Suppa de zioule ✎

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“La cipolla fa piangere, ma è composta di tante unità, tanti strati; ha un cuore interno quasi misterioso, segreto, ha una luce perlacea che riflette le luci esterne, sta bene con tutti i cibi, è un ingrediente perfetto: nutre e allo stesso tempo dà odore e sapore. È anche umile, ma sta alla base della cucina.”

[Dacia Maraini]
La zuppa di cipolle è il piatto ideale da preparare quando vi molla il moroso/litigate col marito/il vostro migliore amico vi dà addosso/vi fanno incazzare sul lavoro/vi bocciano a un esame/avete le mestruazioni: costituisce, infatti, un’ottima motivazione per andare in giro con gli occhi pesti e il naso rosso senza dover dare spiegazioni patetiche:
– Hai pianto?
– Sì
– Mi spiace, come mai?
– Gianluigi mi ha tradita ed è scappato alle Hawaii con il mio hair-stylist
– Oh, poverina
– Hai pianto?
– Sì
– Mi spiace, come mai?
– Paolo dice che sono una fallita che non ha combinato un cazzo nella vita, troppo inetta ed ignorante per riscattarmi a questa età
– Oh, povera sfigata
– Hai pianto?
– Sì
– Mi spiace, come mai?
– Ho guardato Casablanca, e per tirarmi su ho letto Love Story
– Oh, povera idiota, allora te le cerchi!
OPPURE
– Hai pianto?
– Sì
– Mi spiace, come mai?
– Ho cucinato la zuppa di cipolle, è venuta una bontà!
– Oh, caspita, che brava. Crepo di invidia!
Occorrente:
1kg di cipolle bionde
30 gr di burro
2 cucchiai di farina
2 bacche di ginepro
pepe in grani
brodo [acqua & dado: ce ne cresce e avanza]
Preparazione:

Piangete tutte le vostre lacrime affettando sottilmente le cipolle; a coltello, perché a robot vengono amare, non so in base a quale legge della fisica, credo la terza di Murphy.
Mettetele nella pentola più grande che avete dove avrete sciolto il burro e fate cuocere a fuoco più che basso con un poco di brodo e gli aromi.
Rigiratele per bene e fate cuocere per almeno due ore.
Se non sono ancora tenere e dolci, continuate la cottura fino allo sfinimento.
A questo punto setacciate sopra la farina, rimescolate e coprite con due litri di brodo.
Fate cuocere finché non si restringe a dovere. Potrebbero volerci ore.
Una zuppa decente non è pronta in meno di quattro ore.
Servite gratinata con l’emmenthal e i crostini di pane, meglio se fritti nel burro, alla Gnisci.
Il solo inconveniente è che con queste dosi ci si mangia a malapena in due; in compenso, la vostra casa ne recherà l’aroma per almeno tre settimane

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