Matri mia.
Non so come ho fatto a venirne fuori. Soprattutto, non so perché ci sono entrata dentro, è stata una delle esperienze più traumatiche della mia vita, forse la più traumatica in assoluto [finora la mia esistenza è stata felice e non me ne vergogno], dopo anni e anni passati ad arrotondarmi l’età per eccesso, dichiarando trent’anni da quasi cinque, ho creduto sul serio di non arrivare a compierli.
Presto vi racconterò che sciagurate conseguenze ha avuto la pessima idea di partecipare alla trasferta di società gareggiando, anziché stando seduta in pullman a leggere; adesso, perdonatemi, ma non posso perché devo stendere la tuta piena di fango, scrostare le scarpe e sfilarmi i funghi velenosi dal culo.
Ho visto quello alto e magro che lavora con me, ma non sembrava altrettanto traumatizzato…mi ha parlato di tanto fango però….
Contenta di saperti sopravvissuta!