Il marinaio e la balena alla volta del Profeta [3]

L’avete notato?
Il prezzo del CD di Vinicio è di nuovo sceso, se lo volete comprare vi conviene sbrigarvi, ma ricordate di passare da link accanto!
Io l’ho già ricevuto – eh, Amazon è Amazon! – accuratamente imballato e recapitato in edicola. Ha ritirato il pacco la mamma, l’ha presa per un oltraggio personale, ma se su Amazon costa meno e me lo spediscono subito io non ci posso fare niente. Il packaging è delizioso, il libretto è in carta naturale e cd sono infilati nella copertina rigida. Bisognerà trovargli una custodia normale, perché questa si rovina dopo tre volte che si prendono i CD, ma è così bella!

Il concerto m’è piaciuto.
Sisiah.
Me g’ha sai piasso, proprio.

Anche il corollario è stato piacevole. Ve lo racconto?
Non so, non è che preferite la cronaca dettagliata di un paio di punti di una gara di trail-o?
Non è che che vogliamo interrogarci sulla cartografabilità della ringhiera del tram di Opicina?
Va beh, spendo giusto due parole sulla gita, dài…

 

L’attesa per andare ad assistere allo spettacolo del Profeta mi snerva, la tensione mi consuma e la trepidazione non mi dà tregua. Crollo prima che il treno arrivi a Monfalcone, e a Brescia Zzi mi fa rotolare come una botte per farmi cambiare treno. Praticamente dormo fino a Parma, nonostante il viaggio non sia dei più confortevoli. Oh, intendiamoci, la corriera delle Ande dev’esser peggio, l’escursione sui cammelli nel deserto è certamente un tipo di spostamento al quale non sarei mai capace di sopravvivere, perciò il mio è certamente un giudizio da fighetta, però – suvvia – visti i treni spagnoli, britannici, e tedeschi, il bicarrozza a diesel che copre la tratta Brescia-Parma non mi riempie di orgoglio patriottico. Potevate prendere un Eurostar – diranno subito i miei piccoli lettori. No, non potevamo, perché il Profeta ha un valore che non è così semplice sostenere, specie dovendo pellegrinare in una delle città meno convenienti della provincia italiana. Ad ogni modo, è soprattutto una questione di tempo: per viaggiare con treni rapidi da Trieste a Parma è necessario fare il giro da Bologna, che oltre a costare di più, richiede più tempo e io, per quanto ritenga il treno il mezzo più riposante, se si ha la fortuna di non imbattersi in scolaresche, preferisco trascorrere il tempo delle mie ferie nella meta e non nel mezzo. Zzi elabora, allora, un itinerario fai-da-te, che, diversamente da quanto prestabilito dal sito di Trenitalia, ci porta a Brescia con l’eurostar per Milano, e da lì a Parma con il suddetto “regionale veloce” di due carrozze a motore diesel. So che era un diesel perché puzzava. Puzzava talmente tanto che non sono riuscita a chiudere occhio. Parma è una città con pochissimo traffico perché gli abitanti – con un’orografia connivente – prediligono muoversi in bicicletta e sorprendentemente ventilata. Il mio mal di testa diminuisce quel tanto che basta da potermi nutrire con gusto all’osteria Canon d’Oro, in via Nazario Sauro.

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