Sto, naturalmente, parlando di pesce spada, non di armi bianche.
Anche per il secondo mi sono orientata su una ricetta a prova di scimmia, il che – visto com’è andata con gli spaghetti – non è sempre una garanzia, ma stavolta è andata bene.
La cucina tipica siciliana è ricca di piatti a base di pesce, specialmente tonno e pesce spada, ma io ho dovuto optare per il secondo perché il primo – che personalmente preferisco – da qualche tempo mi fa male, come chi era a Brescia il 23 ottobre 2011 sa (all’epoca scambiammo l’intolleranza al tonno per allergia ai solfiti).
Ristretto il campo, ho optato per una ricetta con i capperi, che ci stanno sempre bene.
Ingredienti per il pesce spada con caponata alla pantesca
Pesce spada in trance, una per commensale (ringraziate che non ci ho messo i gamberetti)
cipolla
salsa di pomodoro
sedano
olive nere
melanzane
capperi
olio
aceto
zuccherosale
Le dosi della caponata dovranno essere proporzionate alla quantità di pesce che si vorrà guarnire.
Per 4 persone sono previsti 50 grammi di capperi, una cipolla e due melanzane, tanto per darvi un’idea.
Abbiamo foto di questo piatto?
No che non le abbiamo, ma se non capite l’immagine di apertura, davvero mi domando cosa perché mi leggiate.
Procedimento
In realtà la ricetta tratta essenzialmente della caponata alla pantesca.
Si mondano gli ingredienti della caponata (tutto tranne il pesce spada), tagliando le melanzane a cubetti e il sedano a rondelle.
In una padella si scalda l’olio e si fa soffriggere la cipolla, poi si aggiunge tutto il resto tranne le melanzane, salsa di pomodoro inclusa; dopo dieci minuti si aggiungono le melanzane e si fa andare la caponata per altri dieci minuti a fuoco basso.
*Qui è la parte in cui si fa sciogliere mezzo cucchiaio di zucchero in un cucchiaio di aceto e si versa il tutto sulla caponata alla pantesca, mescolando bene, parte che io ho omesso*
La caponata giunge a cottura in altri 10/15 minuti.
In un’altra padella si cuociono ai ferri le fette di pesce spada e, quando sono pronte, si servono subito, guarnite con la caponata alla pantesca.
Fine.
Anche se non ho le prove, non stenterete a credere che non ho sbagliato una monada del genere, spero.
oggi ho mangiato un panino con involtino messinese e caponata.
rutto plutonio da circa 7 ore…
Voglio venire a mangiare dove mangi tu
quanto mi farebbe piacere…
vieni, s’abboffamo, e poi passiamo il pomeriggio su lungotevere a dire cazzate (dici che ce la possiamo fare, a dirle? io e te? bah… mi sembra improbabile, comunque…) e a ruttare ai gabbiani.
Cazzate? Noi?
Tutt’al più, formuliamo aforismi che il mondo è ancora troppo indietro per comprendere.
Questo programma mi alletta molto; se ci stufiamo, poi possiamo dare i voti alla figa che passa o andare a guardare un cantiere e dar suggerimenti agli operai tenendo le mani dietro la schiena e scrollando la testa.
Dove c’è una rete di plastica arancione: là c’è Larrycette.