Trofeo delle Regioni – Sabato sera [2]

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Il cameriere non gradisce che ciascuno ordini per sé e propone “Faccio antipasti misti per sei”.
“No, non li vogliamo, faccia, per favore, un antipasto, una tagliatella, una polenta e lardo. POI due costate, una salsiccia, un peperone alla griglia e due grigliate”. Sgomento.
Ci portano comunque il formaggio fuso con la polenta, che non volevamo, asserendo che è compreso negli antipasti, con i quali ci rifilano anche un vaso e mezzo di sott’aceti. Rem, in effetti, era comparso alla nostra tavola come il fantasma di Banquo per invitarmi a far caso allo stile del servizio, ed è subito chiaro cosa intendesse. Non c’era tutto ‘sto bisogno di rimarcare, potevo notarlo pure da sola.
C’è da dire che il locale è immenso e pienissimo: vedo due sale grandi gremite e un continuo assembramento di persone al bancone in attesa del proprio turno, è normale che i metodi siano un po’ spicci. Inoltre, considerando il livello medio della condotta del personale nei locali che abbiamo frequentato, non sono più di tanto stupita dalla…ehm…dalla…”disinvoltura” dei camerieri. Il cibo è buono; semplice, rustico, come si addice al luogo, gustoso e abbondantissimo.
Tagliatelle con il sugo di carne e piselli: penso che fossero buone perché il Presidente le ha aspirate tutte, tranne la forchettata che sua figlia è riuscita a farsi cedere.
Polenta con funghi e lardo: la polenta è abbrustolita, non all’onda, e mi piace molto. Il lardo è poco, ma è buono e “scioglievole”. I funghi sono insignificanti champignon trifolati, credo di barattolo, ma pure io, per 5 euro, che cazzo pretendo?
Affettati misti: Zzi dice che sono buoni. Purtroppo le valutazioni di Zzi conoscono poche sfumature, perciò la definizione “buono” comprende tutto quello che va da “se non m’ammazza m’ingrassa” a “oltremodo soddisfacente nonostante abbia le mestruazioni e voglia a tutti i costi trovare dei difetti”.
Peperone grigliato: manca un po’ di sale. Peccato perché la cottura è giusta e la consistenza ideale, valeva la pena aggiustarlo.
Formaggio fuso con polenta che hanno a tutti i costi voluto portare: non lo recensisco per principio perché non lo volevo.
Costate: bassette, ma gustose e molto soddisfacenti a detta di chi le ha consumate [Zzi e Celere Capellone]
Grigliata: abbondante, varia e ben cotta; cosa si può volere ancora da una grigliata?
Salsicce: oh sì! Sì! Ancora! Sì! Aah.
Patate arrosto: tante, molto regolari sia nella forma che nella cottura, non ho avuto la forza di mangiarle.
Patate fritte: giuste. Può essere cattiva una patata fritta?
Insalata: non la abbiamo neanche condita per non sprecarla, sperando che la riciclassero.
Contorno numero 4: non me lo ricordo, ma sono sicura che ci fosse. Ecco, a voler fare una critica, le porzioni sono un po’ esagerate e c’è un sacco di cibo che finisce sprecato.
In realtà, dando un’occhiata in giro, i piatti degli altri tornano in cucina lustri come usciti dalla lavastoviglie, perciò siamo noi che siamo delle fighette, o degli sprovveduti a non aver scavato una cava di marmo a mani nude prima di venire qua. Proviamo a consolarci illudendoci che riciclino gli avanzi [non si fa, non si deve fare, ma in fondo qualcuno lo fa, c’è un qualcosa di profondamente morale, anche se non igienico, che mi porta a giustificare il gesto, a tratti], ma no, non è così, perché quando ci portano via i piatti li impilano senza alcuna cura per il cibo che contengono, riducendolo quasi a spazzatura sotto i nostri occhi. Mi si spezza il cuore, ma devo fare giusti complimenti. Ci sentiamo tre cacchine secche. I maschi no, i maschi hanno sbafato tutto a quattro palmenti e hanno anche fatto del loro meglio a far fuori parte degli avanzi, che altrimenti sarebbero stati addirittura più abbondanti. Nel complesso usciamo soddisfatti e divertiti; certo, la situazione conviviale smussa bene qualche ingenuità del servizio che, comunque, è perfettamente inserito nel contesto. Mi rammarico solo che il giorno dopo ci sia una gara e che, di conseguenza non possiamo attardarci con altre birre o dedicarci a consumare con metodo [e tempo] i contorni…cioè, io lo farei, tanto non faccio la gara, ma mi par brutto verso coloro che il giorno dopo hanno un impegno atletico. Certo, è pur vero che se loro decidono di andare a perdersi nel bosco non ci dovrei rimettere io, non ci dovrei!
Ora che ci penso: mia Giovane ma rispettabile società, mi devi una cuffa di patate fritte

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