Bandierine della noia

      4 Comments on Bandierine della noia

Le detesto.

Lo so che non posso, perché se ne stanno lassù e non fanno del male a nessuno, ma le odio lo stesso.
Per giunta, sono inattaccabili: al contrario degli ultravasi non costituiscono un danno per l’ambiente, non hanno richiesto la morte di alberi innocenti, non consumano energia elettrica, non ingombrano il passaggio.
Ma io le aborro: garrule, festose, variopinte, svolazzanti bandierine carnevalesche tese sopra le principali vie del centro.

Non le posso vedere.
Non penso neppure che siano malvagie, nel loro essere bandierine.
Insomma, sono bandierine, stanno lì, colorano, si muovono a seconda de vento. È questo il lavoro della bandierina, e loro lo fanno come si deve.

È che non sopporto il carnevale.
Non mi piaceva neanche da bambina, sebbene la festa in classe non mi dispiacesse affatto.
So che è una festa di antiche tradizioni, con aspetti culturali non trascurabili; so che rappresenta il sovvertimento dell’ordine sociale  e lo spirito creativo innato nell’uomo, che attraverso il caos reinventa la realtà  [Bakhtin]; so che nasconde istanze psicanalitiche di trasformazione nell’altro e di oggettivazione e presa di distanze dell’abietto [Kristeva].
Conosco tutte le giustificazioni di nobilitazione del carnevale e suppongo di avere torto sotto svariati aspetti.

Ma io fatico a non vedere altro che una massa di bambini irritanti e adulti insopportabili che intasa la città, ora vagando rincretinita dall’euforia a comando, ora marciando implotonata in una sfilata ridicola e terrificante assieme, nella sua demenzialità.

È un’opinione.
Secondo me è giusta, ma scommetto che c’è un sacco di gente che la ritiene sbagliata, specie al di là del rio Ospo.

È che ho scelto la città sbagliata per fare resistenza passiva al carnevale, mi sembra di andare in giro come un’appestata, come Caino col marchio in fronte…come uno con la sciarpa della Juve a Firenze.

Poi in edicola arriva Trilli Campanellino con un vassoio di crostoli – dal quale io produco sei quintali di briciole e una collante molto potente che ho in buona parte spalmato su documenti importanti – e mi riservo di considerare eventuali aspetti positivi del carnevale.

Ma dovrò comunque scavarmi un tunnel sotterraneo con la tessera-sconti della libreria per arrivare a casa indenne.
Magari non rapidamente, ma indenne.

About Larry

Un giorno Bruce Springsteen mi porterà via con sé, nel frattempo vivo avventure rocambolesche ogni volta che mi avvicino a un fornello e sottopongo ad attenta analisi tutti i locali nei quali vado a mangiare. Una volta ho incontrato un orientista e l'ho sposato senza comprendere la portata della tragedia. Il lamento dell'orientamento è su Larryetsitalia.net

4 thoughts on “Bandierine della noia

  1. susina

    Mi piacerebbe sapere chi ti ha messo in testa il termine “bandierine della noia”.
    Giraffaaaaaa…. ti fischiano le uege??
    Un sorriso, Susi

  2. lara

    Condivido pienamente, non posso che essere d’accordo con te pienamente!
    Anche il bambino più adorabile diventa per me insopportabile con i suoi coriandolini e quelle assurde stelle filanti in bombolleta e camminando verso questi piccoli gruppi mascherati lancio occhiate malefiche e probabilmente sopra la mia testa appare una vignetta con scritto “non ci provare a tirarmeli addosso perchè giuro che te li faccio ingoiare tutti”
    …poi bandierina della noia mi ricorda anche qualcos’altro….. ma questa storia deve raccontartela qualc’unaltra :)
    baci

  3. Nini

    Ieri sono rimasta bloccata per un quarto d’ora in via carducci nel tentativo di arrivare in piazza giotti.
    Ho dovuto fare il giro dietro la coda dell’orrido corteo correndo fin oltre piazza oberdan per riuscire ad arrivare in tempo e tutto senza riuscire a togliermi di testa la squadra di calcio composta da babbione ultrasessantenni in uniformi azzurre del peggior tessuto sintetico lucido e con le parrucche (sempre azzurre, sono Zdaure patriottiche) con su i bigodini.
    Dai, non si può.
    E ti dirò, a me i crostoli non piacciono.

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