RIP forno

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Se n’è andato di un colpo, dopo tanti anni di vita attiva, come vorremmo fare tutti.
Questo articolo è per rendere omaggio al mio forno, il primo forno veramente mio, che non era nato per me, ma con il quale ero diventata la cuoca che sono.

 

Era il forno che avevo sempre desiderato, da quando in casa dei miei ne potevo (raramente) usare uno elettrico, ma basso come Springsteen, e da quando nella prima casa con Zzi mi ero scontrata con le insidie di un forno a gas.

Era alto, e mi aveva conquistata così, non appena lo avevo visto.

Ho incontrato il mio forno per la prima volta nove anni fa, nell’appartamento di due ragazzi che avevano appena avuto un bambino e volevano andare a vivere in campagnetta.
È stato amore a prima vista e ho comprato tutta la casa intorno a lui per averlo.

Lui aveva già otto anni e sapevo che non saremmo potuti restare insieme per sempre, ma non mi importava: saremmo stati insieme per tutto il tempo che ci rimaneva e saremmo stati felici.
E così è stato.

Insieme abbiamo cucinato dozzine e dozzine di teglie di biscotti, centinaia fra muffin e cupcake, improbabili pizze dietetiche e proustiane focacce, quintali di lasagne (spesso in un’unica teglia), chilometri e chilometri di stuzzichini e torte per praticamente tutta la FISO (vi prego di non scordare la serie “nome in codice Spoiler“, la torta con dolina per l’Idolo di Gropada e la torta-schianto per CP, che orientista sarebbe diventato dopo, ma già io cercavo di inciccirlo).

Se n’è andato in un lampo – ok, forse più di uno, diciamo una mezza dozzina di lampi, un forte crepitio e un denso fumo nero.
Non ho avuto il coraggio di vederlo agonizzare e gli ho chiuso le manopole per sempre, con queste mie mani, per l’ultima volta.

Rimarrà per sempre nel mio cuore e, sono sicura, anche nel vostro, lui che era IL forno, l’unico forno che potevo concepire, tanto da non avergli mai dato un nome in tutti questi anni.

Grazie per tutti i trionfi culinari ottenuti insieme.

Ora va’, insegna agli angeli a bruciare la farinata.

8 thoughts on “RIP forno

  1. Giulio GMDB

    Il nostro invece ha una lenta agonia fatta di pietanze cucinate sempre peggio: l’ultima novità è che sta tentando di bruciare tutto quello che sta vicino ai suoi bordi lasciando crudo quello che si trova al centro… In autunno penso che, come dicono gli inglesi, lo metteremmo a dormire e compreremo qualcosa di più giovane e pimpante

  2. Larry Post author

    Io credevo che bruciare le cose sui bordi e lasciarle crude al centro fosse peculiarità di ogni forno finché non ho incontrato questo.
    È morto senza che io neanche gli avessi dato un nome

  3. Idolo

    R.I.P.

    Ti ricorderemo come colui (lo so, non ci sta, ma lasciamelo assimilare a un amico) che ha forgiato la torta vaginoidale di Malchina!

  4. Pingback: Butter Days shining through – Larrycette

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