Bruce Springsteen for beginners

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Se avete letto il mio precedente post su Springsteen, non siete più “dummies”, ma siete ancora “beginners”.

Manca ormai solo una manciata di ore al concerto di Padova, e io sono gravemente infortunata.
Si è tenuto a Napoli il primo concerto italiano di questo secondo leg del tour di Wrecking Ball, la cui scaletta è disponibile qui.
Ruffiano come non mai, come sanno anche coloro che non fino alla settimana precedente pensavano che Springsteen fosse la città dove vivono i Simpson, il nostro eroe ha aperto con O sole mio e ha mandato in visibilio il pubblico ricordando le origini campane della mamma Adele.

Nei giorni precedenti il concerto, mentre la maggior parte dei membri della E-Street Band era già in Italia, Bruce si è trattenuto in Germania per seguire le gare di equitazione della figlia (sono rimasti una famiglia semplice, fanno uno sport per tutti…), insieme alla moglie Patti Scialfa, come attesta la foto – inculata al Göttinger Tageblatt – che vedete qui sopra.

Successivamente, la coppia e la giovane cavallerizza si sono trasferite a Cernobbio, sul Lago di Como, meta notoriamente molto amata dai coniugi Springsteen, che giusto un anno fa erano stati qui paparazzati in un momento non esattamente fra i più lieti (e Larrycette, come sempre, era sul pezzo)
Alla notizia della presenza di Patti in Europa, i fan sono entrati in fermento.

È arrivata? E cosa è venuta a fare?
Ok, stiamo calmi, non è detto che se la porti sul palco… ma se è arrivata ci vorrà salire lei…

Ora che sapete chi è Springsteen e cosa fa, è tempo che sappiate anche con chi lo fa, poiché – lo avrete notato – a momenti c’è più gente sul palco che sotto.

Patti Scialfa alias Mrs. Springsteen

Già te lo sei sposato, già ci fai le cose che le mogli fanno con i mariti (e non parlo di orienteering!), e hai pure cominciato a farle quando sua moglie era un’altra; abbi almeno il buongusto di non venire a romperci le balle ai concerti, lascialo in pace almeno quando lavora, pover’uomo!

Questa, in estrema sintesi, la mia opinione su Patti, l’attuale moglie di Bruce, colei che sta ostacolando il mio sogno d’amore.

È una donna astuta e calcolatrice: negli anni Ottanta stava con Nils Lofgren (il chitarrista bassissimo, quello solo “basso” è Little Steven), è chiaro che l’ha usato per entrare nella band.
Poi ha sedotto Bruce (che invece – approfitto per ricordarvelo – è molto alto), mandando a carte e quarantotto il di lui matrimonio con Julianne Phillips, e per sicurezza lo ha incastrato scodellando un pupo, cui sono seguiti una firma su un contratto di matrimonio e altri due eredi.

Da un sondaggio condotto su un campione selezionato di fan di Springsteen (i miei amici), è emerso che la maggior parte di loro ha verso la Scialfa sentimenti simili ai miei, ma va riconosciuta l’esistenza di una minoranza che apprezza la fulva funesta. È chiaro che questo tipo di ammirazione è suscitato da un meccanismo del tipo “colei che è riuscita dove io ho fallito”, analogo all’ammirazione che si può avere per Pirlo se si è appassionati di pallone, e ha poco a che vedere con la valutazione della sua produzione dal punto di vista artistico.
In linea di massima, la detestano gli uomini e le donne invidiose, la gradiscono le donne rassegnate.

Perché la detastano gli uomini?
In nuce, Patti Scialfa ha, a mio avviso, due colpe: la prima è che Bruce la ama, la seconda è che canta.
Queste due cose insieme hanno conseguenze tragiche sulle scalette dei concerti.

Per ragioni che temo di comprendere, Bruce la ama, oppure non sa più come sbarazzarsene.
A giudicare da quanto spesso, ultimamente, va in tour senza di lei, si potrebbe pensare che abbia bisogno di un po’ di pace, ma poi si fa raggiungere e casca il palco.

Tragicamente, quando lei lo raggiunge, si sente in dovere di rinverdire i fasti dei tempi in cui era un membro fisso della E-Street Band e si mette a cantare.
La signora Springsteen, oltre a non avere un timbro di voce fermo e gradevolissimo, trova prevalentemente spazio nei brani pubblicati da Tunnel of Love in poi, che non sono proprio le vette della produzione springsteeniana.
Se Patti “fa una sorpresa” e sale sul palco, nove su dieci ci si becca Brillant Disguise, come è accaduto a Barcellona nel 2008 (io c’ero!).
Fin qui niente di così drammatico, ma quando, a posteriori, dalla scaletta manoscritta, scopri che al suo posto era prevista Drive all night, ma è stata sacrificata per far posto ai vocalizzi della moglie, non hai sentimenti di stima verso l’artista, e neanche verso Bruce, a dirla tutta.
Poi capisci che pure lui deve tornare a casa, che con quella ci vive, e che dev’essere più semplice deludere i 130.000 del Camp Nou piuttosto che sentirsi rinfacciare tutta la vita “quella volta che volevo cantare Brillant Disguise e non me lo hai lasciato fare”.

La signora Scialfa ha anche pubblicato tre dischi da solista, l’ultimo dei quali (Play it as it lays, 2007) nel complesso non è ripugnante e contiene addirittura due brani tutt’altro che ignobili, che non fatico ad ammettere ascolterei volentieri dal vivo, soprattutto A Town called Heartbreak.

Sciaguratamente, ai concerti, i coniugi Springsteen ci infliggono più frequentemente Valerie e Rumble Doll, che ora io vi risparmio.

Per fortuna, ogni tanto capita anche (come a Firenze 2003, ma solo perché era il loro anniversario) che le lasci rovinare – pardon! – che la lasci cantare su Tougher than the rest, e allora giù tutte a sdilinquirci e andare in brodo di giuggiole, sospirare come ebeti e prenotare il parrucchiere per fare la tinta.
Avrete notato, infatti, che almeno il 50% del pubblico femminile di Springsteen ha i capelli rossi. Il restante 50% o sono donne pazzescamente sicure di sé, o sono allergiche ai coloranti per capelli, o sono lì per la prima volta.

La E-Street Band

Membri ufficiali

Per fortuna non c’è solo Patti sul palco.
Sulla maggior parte dei dischi di Bruce c’è scritto “Bruce Springsteen and the E-Street Band”. Purtroppo, non su tutti, e se è vero che i dischi da solo costituiscono comunque una produzione apprezzabile (vedi Devils and Dust, The Ghost of Tom Joad e, capostipite del genere, Nebraska), i dischi con accompagnamento alternativo vanno dal “piacevole, ma non memorabile” (Seeger Sessions) al “preferisco non ricordare” (Human Touch e Lucky Town).

Negli anni, i membri della E-Street Band sono leggermente variati: con rara lungimiranza, hanno abbandonato presto il progetto Vini Lopez (batteria, Greetings from Asbury Park, NJ e The Wild, the Innocent and the E-Street Shuffle) e David Sancious (piano, ultima esecuzione pervenuta: Born To Run, ma solo la canzone, non tutto il disco, mi pare), al cui posto sono subentrati, rispettivamente Max Weinberg e Roy Bittan, tutt’ora nella band.
Negli anni Ottanta, il chitarrista Little Steven è stato rimpiazzato da Nils Lofgren. Entrambi suonano contemporaneamente con Bruce dal 1999, anno del Reunion Tour. Gli anni Ottanta sono anche quelli della sciagurata introduzione della voce femminile di cui sopra.

Hanno, invece, fatto parte della band dalla fondazione alla loro morte Danny Federici (organo, ucciso da un tumore nel 2008) e Clarence “Big Man” Clemons (Sax, scomparso nel 2011).
L’unico membro originale della E-Street band che ancora calca il palco con Bruce, dunque, è il bassista Garry [‘dablju:] Tallent.

Musicisti aggiunti

Dal tour di The Rising fa stabilmente parte della band (anche se sui dischi non è sempre accreditata) Soozie Tyrrell, la bionda violinista tracagnotta che gli ignoranti giornalisti dei quotidiani scambiano sistematicamente per Patti, per il noto sillogismo “è sul palco, è una donna, allora è la moglie”. Soozie aveva già collaborato con Bruce ai tempi di Human Touch e Lucky Town e aveva preso parte anche al progetto Seeger Sessions (di cui faceva parte anche la corista Lisa Lowell, che si vede, insieme a Patti e Soozie, già nel video di Better Days).
Il sito ufficiale di Springsteen la considera “musicista aggiunto”. Io, al suo posto, un po’ mi incazzerei. Personalmente, ritengo sia perché la Scialfa ci tiene a essere “l’unica donna nella E-Street”; io, al suo posto, farei uguale.

L’organista delle Seeger Sessions Charlie Giordano aveva sostituito Danny Federici già durante la malattia ed è rimasto nella band dopo la sua scomparsa, mentre per rimpiazzare Clarence c’è voluta un’intera sezione di fiati, composta da Barry Danielian (tromba), Eddie Manion (sax, non chiedetemi quale, apparentemente più di uno), Clark Gayton (trombone e flicorno), Curt Ramm (tromba) e Jake Clemons (sax), l’adorabile nipotino di Big Man.
Siccome ultimamente sul palco ci sentiamo soli, abbiamo aggiunto anche il percussionista e corista Everett Bradley e i coristi Curtis King, Michelle Moore e (la bellissima) Cindy Mizelle.

Ecco come si presentano sul palco:

Cosa fare al cospetto della E-Street Band

Gli spettatori più consumati conoscono i riti cui sottoporsi durante il concerto, sanno quali parti vanno assolutamente cantate e quali si possono solo ascoltare, sanno quali movimenti fare e quali coreografie inscenare.

Ora non è che vi posso spiegare il concerto minuto per minuto, anche perché a copiare da quelli in prima fila suppongo siate già capaci.
Se riuscite a conquistare le prime file e avete paura di essere l’unico che batte le mani mentre tutti le fanno ondeggiare, sappiate che il maestro di cerimonie è Little Steven: tenetelo d’occhio e fate quello che vi indica di fare. Se lo fate particolarmente bene, poi lui vi indica a Bruce.

Attenzione, perché sia lui che Bruce vi sorvegliano, e se non partecipate vi redarguiscono. Lo so perché mi è successo: volevo esprimere disappunto per l’ennesima, inutile esecuzione di Waiting, e me ne sono stata appoggiata alla transenna con sguardo annoiato e aria di sfida. Bruce mi ha vista e mi ha indicata, facendomi segno di darmi una mossa, io ho perso l’unica occasione di farmi valere e mi sono subitaneamente piegata al suo volere, cantando e battendo le mani con la gioia e l’entusiasmo di una suorina novizia, sotto lo sguardo di riprovazione di Zzi (ma non potevo mica dargli una delusione).

In anni recenti, la band viene presentata su Tenth Avenue Freeze-Out; dalla scomparsa di Big Man, quando il brano lo menziona la band smette di suonare e gli schermi ne mostrano alcune immagini. Quando a Bruce passa il magone, riattaccano.
Io pensavo che fosse scena, invece quando l’ho visto dal vivo (e un paio di volte ero sufficientemente vicino) ho potuto constatare che gli viene il magone veramente; un po’ è fiatone, d’accordo, ma un po’ è proprio magone. Tutte le sere. Si vede che gli fa proprio effetto, o che è diventato vecchio.
Io tutte le volte ho pensato che allora è proprio scemo, a fare una roba che gli fa venire il magone, ma si vede che ci tiene.

Voi, nel frattempo, applaudite e cercate di non erompere in un pianto dirotto.

[Anche se sembra mio, questo pupolo bellissimo è opera di Soren Juhl, un fan danese che ne ha fatti di molti altri, altrettanto strepitosi, che potete trovare sulla sua pagina facebook o instangram]

Parti che non potete pensare di non cantare

Tutto.
La prima fila canta tutto, non potete far vedere che non le sapete. Ricordate, però, che i vostri vicini hanno pagato per vedere e sentire Springsteen, quindi evitate di urlare loro nelle orecchie. Se muovete solo la bocca, ancora meglio.

Più o meno in ogni concerto, però, Bruce tira fuori un pezzo assurdo, una roba mai sentita e mai pubblicata, talvolta neanche scritta da lui.
Per esempio, ad Hannover, durante l’ultimo concerto, ha esaudito una… ehm… accorata richiesta suonando Drift away (brano di Mentor Williams portato al successo da Dobie Gray, come ci insegna Wikipedia). Qualcuno di voi la sa? Io no.
Che fare, dunque, in questi casi?
Personalmente, ricorro al bluff spudorato. Quando sentite degli accordi sconosciuti, portatevi le mani al volto (solito stile Urlo di Munch), sbarrate gli occhi, voltatevi verso un vicino qualsiasi e fate “Noooo! Figata! Che chicca!”, facendo la parte di quello che sa benissimo cos’è, ma è troppo sbalordito ed emozionato per mettersi a cantare.
Proseguite così finché non avete esaurito i vicini, nel frattempo dovreste essere riusciti a sentire almeno un ritornello ed essere in grado di canticchiarlo al momento opportuno. Scuotete ogni tanto la testa sorridendo, con la faccia di quello che pensa “Vecchio marpione, cosa mi combini!” e armeggiate con il telefonino come se steste informando qualcuno della rara esecuzione.
A meno che non stia suonando Twist and shout, a quest’ora dovrebbe essere finita; ma, cazzo, Twist and shout la saprete, no?

Siccome a saltare e cantare per tre ore ci riesce solo Springsteen, se volete avere una minima speranza di uscire vivi dal concerto, vi conviene risparmiare le energie e cantare solo sui punti salienti.

A parte tutti i ritornelli, che non potete esimervi dall’urlare a squarciagola, ecco alcuni momenti topici che difficilmente mancheranno:

Thunder Road

Il distico “show a little faith there’s magic in the night/ you ain’t a beauty, but, hey, you’re right” saranno quarant’anni che Springsteen non lo canta.
È la base: se non sapete questo, fatemi il piacere di andare a vedere il concerto dagli spalti e tornate quando sarete più preparati.

Born to run

Non so come pensiate di riuscire a non cantarla tutta, in ogni caso, non avete mai vissuto se non perdete la voce urlando “tramps like us/ baby we were born to run”. Non fatevi ingannare: il fulcro è “tramps like us”.

Spirit in the night

Nel ritornello il pubblico fa il controcanto, ma lo spettatore esperto è molto attento a entrare bene sul “goodbye” alla fine dell’ultima strofa, perché Bruce lo ritarda sempre, proprio per fare uno scherzone al pubblico, che quindi, nei bootleg, si sente in anticipo.

Open all night

Va benissimo non fiatare per tutta la canzone,  ma alla fine, quando sentite “Hey, Mr. Deejay won’t you hear my last prayer”, prendete tutto il vostro fiato e state pronti a gridare “Hey-ho, Rock’n’roll, deliver me from nowhere!”

This hard land

Brano raro, ma amatissimo. Il saluto che i fan di Springsteen si fanno per incoraggiarsi a vicenda nella vita è tratto da questa canzone. I fan di Springsteen sanno che Bruce è venuto prima di Steve Jobs, ma non se la prendono, perché sanno anche che pure il signor Mac era uno di loro: “stay hard, stay hungry, stay alive”.

Does this Bus stop at the 82nd street?

Le probabilità che venga suonata sono abbastanza scarse, ma poiché è molto bella dobbiamo incentivare Bruce a suonarla attraverso una partecipazione massiccia. Sul verso più bello, quando Bruce dice “The Daily News asked her for the dope/she said” noi rispondiamo (tipo salmo): “man, the dope is that there is still hope”.

Wild Billy’s Circus story

Altra canzone che è più probabile che un cammello passi per la cruna di un ago che che Springsteen la suoni dal vivo, ma – anche qua – dovesse mai verificarsi il miracolo, mica vi ci posso mandare impreparati.
Al verso “And the ringmaster makes the crowd to count along”, la crowd deve countare along “Ninety-five, ninety-six, ninety-seveeeeehen”.

Backstreets

Sempre nel campo del paranormale, qualora aveste la fortuna di sentire Backstreets dal vivo e sopravviveste all’emozione, il passaggio cruciale è “And after all it’s time to find we’re just like all the rest/stranded in the park/ and forced to confess”. Mi raccomando, interpretatelo con passione: pensate a tutte le vostre storie finite male, pensate a quando pensavate di aver trovato quella giusta che invece se n’è andata con un assicuratore e metteteci tutta la vostra disillusione e il vostro rimpianto.
Poi prendete appuntamento con uno psicologo; io ne conosco uno che è anche un fan di Springsteen e vi capirà.

She’s the one

Torniamo nel regno del possibile. Qui è importante tenere il tempo battendo le mani sopra la testa già all’inizio della canzone. State solo attenti al fatto che il quarto colpo è doppio… ma insomma, non è un arrangiamento jazz, se ce la fa Max Weinberg…

Hungry heart

Da anni il pubblico canta da solo tutta la prima strofa.
Una volta Bruce la ricantava, ultimamente passa direttamente alla seconda

Waiting on a sunny day

Basta, che palle!
Per pietà, vi scongiuro, NASCONDETE I BAMBINI, non fateglieli vedere.

Lonesome Day

In teoria, su “yeah” bisogna alzare entrambe le braccia, cercando di non malmenare quello davanti.
Vi invito, comunque, a non dare corda a Springsteen nella sua ostinazione ad eseguire questo brano: forse se ci vede tutti con le braccia conserte e il sopracciglio alzato, una mezza idea che sia ora di finirla gli potrebbe venire.

Twist and shout/La Bamba

Ultimamente chiude così (spesso solo Twist and shout). Personalmente, con tutti i pezzi “da chiusura” che ha, non vedo la necessità di lacerarci le budella a questo modo, ma il pubblico pare gradire, quindi evito di chiedervi la terza astensione di protesta.
Qua si canta tutto, possibilmente con partecipazione, cioè rispettando le indicazioni “a little bit louder/a little bit softer”.
Già è una palla assurda, cerchiamo almeno di farla venire bene nel bootleg!

E alla fine, you’ve just seen…

“the heart-stopping, pants-dropping, house-rocking, earth-quacking, booty-shaking, Viagra-taking, love making…

LEGENDARY

E

STREET

BAND

La cinica lotteria dei bracciali – ovvero: QUANDO si va a un concerto di Springsteen.

Infine, un’informazione di carattere pratico.
Domani a Padova si entrerà in ordine di braccialetto.
Per chi non lo sapesse, funziona così: al mattino vengono distribuiti i braccialetti per il pit. Quanti saranno e a che ora saranno distribuiti non è ancora stato reso noto; a puro titolo statistico, lo scorso anno, a Trieste, ne furono distribuiti cinquecento alle otto.
Alcune ore più tardi, durante le quali i possessori del braccialetto possono andare dove vogliono, viene estratto il primo numero ad entrare, cui seguiranno – in ordine – i successivi fino all’ultimo, per poi ricominciare dall’uno fino al precedente.
Poniamo ci siano 500 braccialetti e venga estratto il 57: entra per primo il 57 e, dopo di lui 58, 59, 60 e via dicendo fino al 500, poi entrano 1, 2, 3 eccetera, fino al 56, se non si è suicidato.

Di solito, nel pit ci stanno più di 500 persone, e, una volta entrati i primi, si lasciano accedere altri spettatori fino al raggiungimento della capacità.

Questo sistema è stato pensato per evitare accampamenti e file di giorni, come avviene altrove, dove i fan iniziano la coda per entrare anche due o tre giorni prima, ritrovandosi ogni tot di ore per fare l’appello e mantenere l’ordine di arrivo. Poiché il sorteggio rende vano l’ordine – si deve essere pensato – gli spettatori non si accamperanno davanti al cancello.
In realtà, poiché il numero di braccialetti è limitato, l’accampamento si anticipa di qualche ora, per essere certi di procurarsi il braccialetto, ma almeno nell’arco della mattinata dovrebbe disperdersi.
Se non altro, se uno sa che entrerà per ultimo, si mette l’animo in pace.

Ritengo che sia sufficiente arrivare un po’ prima delle otto.
Per sicurezza arriverò intorno alle sette.
So che pensate che stia scrivendo dai cancelli dell’Euganeo, ma vi assicuro che farò così. Potete controllare i miei spostamenti su Foursquare, se non mi credete.
In ogni caso, so benissimo che questo non cambierà le vostre strategie!

Il concerto è venerdì sera.
Padova dista, per dire, circa due ore e mezza di macchina da Milano, due da Trento e una e tre quarti da Tonadico. Da Grumolo delle Abbadesse si viene a piedi.
Bruce suona tipicamente tre ore, entro mezzanotte ha certamente finito.
A mezzanotte e tre quarti – sempre per dire – c’è un treno che per soli 42 euro vi molla a Termini alle 6:35, esaltati e carichi come molle.

Grab your tickets and your compass.

Ultime raccomandazioni prima del concerto di Bruce a Padova

Come madre non varrei una sega, ma a fare la nonna sono portatissima, perciò: “Mi raccomando, state attenti, copritevi, non prendete freddo, non sudate, non fatevi male, non urlate”.

Non inculate il posto a chi c’era prima di voi, e non fatevelo inculare da chi è arrivato dopo. Abbiamo tutti pagato uguale e ci teniamo tutti allo stesso modo: fatelo capire e capitelo.

Può essere che piova: portatevi una mantellina e lasciate a casa gli ombrelli, altrimenti quelli dietro non vedono un cazzo.

Portatevi da mangiare e da bere, ma cercate di non portare roba troppo puzzolente.

Portate pure le sigarette, ma moderatevi; capisco benissimo l’emozione, ma se fumate cercate di espirare verso l’alto.

Portate pazienza e e state seduti il più a lungo possibile.

Portate una richiesta bella (tipo: Zero and Blind Terry).

Pregate forte che lui non porti Patti.


Non dovrei vantarmene, ma questo post è uno dei più letti di Larrycette di tutti i tempi…

Qui c’è il capitolo precedente, Bruce Springsteen for dummies

E qui c’è tutto ciò che è taggato Bruce (fra cui il toto-nome per il Royal Baby)

Oh, mi raccomando: se questa roba ti piace, non tenertela per te!

7 thoughts on “Bruce Springsteen for beginners

  1. Cristiano

    …cercherò di non portare “roba puzzolente” (beninteso, il salame PROFUMA!!), ma dopo tutta una giornata trascorsa ad attendere l’evento, la “roba” potrei diventare io stesso, in toto..e di andarmene non se ne parla.

    Dal trittico del precedente commento faccio sparire Candy’s Room e apparire Badlands come apertura del concerto; perchè talvolta bisogna iniziare a fare l’amore saltando i preliminari..in medias res da maschio.
    Mi sia concesso.

    P.S. Basta pioggia, Ti prego. Il fortunale di Firenze è stato epico, ma rinuncio volentieri ad entrare per l’ennesima volta tra i miti e le leggende…

  2. cri

    E io che pensavo che quella rossa strafiga vicino a Bruce fossi tu….
    Non sono riuscita a leggere tutto il post in un colpo solo, dovrò somministrarlo a piccole dosi.
    Accidenti, come sei prolissa quando sei gelosa!!

  3. otti

    Ai cancelli ci sono appena stata io e confermo che Larry non c’è. Supernova però sì.
    No bar in zona stadio a parte i barracchini. Con gli ombrelli la sicurezza non vi fa entrare. Enjoy the show, guys!

  4. Larry Post author

    @Cristiano: sono favorevole a saltare i preliminari, ma attaccherei con My love will not let you down, che è la prima cosa che Bruce mi ha detto quando ci siamo visti a Genova quasi quindici anni fa… in fondo sono una romanticona.

    @Cri: 1. non è una strafiga 2. ti pare che io vada in giro con quella roba maculata???

    @Otti: Er Super? Ammazza se s’è preso per tempo.
    Greetings from Scorcola Square, TS!

  5. Francy

    Fantastica questa versione di Bruce spiegato ai neofiti, ma dovresti farlo in pillole più brevi; purtroppo devo abbandonarne la lettura avendo finito il panino del venerdì in ufficio.
    Ritornerò!

  6. Pingback: GIOCO A PREMI Non si capisce il motivo [manche 14] | Larrycette

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