[Mercoledì, 11 Giugno 2008] My love will not let you down

Mercoledì, 11 Giugno 2008

Sarà stato sicuramente caldo, ma non ricordo che mi desse fastidio.

Avevamo entrambe ciclo, ma non ricordo di avere avuto dolori. Lei, invece, la mattina li aveva, per giunta forti, ma io non avevo avuto pietà, le avevo inoculato una brioche di Bartoli e l’avevo messa in piedi, indubbiamente contro la sua volontà, ad un’ora troppo presta per lei, e troppo tarda per me. Ma lei si era sforzata, sapendo che avrei apprezzato. E io la avevo forzata, perchè me ne sarebbe stata grata.

Allo stesso tempo, una ragazza coi capelli corti ossigenati non ce lo aveva sicuramente, il ciclo, e avrebbe dovuto restare sugli spalti, perchè in attesa della primogenita.

Altri che non avevano questi problemi, e mai li avrebbero avuti, grazie al loro essere maschietti, arrivavano dalle terre dell’est, e non arrivavano a fare 50 anni in tre; altri tre, in età ben più interessante, avevano le stesse attraenza e provenienza della nutella. Poi credo ci fosse anche un tale che lo aveva già visto e sicuramente avrà indossato un cappellino rosso, forse non ancora tanto logoro, e una maglietta non ancora tanto stretta. Con ogni probabilità erano lì anche un agente immobiliare savonese, un pallavolista di Sori, il peggior chitarrista del mondo da Bologna, il miglior chitarrista di pile da Asiago, una matricola di medicina in infradito e un suo amico capellone. Non posso escludere, anche se non ne ho ricordo, la presenza di due bergamaschi secchi secchi, che insieme non facevano un bresciano grasso, nè quella di di un ferrarese di fuoco, un friulano di pietra o un toscano di castagnaccio; i romani e i pugliesi di tarallucci e vino secondo me non c’erano, ma li cito per affetto.

Il più importante mancava, questo lo so, avrei visto il suo testone, ma all’epoca non me ne ero resa conto.

Tutti gli incontri buoni della mia vita, e le cose belle, hanno a che fare con Bruce. E’ normale che il mio tempo sia scandito da quando la giostra ha iniziato a girare, dalla prima volta che lui ha cantato per me.

Nove anni fa, a Marassi, conoscevo più nomi di persone sul palco che nel pubblico, poi le cose sono un po’ cambiate, lo siamo anche noi, e come ogni Undici Giugno, è tempo per me di auguri e bilanci.

C’è chi si è sposato, chi ha divorziato, chi ha avuto successo, chi è contento lo stesso. Pianisti sprecati, giornalisti affermati, bassisti nubendi, motociclisti – vi prego! – prudenti.

Tra un anno siamo già al primo giro di boa, forse anche voi vi farete prendere dalle riflessioni.

Io non sono dove credevo che sarei stata adesso nove anni fa, ma sono nel posto migliore dove potevo capitare. Spero che voi possiate dire lo stesso, che in questi nove anni la vita vi abbia fatto delle belle sorprese.

Altrimenti, o se c’è ancora qualcosa che vi è rimasta in sospeso, dateci una botta, avete 365 giorni di tempo per diventare quello che volevate essere.

Buttate giù tutti i vostri muri

Il suo amore non ci tradirà.

postato da: RedHeadedLarry alle ore 12:38 | Permalink commenti (1)

Commenti

#1 16 Giugno 2008 – 14:08
uhm
vediamo di riprenderci in tempo per il 25!

nimi

utente anonimo

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