L’anno nuovo è anche foriero di sobrietà e continenza verbale, infatti – non potendo ridurre il numero di parole per post per via della grafomania che mi strazia l’esistenza – ho diluito la frequenza dei post.
Non lo faccio per tirarmela, ma non trovo molto significativo raccontare cosa faccio anche quando non faccio niente di rilevante [il che presuppone freghianamente che quanto pubblicato finora sia, per contro, rilevante, e direi che più che una presupposizione si tratta di una grossa presunzione], perciò finché le mie avventure si riducono a fissare il soffitto col dito nell’ombelico, comprenderete che non ve ne metta a parte, sapendo che la cronaca non vi entusiasmerebbe.
Il silenzio recente, invece, è dovuto a vicesitudini talmente concitate e rocambolesche che non ho avuto modo di farne un putuale resoconto. C’è, infatti stata la prima gara del CIOC, organizzata dalla nostra giovane, ma rispettabile società, e tutta la famiglia [noi 2] è stata coinvolta.
In tutto questo turbinare sportivo, anche intrighi affettuos-sentimentali mi hanno tenuto distanti dallo schermo: qualcuno mi ferisce e delude e decido che non ci voglio avere più niente a che fare; vengo clamorosamente fraintesa e ferisco e deludo MIO MALGRADO un’altra persona [solo che nel mio caso ho ragione io, qualora ve lo steste domandando], la quale si scazza tremendamente nei miei confronti e mi fa temere di non voler avere più niente a che fare con me facendomi sentire incompresa e lasciandomi nuovamente ferita e delusa [oltre che letteralmente cagata sotto perché ha fama di serbare più rancore di me e sono già ai barbiturici immaginando la mia vita deprivata di questa presenza]; rischio il divorzio investendo Zzi di tutti i particolari delle vicessitudini, dicendo a lui quello che dovrei dire agli altri, facendomi con lui le mie ragioni e informandolo in tempo reale di tutte le congetture che stavo formulando, e delle loro antitesi, ugualmente possibili.
Perciò, a ben guardare, qualcosa da raccontare lo avrei.
Sono anche persuasa del fatto che un po’ di gossip e di intrigo farebbe bene a queste pagine, manterrebbe viva la curiosità del lettore, credo che fare i nomi dei protagonisti e scendere nei particolari intimi delle vicende – prima ancora di sviscerarne gli aspetti psicologici del gioco di specularità dei ruoli – farebbe venire l’acquolina in bocca.
Pazienza.
Questo è uno stupido blog di ricette – peraltro spesse volte apocrife – con divagazioni su altri pochi futili argomenti.
È su di me nella misura in cui ne sono autrice e riflette competenze [poche] e pensieri [confusi], ma non sono io il mio argomento preferito [cioè sì, in realtà lo sono, ma non ammetterò mai di essere così meschina] perciò non registrerà ciò che ritengo di carattere privato [per quanto inconsueto sia, a volte, il mio concetto di privato], così come restano fuori più serie considerazioni che – sgomento! – faccio, ma non ritengo pertinenti a queste pagine.
Non è un reality.
Piuttosto è la mia sit-com e si va in onda preparati e tirati a lucido, con le ciglia finte e inquadrati solo dal basso, che slancia un casino.
Perciò, dopo questa lunga pausa, siamo pronti per mandare in onda la prossima puntata, che ha per protagonista un dolce seducente e infingardo.
Prossimamente su queste pagine la Linzer Torte: restate sintonizzati!
Se uso la via preferenziale della mail… o del telefono.. qualche cosa in più riguardo al “gossip” potrò scoprirlo?