Undicesima cena regionale: Abruzzo e Molise. Prologo: il menu

Sono così indietro con i post che non ho neanche ancora fatto il disegnino della regione oggetto dell’undicesima cena regionale, mi perdonerete, perché non potete fare altro.
Si tratta, in realtà di due regioni, perché – come tutti sapete, dal 1970 il Molise fa regione a sé. Non mi sento di cagare il cazzo con la differenza fra Friuli e Venezia Giulia, fra Trentino e Alto Adige, fra Emilia e Romagna e poi non riconoscere al Molise la sua identità.

Del resto, il Molise è una regione che tutti conosciamo bene, per le note ragioni:

Sono state nostre cavie durante la cena con i piatti tipici di Abruzzo e Molise il Dinamico Matematico e la sua divertente famiglia, fatta di una Premurosa Preside per moglie e due figli spassosissimi: Faina e Il Timido. Non credo occorrano ulteriori spiegazioni sui caratteri dei giovanotti (hanno una decina d’anni, ma sono grandi e svegli, non mi sento di chiamarli “bambini”).

Siccome sapevano del mio scarso risultato con i dolci umbri e marchigiani, si sono presentati con due scatole di cupcake di Drops, la pasticceria di viale Miramare, per stare tranquilli, e hanno fatto proprio bene.

 

Menu tipico di Abruzzo e Molise

Antipasto: Fake-Arrosticini

Perché “fake”?
Perché il requisito fondamentale degli arrosticini è di essere fatti con carne di pecora, altrimenti sono spiedini, ražniči, al massimo, se si usa solo carne di maiale, in Slovenia.
Io li ho comprati fatti in macelleria (manco mi son presa la briga di infilzare la carne), 100% carne di scottona.
Buoni, eh? Buonissimi… solo che non erano arrosticini.

Visto che non li ho cucinati e che non sono niente di abruzzo-molisano, avrò il pudore di non sbrodolare mille parole sull’argomento, per quanto a Faina siano piaciuti molto e se ne sia spazzolato da solo la metà, entrando di prepotenza nelle mie grazie.
E questo è tutto quello che ho da dire sui fake-arrosticini.

 

Primo piatto: Zuppa di Lenticchie

Io sono ghiotta di lenticchie (come di zuppe, si sa), mentre Zzi crede che non gli piacciano.
Lo crede, ma non è così, perché quando gliele somministro “conzade” (triestino per “conciate”, nel senso di “arrangiate”, “combinate”, “elaborate” – si dice anche ironicamente di una persona che si è messa in ghingheri), le mangia con gusto.
L’occasione era ottima per fare una pentolata di zuppa di lenticchie, camuffate con qualcos’altro, con la prospettiva di farne avanzare litri, da mangiare anche nei giorni successivi.
Non avevo fatto i conti con Faina.

 

Secondo piatto: Pollo all’Aglio.

“Sai che ricercatezza! Sai che specialità territoriale” – diranno subito i miei piccoli lettori.
Avete ragioni, ma nonostante non fossimo molto lontani da Pasqua, quando abbiamo servito il menu tipico di Abruzzo e Molise, non si trovava un agnello in tutta Trieste, e tre quarti dei secondi mi erano preclusi. Del restante quarto, ho dovuto scartare quelli a base di pesce, la carne capra non ho neanche osato chiederla al macellaio e il coniglio, in casa mia, non si mangia perché è animale sacro.
O pollo all’aglio o “coniglio” alla ligure alla Larrycette, quindi.

 

Dessert: Pepatelli

Per fortuna gli ospiti si erano portati il dolce! Per la serie “non c’è due senza tre”, ecco terzo il fallimento consecutivo del dessert. Dopo la schiacciata con l’uva che era risultata un piattello da tiro e un lattacciolo di consistenza “diarrea di anguilla”, ecco un altro Grande Immangiabile targato Larrycette: i pepatelli.
I pepatelli sarebbero biscottini speziati con mandorle e miele, vale a dire:

 una meraviglia sulla carta, un incubo nella realtà.

Questa cosa che posso descrivere i dolci e le gare di orienteering con le stesse parole deve finire!

 

5 thoughts on “Undicesima cena regionale: Abruzzo e Molise. Prologo: il menu

  1. Pingback: Cena abruzzo-molisana: menu di piatti tipici [podcast] | LARRYCETTE

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