La vendetta delle ultime vittime [1] ✄

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Non solo mangiano come idrovore, ma cucinano anche benissimo e abbondantemente.
Trilli e Trinità sono decisamente i miei nuovi ospiti preferiti, in entrambi i sensi del termine. Giraffa, Elisa, raccogliete il guanto!

All’indomani della tragica disfatta degli arancioni perpetrata per mezzo della turpe mano che snacchera, ci consoliamo con il gradito invito a casa Trinità.
Il loro appartamento è delizioso, raccolto, ordinato, luminoso, pieno di libri. Ci sono libri in ogni dove, credo anche in letto, sembra la casa della Bella e la Bestia e pare che non siano tutti qua.
Si vede che sono studiati!

Con loro vive una belva feroce, violenta, aggressiva, sospettosa del prossimo e diffidente, pronta ad azzannare ogni malcapitato, un cane chiassoso e maleducato che spadroneggia per le stanze e terrorizza gli ospiti…naturalmente lo dico per ridere, quello che abbiamo visto è un bel cucciolo buonissimo e composto, solo che in realtà, quando sono andati a prenderlo, hanno rifilato loro un peluche e non se ne sono ancora accorti. Un cane vero avrebbe una vita un po’ più movimentata, questo degno erede di Has Findanken al massimo sembra che sbatta le palpebre, ma dev’essere un riflesso nell’occhio di plastica.

Ci hanno preparato una cena speciale: tutta verde.

Si schermiscono negando la paternità dell’idea, ma io ne sono entusiasta lo stesso. Sono sempre di più i miei ospiti preferiti e già nella mia testa è partito l’elenco delle cose arancioni che si possono portare in tavola: scampi marinati nel succo di agrumi e saltati con il mango, zuppa di pesce, orata all’arancia oppure con le verdure e una salsa di zafferano un po’ “aiutata” da una goccia di pomodoro [che tanto poi non si sente]; oppure insalata di pollo con finocchio e arance, zuppa/gnocchi/risotto con la zucca [non sono alternative: ovviamente è un tris di primi], anatra all’arancia/carrè di maiale con le albicocche; e come dolce [un rigore a porta vuota] tiramisù alle pesche, gelato a un frutto qualsiasi, crepes suzette, torta di carote, una crostata con una marmellata arancione qualunque, la torta al cioccolato per antonomasia con una glassa di galak chimicamente colorata, budino alla papaia [ci sarà pure un modo di farlo]…Marillenknödel a tutto pasto!

Quando Sarma batte il gong e mi riporta nella dimensione in cui si muove il resto del mondo, ho nel piatto due profumati pomodori al forno, farciti di formaggio filante [sembra mozzarella, è buono come la mozzarella, ma non fa l’acquetta come la mozzarella, non so a che incantesimo Trilli l’abbia sottoposto] gratinati e decorati con le erbette aromatiche. Mmmh che buoni, sembrano pizza, ma senza sensi di colpa.

C’è anche del tzatziki-o-come-si-scrive [quante cazzo di dentali ha ‘sta merda di un neogreco?], da mangiare con del pane buonissimo, semplice, alle olive e ai pomodorini, che arriva in tavola caldo e fragrante come appena sfornato.
Ciò dipende essenzialmente dal fatto che è realmente appena sfornato, fatto in casa, con amore e sapienza, dalle sante manine di Trinità. Ne sono definitivamente conquistata, è la prima cosa che racconto a CP la mattina successiva, non faccio altro che parlare di Trinità e del suo delizioso pane, interrompendomi solo per magnificare Trinità e il suo delizioso pane alla Giraffa.
Non so se vi ho mai parlato di Trinità e del suo delizioso pane….

Faccio fuori da sola l’intero cestino del delizioso pane di Trinità e quando Trilli mi mostra la teglia con nuove pagnotte appena sfornate a stento trattengo la commozione.

Per poter assaggiare anche loro un po’ di pane, i padroni di casa ci servono il primo: pansotini alla rucola conditi con “erbette” [in senso genovese, cioè “ortaggio in foglia che non capisco mai se è bietola o spinacio, ma forse è un misto e mi pare che ci sia anche della boraxa”] e pomodori ciliegini. I pansotini hanno una graziosissima forma di stellina e – udite udite – sono fatti in casa dalle fatate manine di Trilli; più che una famiglia, è un’associazione a delinquere.

About Larry

Un giorno Bruce Springsteen mi porterà via con sé, nel frattempo vivo avventure rocambolesche ogni volta che mi avvicino a un fornello e sottopongo ad attenta analisi tutti i locali nei quali vado a mangiare. Una volta ho incontrato un orientista e l'ho sposato senza comprendere la portata della tragedia. Il lamento dell'orientamento è su Larryetsitalia.net

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