Crea anche tu il tuo paraspifferi a bottiglie tutto per te! [2]

Piegate una banda di stoffa nel senso della lunghezza con il dritto all’interno, in modo da avere una striscia doppia di 12,5 x 110, e fissatela con gli spilli. Se necessario, stirate la banda di stoffa, ma attenzione a non rigare la piastra con gli spilli. Non usate gli spilli guatayaba, le cui capocchie si fonderebbero a contatto con il ferro: usate spilli normali e mettete un panno tra la piastra e la stoffa, oppure non mettete gli spilli e piegate con cura la stoffa man mano che ci passate sopra il ferro [operazione che richiede nervi d’acciaio e polpastrelli d’amianto, che pertanto sconsiglio].

Appoggiate la sagoma di carta sulla stoffa e tracciate il contorno con il gesso, o con il sapone di Marsiglia, o con una matita. Personalmente mi trovo benissimo con i pastelli colorati, perché lasciano un segno evidente sulle stoffe e sono facili da impugnare. È probabile che non superino la prova lavaggio e smerdino tutto il vostro lavoro [io non lo so: non ho ancora lavato], altrimenti non ci sarebbe ragione per la quale la gente si ostini a usare gesso e sapone.
Ripetete l’operazione su tutta la lunghezza della striscia: ne ricaverete 3 doppie bottiglie, che ritaglierete e dividerete, ritrovandovi con sei sagome di stoffa per tipo di verde scelto.

E non possiamo lasciarle unite su un lato? Diranno subito i miei piccoli lettori.
No, non si può. Cioè, in realtà si potrebbe – tutto se pol, se pol anche caminar su le mani, volendo – ma più avanti la cosa si rivela più un impiccio che un vantaggio, quindi tagliate, e vedete di fare delle sagome identiche. È fondamentale che siano identiche.
Io le ho fatte tutt’altro che identiche e ne è risultato uno scrondo.

Ora ritagliate dei rettangoli di circa 7×10 cm dagli avanzi di stoffa che sicuramente giacciono nel rifugium peccatorum delle “pezze troppo piccole per farci qualcosa, ma troppo grosse per essere buttate via”, scegliendole con quanto più gusto possibile in modo che non facciano troppo a pugni con i verdi delle bottiglie e con il resto del vostro arredamento. Io ho optato per un po’ di rossi [avanzi del paraspifferi a gatti, potrebbe seguire una larrycetta anche per quello], un po’ di bianco e nero da quotidiano, da buona edicolante [avanzo dei cuscini della stanza in fondo] e un beige a sacche scrotali rosse, avanzato dai cuscini della sala [il produttore sostiene che siano petali, io ci vedo delle sacche scrotali, ma sono molto stilizzate, non sono volgari…non è che la gente guarda il mio divano e dice “che vezzosi cuscini sacche scrotali!”]. Poi ho rovinato tutto mettendo un beige a boccioli rosa che non c’entra un cazzo e non mi è mai piaciuto, ma siccome sono stufa di vedermi davanti quel ritaglio di stoffa ogni volta che apro la scatola delle americane [leggasi “le stoffe di cotone americano, delle tipiche altezza e stampa”, non tengo cheerleaders diciottenni in cattività nei baulotti dell’Ikea, purtroppo], ho deciso di usarlo e farla finita.
Applicate i rettangoli sul fusto di metà delle bottiglie, badando che per ciascun fusto su cui cucite l’applicazione ne resti uno della medesima stoffa senza applicazione [sarà il retro].
Probabilmente il modo migliore di applicare le “etichette” è fissarle con la carta termoadesiva e cucirle con il punto festone. Siccome non ho voglia di stirare coriandoli e la macchina che uso non ha il festone [notate come di festonare a mano non se ne parli neanche], tengo tutto fermo con gli spilli e impunturo con il punto dritto. Non è male. Non è male per niente.
Ora scegliete in quale ordine volete disporre le sagome, in modo che si crei un’alternanza armoniosa sia tra i verdi dello sfondo che tra i colori e le fantasie delle etichette. Non è così semplice, vero?

About Larry

Un giorno Bruce Springsteen mi porterà via con sé, nel frattempo vivo avventure rocambolesche ogni volta che mi avvicino a un fornello e sottopongo ad attenta analisi tutti i locali nei quali vado a mangiare. Una volta ho incontrato un orientista e l'ho sposato senza comprendere la portata della tragedia. Il lamento dell'orientamento è su Larryetsitalia.net

One thought on “Crea anche tu il tuo paraspifferi a bottiglie tutto per te! [2]

  1. Nini

    La sarta medioevale che c’è in me sta protestando con veemenza.
    Il punto festone è bellissimo e utilissimo e versatilissimo.
    Lo amo quasi più dei sottopunti.

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