Questo fine settimana vado ad imbarcarmi in una avventura bellissima, che è la smaltatura con smalti raku dei vasi che ho realizzato al precedente corso di foggiatura di ceramica presso il Laboratorio Cautero di Savorgnano.
Foggiare vasi in ceramica è un’esperienza al contempo frustrante ed esaltante. Frustrante perché non è per niente semplice, esaltante perché, quando ci si riesce, si ha la soddisfazione dell’aver saputo fare qualcosa che riesce a pochi. Al Cautero sono leggerissimamente esigenti, però sono anche disponibili e comprensivi e sostengono i propri corsisti come chiocce; nonostante ciò, dato che se uno va da loro è per imparare a – o almeno cercare di – far vasi come i loro, quando passano a spiaccicarti sul tornio il frutto (ai tuoi occhi salvabile, ai loro impresentabile) dei tuoi ultimi venti minuti di fatica, hanno più l’aria del sergente istruttore dei marines.
Sebbene io non sia particolarmente portata per la materia, ho realizzato ugualmente due rispettabili vasi cilindrici, che da tempo attendono di essere smaltati. Sabato e domenica imparerò a fare smalti per ceramica raku e ad applicarli sui vasi (che non è mica una cosa scontata: leggetevi i manuali sugli smalti e scoprite che sono sostanze permalosissime, capaci di comportarsi assai bizzosamente se non li si tratta con la giusta attenzione). Poi li cuocerò e tornerò a casa con le mie preziose e splendide creazioni.
Questo, almeno, in teoria.
Ci sono un sacco di cose che possono andare storte nella smaltatura di un vaso, e potrò dirmi contenta se ne uscirò viva.
Nel frattempo, coloro che non hanno il privilegio di poter frequentare questo corso, possono sfogare la loro creatività nel cucito.
Sabato 10 marzo alle 10.00, nel laboratorio di via San Lazzaro, la nostra maestra di cucito insegna a fare un astuccio con due cerniere.
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