Cannoli non alla siciliana (al forno e senza canditi) take 1

Lungi da me perpetrare lo stereotipo retrogrado del siciliano con la lupara sempre in spalla, ma se avessi chiamato questa ricetta “cannoli alla siciliana” o “cannoli siciliani non fritti”, qualsiasi siciliano con un po’ d’amor patrio mi avrebbe sparato, avesse anche dovuto andare in capo al mondo per procurarsi un’arma.


[Ma quanto ormone fa Al Pacino, eh? Quanto?]

Li chiamerò “cannoli non alla siciliana” perché effettivamente sono cannoli – è l’unica cosa fuor di dubbio – e non sono alla siciliana, perché non sono fritti e non contengono canditi. Però sono farciti di ricotta e somigliano, almeno dal punto di vista estetico, al prelibato dolce della Trinacria, che ci tenevo a evocare.

Oggi vi racconto le fasi della preparazione del primo esperimento in assoluto (peraltro recentissimo), ovvero la versione somministrata ai compagni del corso di teatro in occasione della cena greca a casa della Fornarina, tenutasi lunedì scorso (mi sto mettendo in un casino colossale a voler trovare soprannomi anche ai teatranti, sarà meglio che smetta di parlarne e torni all’orienteering quanto prima).

Siccome il testo rappresentato nel saggio era la Lisistrata (“una bellissima commedia, scritta da Aristofane nel 411 a.C, ovvero in piena Guerra del Peloponneso…”), abbiamo deciso di festeggiare la buona riuscita dello spettacolo con una cena a tema “Grecia”.

Poiché l’insalata di riso (che a Trieste si chiama “riso alla greca”) me l’ha fregata la padrona di casa, la tiropita è un collaudato successo della Tricotica Trentina [qua mi voglio vedere a registrare il podcast] e gli involtini di melanzane sono appannaggio della nostra Angelina Jolie, non mi è rimasto da portare altro che i pomodori ripieni di riso, che si scrivono γεμιστά (letteralmente: “ripieni”) e si leggono – boh? Non ne ho idea! Io avrei detto [gemi’sta], ma CP legge il greco moderno in modo molto diverso da come io leggo l’attico -, e i cannoli siciliani, per l’appunto.

I cannoli alla siciliana valgono come ricetta greca, perché un tempo la Sicilia faceva parte della Magna Grecia.
E ringraziate che non ho portato kebab, con la scusa che “una volta là era tutto Impero Ottomano”.
Dovete sapere che Zzi ha paura che io dia fuoco alla casa friggendo, così, per farlo stare tranquillo, ho cotto le cialde dei cannoli “non alla siciliana” nel forno.

 

Cannoli non alla siciliana (farciti di ricotta, ma al forno)

 

Ho cercato un po’ di ricette in rete per fare una cialda che risultasse appetitosa anche al forno.
Alcune prevedevano un impasto a base di farina, olio e vino bianco, altre lo facevano con farina, burro e marsala, altre ancora mischiavano un po’ di entrambe le scuole di pensiero. Non avendo migliori elementi per decidere, mi sono fidata del sito scritto in italiano corretto (grazie al cielo, almeno uno l’ho trovato), ma ovviamente ho fatto qualche piccola modifica.

 

Ingredienti per la cialda dei cannoli non alla siciliana (da cuocere in forno)

farina (io l’ho usata integrale)
burro: 10% del peso della farina
zucchero: 10% del peso della farina (io ci ho messo quello integrale “dulcita”)
marsala: 20% del peso della farina
cacao: 2% del peso della farina
cannella: 2% del peso della farina

 

Ingredienti per il ripieno dei cannoli non alla siciliana

ricotta
frutta disidratata zuccherata
cioccolato amaro (85% e 100% di Modica, ma solo perché ce lo avevo in casa)

È ovvio che le dosi del ripieno varino a seconda di quanti cannoli si facciano e di quanto ricco lo si desideri.
Io sono ghiottissima di ricotta e non ci metterei altro, ma ai miei amici volevo portare qualcosa di opulento e ci ho messo talmente tanta frutta e tanto cioccolato che ho ottenuto un amalgama buono per l’edilizia.

 

Utensili necessari

Bisogna assolutamente avere i cannelli di metallo per tenere in forma i cannoli durante la cottura.
Io li ho comprati in un negozio in città pagando quattro euro la confezione da tre, poi ho scoperto che – se solo mi fossi mossa prima – li vendeva anche Amazon e costavano meno.

 

Procedimento per i cannoli non alla siciliana

 

1) Impastare gli ingredienti della cialda fino ad ottenere un impasto liscio.

La ricetta che ho seguito dice di lasciar riposare l’impasto per mezz’ora. Io la prima volta l’ho fatto e la seconda no, e non ho notato differenze sostanziali. Fate un po’ come volete.

2) Stendere la pasta, ricavarne dischi o quadrati e avvolgerli intorno ai cannelli ben unti.

L’impasto è elastico, ma non troppo, così io ho steso un disco alla volta con un cannello piccolo, su un foglio di drysilk.

Attenzione: affinché mantenga le sue eccezionali proprietà antiaderenti, il drysilk va usato solo per l’essiccazione e bisogna badare a conservarne intatta la superficie.
Io ho immolato un solo foglio ad altri scopi, perché semplifica incredibilmente la vita anche nello stendere e impastare la frolla, ma non pensate di poterci tagliare sopra i biscotti e poi metterlo nel Biosec come se niente fosse.
Io, personalmente, consiglio l’investimento in qualche foglio di drysilk anche per questo uso, però…

 

3) Cuocere i cannoli a 180° per dieci/quindici minuti.

Non troppo, altrimenti diventano vitrei.
Se, quando li sfornate, sono un po’ morbidi, è normale: lo fanno anche le frolle e le cialde da wafer, è tipico degli impasti col burro, se ci pensate.

Preparare il ripieno durante la cottura (vedere il punto 6).

 

4) Aspettare che si raffreddino.

Prima i cannelli di metallo sono inavvicinabili, e comunque se provate a sfilarli dalle cialde calde, le cialde si rompono

 

5) Sfilare i cannelli di metallo dalle cialde dei cannoli.

Non immaginerete mai quanto è semplice finché non lo farete: non ne ho rotto neanche uno!

 

6) Farcirli con il ripieno.

Esso sarà stato preparato lavorando insieme la frutta disidratata zuccherata (si compra dal fruttivendolo) tagliata a dadini, la cioccolata ridotta in pezzetti e la ricotta.
Ci vorrebbe la ricotta di pecora (io l’ho messa), ma ormai abbiamo stravolto la ricetta al punto che c’è da ringraziare se non ci mettiamo lo stracchino.

Farciteli all’ultimo momento, così la cialda non si ammoscia per via dell’umidità della ricotta, oppure ovviate a questo inconveniente impermebilizzando l’interno del cannolo con uno strato sottile di cioccolato fuso (che si spalma con il dito, nemmeno Amazon vende utensili più efficaci, per questo).

Perché non ho messo frutta essiccata al posto di quella merda di frutta disidratata piena di zucchero e coloranti che vendono dal bezagnino? – diranno subito i miei saggi Piccoli Lettori.
Perché non ne avevo in casa e ho deciso troppo tardi di fare i cannoli (non) alla siciliana, così non ho avuto tempo di comprare buona frutta ed essiccarla, ma non temete: è il prossimo passo, infatti questa ricetta dei cannoli non alla siciliana è solo il “take 1”.
Seguirà entro l’estate una “album version” con frutta essiccata solo per gli occhi di essiccare.com (giuro, tosi, giuro).

4 thoughts on “Cannoli non alla siciliana (al forno e senza canditi) take 1

  1. Pillow

    (oh, ma ripieni di ricotta, cioccolato fondente in scaglie e mezze amarene? eh? come la vedi? eh? ho detto una cagata?)

  2. Pingback: Cannoli (non) Siciliani con (pseudo) Canditi di Frutta Essiccata | in Cucina con Biosec

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