si disfano in cottura, ma se non si disfano sono molto coreografiche.
A cottura ultimata, mantecate con cubetti di fontina precedentemente messi in ammollo nella panna fresca e la panna fresca dell’ammollo.
Coprite in modo che non di disperda il calore nei due minuti in cui va fatto riposare.
Il piatto è pronto; ota il difficile è impiattarlo perché la fontina si è completamente sciolta e ha formato una ragnatela fitta e resistente tra chicco e chicco: prendete una porzione nel cucchiaio di servizio e tutto il risotto cercherà di venirvi dietro o, alternativamente, di tenere con sé la parte che state cercando di portargli via, ingaggiando una lotta disperata dalla quale, solitamente, esce vincitore.
Preliminari a parte, è un piatto facile e di ottima resa, ma non si può dire che sia veloce.
Come dice Bon Jovi, good things come to those who wait, ma qua non si tratta di aspettare con il dito nel bunigolo, si tratta di all day working that hard line, come dice Springsteen!
Tipo che potrei morire stando anche solo nella stessa stanza XD
Mannaggia, poteva essere un’esperienza interessante.
Sì, è una mina antinini: sembra un innocuo risotto, ma contiene un tasso iperbolico di latticini, accompagnati da frammenti di noci, messi apposta per renderli più letali
ci provo domenica, con le opportune modifiche per quelli che mangiano scondito!
Susina, non che siano affari miei, ma….a giuicare dall’unica volta che ti ho vista avresti bisogno di rinforzare l’apporto nutritivo delle pietanze, non di alleggerirlo!
Fai uno sforzo, santa donnina!