Albero di Natale alla Larry [tutorial]

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Il Tannenbaumtag, o Giorno do l’Ærbocioè il giorno in cui tradizionalmente si prepara l’albero di Natale, che sul calendario gregoriano corrisponde all’8 dicembre – e se i triestini fanno l’albero prima perché altrimenti San Nicolò ci resta male, è un problema loro -, è già trascorso, e voi state aspettando con trepidazione la prosecuzione della prima cena regionale, ma ieri ho ricevuto il primo regalo di Natale (temete: ve ne parlerò) e ho avvertito l’urgenza di allestire un albero sotto cui metterlo per qualche ora. Prevedo, infatti, di aprirlo in anticipo per cominciare ad usarlo, ma dato che fino a questa sera non c’è verso di giocarci, ho voluto dargli una collocazione degna.

Così, ieri sera intorno alle 22.00, mentre qualcuno di voi già dormiva, qualcun altro appena si accingeva a consumare una parca cena, Zzi e io ci siamo dedicati al rito dell’albero di Natale, rito che voglio condividere con voi e insegnarvi a fare…

L’albero di Natale in 7 mosse

 

1. Localizzare l’albero di Natale in ripostiglio.


Di solito è nel posto meno comodo da raggiungere, perché serve una sola volta l’anno. Si riesce, per giunta, a circondarlo di cose altrettanto inutili, che non vengono mai spostate e che quindi sono una trappola di polvere.
Poiché, però, l’albero è troppo distante e io ho sono troppo corta, tocca allo spilungone tirarlo giù.

2. Tirarlo giù muovendo meno polvere possibile.


Lo spilungone in questione è allergico alla polvere, ma nonostante questo ha cercato di percuotermi con l’albero mentre lo costringevo a stare in piedi sulla sedia con l’albero polveroso in mano per fotografarlo.

3. Depositare l’albero impolverato in un punto della casa in cui non sia problematico estrarlo dal suo imballo protettivo.


Ciascuno di voi sa quale sarà la collocazione migliore. Per fare le foto, io ho scelto la stanza più in ordine: la sala da pranzo, sul cui divano giacciono da domenica il sacchetto dell’Unicef con i doni che per la disperazione mi sono venduta da sola al banchetto e un tupperware col tappo arancione che da giorni assicuro alla Giraffa che sto per restituirglielo, che pure mi porto in borsa, ma che mi guardo bene da rimettere nelle sue maculate manine.

4. Estrarlo con cautela dal suo imballo protettivo.


La cautela è necessaria sia a spostare poca polvere, sia a non far cadere le decorazioni (qualcuna, inevitabilmente, si staccherà).

5. Raccattare le decorazioni eventualmente cadute e ributtarle sull’albero alla “dove cazzo capita, capita”.


I fanatici dispongono le decorazioni sui rami secondo un preciso criterio che hanno in testa, io le metto dove c’è posto, e se proprio sono distribuite male – ma così male che me ne accorgo perfino io – ruoto l’albero finché non ottengo una visuale accettabile o, per lo meno, poco disturbante.

6. Collocare l’albero nel luogo desiderato.


Gli esteti, come si diceva, badino a lasciare la parte meno riuscita contro il muro.

7. Disporre alla base i doni


Sta benissimo, non è vero?
Non è per niente sovradimensionato rispetto allo spazio alla base dell’albero, non dà affatto l’impressione di essere buttato là…
Ad ogni modo… chissene! Tanto stasera, appena torno a casa dall’edicola, lo scarto e ci gioco.

6 thoughts on “Albero di Natale alla Larry [tutorial]

  1. The speaker

    Ruotare l’albero fino ad ottenere la visuale migliore: ha un effetto ancora migliore se al posto di una parete viene utilizzato l’angolo di una stanza! Questo almeno fino a quando mi sono trasferito nella vituperata caasetta: da quel momento in poi, no more albero…

  2. Larry

    Ovvio!
    Non vorrai mica che stia a menarmela due volte all’anno tirando fuori e riponendo tutti gli ammennicoli!
    Già così ci abbiamo impiegato più di sei minuti… sono fin troppi!
    Stasera affiggerò al muro il pannello della Nancy che mi ha regalato la Giraffa, con il quale considero risolta la questione “presepio”, così quando arrivano ospiti non si sentono di un’altra religione.

  3. Otti

    che bello quel dono, ma chi te l’ha regalato poteva pure sprecarsi a metterci su un fiocco, no? Ah sti t-rex.

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